di Sergio Pastena
![74 chili di trofeo](http://www.spaziotennis.com//wp-content/uploads/2014/07/cuevas-300x192.png)
Pochi mesi fa chi avrebbe mai pronosticato a Pablo Cuevas un ritorno ai livelli del suo best ranking, targato 2009? Salvo qualche psicopatico, ben poche persone.
Sarà per questo che la cavalcata dell’uruguagio a Umago, anche se segue la vittoria di Bastad, sorprende e non poco: sorprende perché ci si aspettava che tirasse un minimo il fiato e invece è stato implacabile, mandando a casa tra gli altri i nostri Seppi e Fognini, che con una semifinale che non porta punti chiude una campagna di luglio dal bilancio tutt’altro che lusinghiero.
Dicevamo di Cuevas: in finale ha incrociato la racchetta con un vecchio volpone come Tommy Robredo, a sua volta vincitore in semifinale su Marin Cilic. Neanche lo spagnolo, tuttavia, ha saputo opporre resistenza a Pablo, che di questi tempi gioca sulle nuvole. Ma a proposito di Pabli…
Riecco Andujar
![Per Monaco torneo agrodolce](http://www.spaziotennis.com//wp-content/uploads/2014/07/andujar-300x199.jpg)
Era un po’ che Pablo Andujar non si faceva rivedere a certi livelli, da quando nel 2012 vinse a Casablanca portando a casa il suo secondo titolo: perché qualcosa cambiasse ci è voluto un torneo che è stato teatro di un’altra resurrezione, quella di Juan Monaco che si è arrampicato fino alla finale mandando a casa Garcia-Lopez e Haase. Andujar, invece, ha messo in fila Granollers e Verdasco prima di avere la meglio sull’argentino in due set, il secondo in rimonta, e ha conquistato a Gstaad il terzo titolo della carriera.
Poche emozioni per il resto, in un torneo storico ma orfano degli svizzeri che contano, con i pur bravi Laaksonen e Marti a tenere alta la bandiera rossocrociata passando un turno. Nessun italiano in tabellone.
La nona di Isner
![Finale in scioltezza](http://www.spaziotennis.com//wp-content/uploads/2014/07/isner-300x201.png)
Tornei come Atlanta sono un marchio di fabbrica del tennis moderno, anche se non sono prestigiosi: sai che chi arriverà in finale ben difficilmente lo farà a botte di 6-2 6-2, chiunque sia il suo nome.
Non a caso la finale del torneo americano, che ha visto di fronte John Isner e Dudi Sela, è stata frutto di una serie di battaglia mica da ridere. Long John, ad esempio, ha sofferto a dismisura contro il redivivo Robbie Ginepri e, come da suo stile, ha dovuto pigiare sull’acceleratore nei momenti decisivi per mandare a casa Matosevic e Sock. Simile il percorso di Sela, che per eliminare Pospisil e Becker ha dovuto ricorrere in entrambi i casi al terzo set, invertendo l’inerzia della partita dopo aver perso il secondo.
La finale, a dire il vero, non ha avuto tanta storia: Sela è partito cedendo il servizio a Isner, che ha così ipotecato il primo set e alla fine ha sbrigato la pratica con un veloce 6-3 6-4. Nono titolo in carriera per la pertica di Greensboro.
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