Il Punto Wta (2) – Impresa Makarova

Ekaterina Makarova
di Sergio Pastena
Agli organizzatori dei tornei inglesi pre-Wimbledon, di questi tempi, devono decisamente girare i cosiddetti, e anche di brutto. Se la scorsa settimana il Queen’s è stato teatro, al maschile, di una vera e propria strage di big, anche Eastbourne, il più gettonato evento di preparazione allo Slam su erba in campo femminile, ha visto le top players cadere una dopo l’altra. Pronti, via e la prima testa di serie, Caroline Wozniacki, va fuori. La seguono a ruota la nostra Francesca Schiavone (contro l’abbordabile Cirstea, ma dopo il Roland Garros l’avremmo criticata solo se avesse ucciso l’arbitro a racchettate), e poi Radwanska, Pennetta e Li. Cinque delle prime otto del seeding fuori al primo turno. Nei quarti cade la Clijsters, in semifinale Bartoli e Stosur, e così succede che la finale se la giochino la ritrovata Azarenka e la clamorosa sorpresa Ekaterina Makarova, numero 100 del mondo proveniente dalle qualificazioni che va a vincere il torneo senza lasciare per strada neanche un set. Pennetta, Petrova, Kuznetsova, Stosur e Azarenka le sue vittime: che dire… tanto di cappello per la russa, che guadagna oltre 30 posizioni in classifica.
Tornando alle big, vale lo stesso discorso fatto per il maschile: anche se alcune avversarie erano degne di nota (ad esempio la Rezai che ha eliminato la Wozniacki) in questa settimana si è visto davvero troppo poco. La Clijsters nelle prime due partite è apparsa in forma devastante, lasciando tre games totali a Wickmayer e Safarova, ma contro la Azarenka versione ammazzagrandi si è sciolta. Le reduci del Roland Garros forse pagano un po’ di fatica e anche Na Li regala gloria al tennis inglese cedendo alla Baltacha, che arriverà ai quarti, per via di un problema alla coscia sinistra. L’erba è così, può spiazzare chi viene dalla terra battuta: la stessa Schiavone ha parlato della necessità di ritrovare feeling con la superficie e non si è mostrata troppo dispiaciuta della sconfitta contro la Cirstea. Parole condivisibili, ma purtroppo oggi sul verde si gioca poco più di un mese e i tempi sono estremamente serrati. La cosa, però, quanto meno vale per tutti (esclusi i rari esemplari di tenniste erbivore).
Sta bene invece Justine Henin, che aveva fatto una scelta differente andando a giocare l’Unicef Open di ‘s-Hertogenbosch. La belga ha perso un set solo in finale contro la Petkovic, anche se va detto che non ha trovato molti ostacoli per strada. La scelta di non andare ad Eastbourne è però condivisibile: il miglior modo per riadattarsi all’erba in vista di Wimbledon è giocarci, e senza fare strada in tabellone è impossibile. Anche qui male le italiane, son la sola Vinci al secondo turno (superata proprio da Justine) mentre, sempre in casa belga, è apparsa ritrovata la Flipkens, issatasi fino alla semifinale. Latitante ancora Ana Ivanovic, sconfitta dalla Petkovic dopo aver sofferto fin troppo contro la svedese Arvidsson, da rivedere Jie Zheng, uscita anche lei per mano della Baltacha, giustiziera delle cinesi.
Le qualificazioni di Wimbledon regalano l’unico sorriso della settimana per l’Italtennis in rosa: la Oprandi accede al tabellone principale del torneo londinese e pesca anche bene. Romina sfiderà la wild card inglese Heather Watson. Attenzione però, che l’inglese ad Eastbourne ha pur sempre passato un turno battendo la Wozniak prima di cedere nettamente ad una scatenata Azarenka. Buoni accoppiamenti anche per Brianti (Craybas) ed Errani (Coin). Ancora staranno maledicendo le urne, invece, Tax Garbin e Maria Elena Camerin, che saranno opposte a Wozniacki e Clijsters, e anche la Vinci con la Bammer proprio tranquilla non sarà. Schiavone e Pennetta pescano rispettivamente Dushevina e Medina Garrigues: match alla loro portata, anche se beccare due “Top 50” al primo turno non è comunque l’ideale. In generale, tra maschile e femminile, il sorteggio è stato decisamente poco benevolo con i nostri rappresentanti.
Curiosità della settimana: avevano parlato dell’exploit di Mirjana Lucic, meteora esplosa alla fine anni ’90 e implosa dal 2000 ad oggi, arrivata dopo dieci anni di oblio agli ottavi di finale la scorsa settimana a Birmingham. Ebbene, la favola continua: la tennista croata si è qualificata per il main draw di Wimbledon: ha pescato la Azarenka, non certo un impegno facile, ma a questo punto per lei esserci è già un successo.

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