Francesco Maestrelli: “Sono pronto per l’Australia, 2026? Spero di crescere sotto tutti i punti di vista”

Edoardo Viglione
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Francesco Maestrelli - Romanian Tennis Series

Chiudo l’anno con buone sensazioni, ho vinto il mio primo titolo sul cemento e penso di avere ancora tanti margini di miglioramento su questa superficie. È importantissimo anche in vista dell’Australia”. Francesco Maestrelli ha vissuto una settimana meravigliosa a Bergamo. Ha conquistato il suo terzo titolo Challenger della stagione (il quarto in carriera e il primo sul cemento indoor), è salito al 138° posto del ranking ATP ritoccando il suo best ranking, e ha ottenuto una dose di fiducia incalcolabile in vista di Melbourne, dove disputerà le qualificazioni per entrare nel main draw degli Australian Open. Poco dopo aver battuto Marko Topo nella finalissima del Challenger di Bergamo, il pisano ha raccontato ai microfoni di Spazio Tennis le emozioni di questa settimana, quanto sia cresciuto come uomo e come tennista negli ultimi tre anni, e molto altro.

L’IMPORTANZA DELLA VITTORIA

Un trionfo è sempre speciale, ma quanto vale averlo ottenuto a fine anno e su questa superficie? “È molto importante. Chiudo l’anno con buone sensazioni, con il primo titolo sul cemento, superficie sulla quale penso di avere ancora margini di miglioramento. Ho raccolto ottimi frutti questa settimana dal grande lavoro svolto in questi mesi. È importantissimo anche in vista dell’Australia”.

LE TAPPE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE E UN BILANCIO GENERALE

Dopo un inizio difficile a causa di un infortunio, Maestrelli è tornato più forte che mai: tre trofei e best ranking ritoccato. “È stato un anno molto positivo, in cui ho vinto tre titoli. Non era partito bene per via di un infortunio che mi ha tenuto lontano dai campi un paio di mesi dopo la Thailandia. Non è stato semplice tornare competitivo, ma la parte di stagione sulla terra è stata molto buona, con due titoli vinti. Sono anche tornato a giocare le qualificazioni negli Slam. È stato un crescendo e sono molto contento dell’anno disputato. Mi auguro che il prossimo possa essere ancora migliore”.

CAMBIAMENTO PERSONALE RISPETTO A TRE ANNI FA

Nel 2022, a Verona, Maestrelli aveva conquistato il suo primo Challenger. Dopo due anni senza titoli, nel 2025 ne sono arrivati tre. Che cosa è cambiato? “Sono cambiato molto sia a livello personale che tennistico. Ho lavorato molto su me stesso e questo mi permette di giocare in modo più completo e consapevole. Fa la differenza soprattutto nei momenti negativi, in campo e fuori. Gestire i periodi con più sconfitte è difficile, ma non smetto di lavorare e provare a migliorarmi ogni giorno. Credo che questa sia la differenza più grande rispetto a tre anni fa”.

COME RIALZARSI

Nonostante i momenti complicati, Maestrelli ha sempre trovato il modo di reagire e crescere. “Mi ritengo un giocatore con un ottimo potenziale, dovevo solo capire come esprimerlo in certe situazioni di partita. Amo giocare a tennis, migliorarmi e competere. Anche tra difficoltà trovo stimolante individuare ciò che posso fare meglio. Ho la fortuna di avere un team molto competente che mi sprona e mi stimola ogni giorno”.

UNA SETTIMANA INTENSA

L’esordio contro Emil Ruusuvuori è stato subito molto complicato: sotto di un break nel terzo set, Maestrelli ha saputo reagire chiudendo poi al tie-break. “La settimana è iniziata con una partita difficile, sia per l’adattamento alla superficie e al contesto, sia per l’avversario: Ruusuvuori è un giocatore di grandissima qualità. Ne sono uscito con carattere e qualità. Un anno e mezzo fa era nei primi 50 del mondo, non a caso. Durante la settimana io e il mio team ci siamo concentrati su come alzare il livello mostrato all’esordio. Il secondo turno è stato positivo perché, nonostante la vittoria, non ero soddisfatto: questo mi ha dato la spinta per innalzare il mio tennis e affrontare i match con uno spirito diverso”.

DA CHI È COMPOSTO IL TEAM

Fondamentale, nella crescita di un giocatore, è il team che lo accompagna. “Il team è una parte fondamentale del giocatore e della persona che sono. Mi alleno a Sinalunga con Giovanni Galuppa e Alessandro Raccognata, che curano la parte tennistica. Dal punto di vista fisico collaboro da un anno con Mauro Tensio, un preparatore argentino che mi segue in alcune settimane durante l’anno. Lavoro anche con la Federazione e con Gabrio Castrichella, che aiuta a mantenere la coesione del gruppo e a individuare margini di miglioramento. Sono molto contento del lavoro che stiamo facendo”.

PREPARAZIONE IN VISTA DEL 2026

Tra poche settimane inizierà la preparazione, prima in Italia e poi pronto a volare verso l’Australia. “La prima settimana la faremo a Sinalunga, poi andremo al centro tecnico di Tirrenia, dove potremo confrontarci con altri giocatori. Continueremo sul percorso avviato da qualche mese: lavorare sulla produzione del gioco, sulla precisione al servizio e migliorare fisicamente per rimanere esplosivo e forte il più possibile”.

OBIETTIVI PER IL 2026

Il 2025 è stato un anno straordinario: cosa aspettarsi dal 2026? “Non voglio ragionare in termini di risultati e ranking. Vorrei continuare a migliorare il mio livello di gioco: i risultati arrivano di conseguenza. Spero di crescere sotto tutti i punti di vista. Sono sicuro che così riuscirò a esprimermi ancora meglio e a togliermi altre soddisfazioni”.

LA FAMIGLIA E I LEGAMI

Quanto contano la famiglia e le persone care nella vita di Francesco? “La mia famiglia è molto importante, anche se non abbiamo un rapporto molto intenso. È un privilegio sapere che sono al mio fianco: ogni volta che ho un problema ci sono sempre. Io viaggio molto e spesso sono da solo. La mia fidanzata mi aiuta molto sul piano personale: mi dà tanto amore e mi aiuta a trovare equilibrio nelle giornate negative”.

UN PO’ DI VACANZA

Dopo una stagione intensa, arriva un po’ di meritato riposo. “Sono finalmente in vacanza: andrò a Siviglia con la mia fidanzata. La racchetta non la voglio nemmeno immaginare”.

COME SI SENTE FRANCESCO?

A poche ore dal titolo e dalla chiusura della stagione, come sta Maestrelli a livello personale? “Sto bene. Ora c’è ancora l’adrenalina della partita, ma sono molto fiducioso e contento del percorso che sto facendo, sia sul piano personale che umano. Mi sento una persona molto più completa, questo mi dà tranquillità e mi fa svegliare col sorriso”.

L’EMOZIONE DI VINCERE DAVANTI AI PROPRI CARI

Una domanda a sorpresa: qualcosa che vuole aggiungere? “Non ero preparato! È stata la mia prima vittoria ‘in casa’, con tutte le persone a cui voglio bene presenti. A volte ho evitato queste situazioni per non sentire la pressione, ma trionfare davanti a loro mi rende orgoglioso. È stato importante per come ho gestito le emozioni: può essere uno step significativo per la mia crescita personale e sportiva. Coinvolgere certe persone dev’essere un valore aggiunto: questi momenti sono belli perché si possono condividere”.

IL PISA E LA SALVEZZA IN SERIE A

Impossibile chiudere senza una domanda sul Pisa, squadra del cuore di Maestrelli: le speranze salvezza e i giocatori chiave. “Penso che sarà difficile salvarsi, ma la squadra è coesa e unita. Ho fiducia in mister Gilardino: servirà un mezzo miracolo sportivo, ma tiferò come un matto. Per me ci salverà Idrissa Touré: è fisico e solido, sarà un pilastro insieme alla difesa. Io sono innamorato di Caracciolo. In attacco il ghiaccio deve sbloccarsi, ma sono fiducioso. A chi mi sento vicino? Probabilmente ad Aebischer: è arrivato dal Bologna, gioca davanti alla difesa, tiene le fila della squadra. È uno di quei giocatori poco appariscenti ma indispensabili. Mi piace l’idea del giocatore che non ruba le copertine, ma che è fondamentale per la squadra”.

 

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