Simone Vagnozzi: ecco chi è il nuovo allenatore di Jannik Sinner

In questi giorni Jannik Sinner si sta allenando con Simone Vagnozzi, che con ogni probabilità farà parte del nuovo team del top-10 azzurro. Ma chi è Simone Vagnozzi e come è giunto a questa grande chance?

Simone Vagnozzi nasce ad Ascoli Piceno il 30 maggio 1983. A 16 anni si trasferisce a Caldaro agli ordini di Max Sartori, dove si allenano anche Andreas Seppi e Alex Vittur (oggi tra i consiglieri/manager di Sinner). In singolare si spinge sino al numero 161 nell’anno 2011.

Curiosità: nelle sfide ufficiali tra i compagni di allenamento Vagnozzi e Seppi vince sempre Simone, senza mai perdere un set tra 2001 e 2002. Nell’unico precedente sconfigge anche Vittur.

‘Vagno’ è fisicamente minuto, non potente, ma sopperisce con grandi qualità tecniche, tattiche e con un’ottima velocità di piedi. Noti la sua smorzata in salto e i suoi colpi spettacolari in volo. In particolare un colpo indimenticabile è il rovescio bimane in salto che, con finta finale, diventa uno smorzata imprendibile.

Nel 2003 sconfigge Juan Monaco 0-6 7-6(2) 7-6(9) nel challenger di Biella. Sarà l’avvisaglia del suo migliore risultato in carriera, che arriverà 8 anni dopo. In carriera vanta successi su Troicki, Klizan A.Martin, Carreno Busta, Massu e 3 vittorie su Fabio Fognini.

Simone Vagnozzi - CT Eur 2010 - Foto Nizegorodcew
Simone Vagnozzi – CT Eur 2010 – Foto Nizegorodcew

Nel 2008, sotto gli occhi di coach Max Sartori, partecipa alle qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia. Gioca un gran match, seppur sfortunato, contro Benjamin Becker e viene sconfitto 4-6 6-4 6-2.

In carriera ‘Vagno’ conquista 7 titoli Futures e 1 alloro challenger a Marburg nel 2010, anno in cui sfiora la qualificazione agli US Open. L’exploit arriva nel 2011 a Barcellona, dove supera le qualificazioni e raggiunge gli ottavi battendo Fognini e Monaco e perdendo 7-6 4-6 6-4 da Juan Carlos Ferrero.

Chiude la carriera professionistica nel 2015, dopo 16 anni di tornei Futures, Challenger e ATP in giro per il mondo.

Ho sempre giocato più a Football Manager che a FIFA”, racconta Vagnozzi a ‘Il Tennis Italiano’, lasciando intuire che la carriera da coach è ciò che lo aspetta

Carriera da coach: nel 2017 inizia il connubio con Marco Cecchinato, quando il siciliano è fuori dai Top-100. La risalita è fragorosa e culmina con la straordinaria semifinale al Roland Garros del 2018, dove arriva la vittoria su Novak Djokovic.. ‘Ceck’ e ‘Vagno’ vinceranno insieme anche Umago, Budapest e BuenosAires.

Dopo due anni e mezzo di proficuo lavoro, Cecchinato e Vagnozzi si separano a metà del 2019. La nuova avventura professionale di ‘Vagno’ è con Stefano Travaglia, che arriva al best ranking di numero 60 ATP.

“I miei punti di riferimento come coach, oltre a Sartori, sono Riccardo Piatti e Josè Perlas” dichiara più volte Vagnozzi in alcune interviste. Le tre qualità che deve possedere un allenatore secondo ‘Vagno’: calma, intuizione ed empatia.

A settembre, in un’intervista rilasciata a Fiorino per Sportface, ‘Vagno’ ha dichiara: “Mi piacerebbe avere tra le mani un ragazzo con un potenziale ancora non del tutto espresso, magari attorno ai 21-22 anni, con il quale costruire tramite le mie idee per raggiungere buoni risultati”. Detto, fatto, Sinner.

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