Il 2010 di… Andrea Stucchi


(Andrea Stucchi – Foto Nizegorodcew)
di Roberto Commentucci e Alessandro Nizegorodcew
Andrea Stucchi, classe ‘91, già campione italiano e vicecampione europeo under 16, nel 2009 aveva lasciato intravedere ottime potenzialità. Fisico notevole (1,90 di statura, piedi rapidi) e bellissimo rovescio ad una mano, il piccolo Hanescu cresciuto al Canottieri Roma dai maestri Orecchio e Baldassarre sembrava pronto per lanciarsi nel circuito professionistico. Purtroppo, il giovane romano ha vissuto un’annata molto difficile, soprattutto a causa di un brutto infortunio (frattura ad un piede con interessamento dei tendini della caviglia) che ne ha pesantemente condizionato la stagione. Dopo un’esperienza in Spagna, a Valencia, nell’accademia diretta dall’ex pro David Sanchez e da Ivan Navarro, lo scorso luglio Andrea ha deciso di tornare in Italia, dove attualmente è seguito, insieme ad altri due giovani azzurri classe ‘93, Andrea Dall’Asta e Francesco Campo, dall’esperto tecnico romano Simone Ercoli.

Andrea, che voto dai a questo 2010?
“A questa stagione posso dare al massimo un 5. La negatività di questo giudizio è ovviamente legata all’infortunio di febbraio che ha condizionato ovviamente tutto l’anno e mi ha costretto a giocare fuori condizione,rimediando anche molte delusioni. Di positivo c’è sicuramente l’aver incontrato Simone Ercoli e aver cominciato una nuova ” vita” tennistica che mi auguro possa ridarmi una via da seguire e un pò di equilibrio.”
Quale è stata la migliore prestazione dell’anno?
“Il miglior match dell’anno probabilmente è stato quello al challenger di Todi contro Adelchi Virgili:partita molto tirata e giocata in condizioni particolarmente difficili!”
Dove pensi di essere cresciuto in questo 2010?
“Credo di essere migliorato molto nella seconda parte dell’anno dal punto di vista fisico (che ovviamente era debilitato a causa dell’infortunio) e tecnicamente credo di essere migliorato sotto tutti i punti di vista.”
Su cosa lavorerai durante la preparazione invernale?
“La preparazione è cominciata per me già da un mese, e proseguirà almeno per altre 6 settimane. Ovviamente ora i carichi di lavoro sono molto duri in particolar modo quelli atletici. Man mano che ci avvicineremo ai tornei faremo lavori più specifici. Dovrò togliere gli ultimi residui dell’incidente e irrobustirmi molto oltre a continuare sulla tecnica di ogni singolo colpo, dove credo di avere dei margini di miglioramento.”

Quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione?
“Obbiettivi preferirei non darmene. Posso solo dire che spero di salire abbastanza anche perchè questo è un anno molto importante.”

Come sarà la tua programmazione nei prossimi mesi?”
“Comincerò a giocare dalla fine di gennaio o in Spagna o in Argentina. Dobbiamo valutare ancora pro e contro di entrambe le soluzioni. Ciao e a presto!!”
Un ragazzo da seguire, Andrea Stucchi. Molto brillante, grande proprietà di linguaggio e facilità di scrittura. Uno con l’abitudine a farsi molte domande, a chiedersi il perchè delle cose, a vagliare attentamente i pro e i contro. Una testa pensante, insomma, come dimostrano la maturità scientifica conseguita a pieni voti, e l’esame di ammissione all’Università brillantemente superato. Uno che merita il meglio, nel tennis e nella vita.

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