Diario di Bordo da Pomezia (1)


(Martina Gledacheva – Foto Nizegorodcew)
Gli incontri di primo turno iniziano alle 10.30. Parto alle 9.20 e in 45 minuti arrivo a Pomezia, riuscendo ad evitare il folle traffico romano. Dopo aver salutato Rita Costa e Stefano Panatta, organizzatori del torneo, preparo tutto il mio armamentario: portatile (rigorosamente apple), macchina fotografica, telecamera, pennetta usb più varie ed eventuali. I match stanno per iniziare e mi dirigo sul campo 1. E’ più di un anno che non vedo giocare Chiara Mendo, che da qualche mese ha iniziato a fare risultati interessanti. L’inizio non è incoraggiante, perché Chiara non prende il campo e la Carreras, piccoletta britannica che si allena in Spagna, frulla tutto di là e si porta 4-0. Ma per fortuna la Mendo si riprende e, nonostante una sconfitta piuttosto netta 63 64, lascia intravedere alcune caratteristiche molto interessanti: il diritto a sventaglio, il modo in cui lo porta e la potenza che gli imprime, mi sono piaciuti molto, così come la ricerca continua dell’anticipo! Purtroppo ha commesso 750 doppi falli, altrimenti la partita l’avrebbe portata almeno al terzo set.
Saluto l’ormai italo-bulgara Martina Gledacheva, così come Giovanni Sulpizio, papà di Valentina, straordinario appassionato sempre presente nei tornei Itf, anche quando non è in campo la figlia (da sottolineare!)
Arrivano anche Alice Moroni e Giulia Remondina, che tra l’altro entra nella casetta dove sono posizionato con il computer, guarda le foto sopra la mia testa… ma non mi vede! Al sesto gesto della mia mano se ne accorge… e mi sorride. Inizia il match della mia semi-connazionale Anna Korzeniak e vedo il mitico padre (incontrato ad ogni torneo!) aggirarsi per il circolo, con il suo inconfondibile baffetto brizzolato (che ormai è quasi solamente bianco).
Sofia Kvatsabaia, georgiana di 23 anni, non è esattamente il ritratto della gioia e dell’allegria (almeno all’apparenza). Lo avevo pensato subito, al primo incrocio di sguardi… Ma quando ho visto i suoi occhi, colmi d’ira, chiedere come mai ci fossero due giocatrici che si stavano scaldando nel “suo” (!?) campo ho capito che la prima impressione, a volte (sempre?) è proprio quella giusta!
Arriva Nastassja Burnett con la mamma.. La mamma sembra essersi ripresa in quell’istante da un attacco di panico dovuto alla spericolata guida di Nasty all’interno del complesso universitario (dove si svolge il torneo).. !!! Si narra di un parcheggio fantascientifico con varie sgommate… pare non guidasse da un anno (parzialmente giustificata!)
Intanto Sulpy finisce il suo incontro e mi chiede di inventare le sue dichiarazioni ufficiali “tanto gioco sempre nello stesso modo, sai cosa scrivere”.. detto: fatto!
Vado a mangiare un veloce piatto di pasta, finito in 4 minuti netti, perché stanno scendendo in campo Nasty e la francese Larriere. La transalpina, molto minuta ma decisamente carina, piacerebbe certamente all’intrepido Grigo, al quale invio sms per aggiornarlo sul match della sua amica Burnett, che vince in due set, nonostante un primo set giocato così e così. Entrambe tirano forte ma Nasty nel tie-break del primo fa valere la maggiore potenza! Non è tanto contenta del suo match, primo incontro all’aperto del 2011.. speriamo giochi meglio da mercoledì in poi.. A livello di potenza è letteralmente strabiliante!
E mentre Alice Moroni chiede al fisio un dopo sole… avviene il fatto della giornata. Al torneo è iscritta la thailandese Lertpitaksinchai…… potete immaginare l’incubo degli arbitri, che pregano il dio dei referee affinché non gli capiti quel match.. “Pensa se vanno al tie-break quante volte la devo nominare!!” – aggiunge uno di loro in preda al panico! Vedremo domani, sono molto curioso……

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