Il ground è il paradiso: Avanesyan e Jorquera mano nella mano

Tra tante giocatrici dal nome, letto e sentito, disperse nel ground durante le qualificazioni, Elina Avanesyan rappresenta una piccola anomalia. Classe 2002 russa di Pjatigorsk, con chiare origini armene, la teenager vive in Spagna dove si allena con l’italo-argentino ​​Manuel Jorquera (ex 305 ATP). Il suo tennis non cattura l’occhio, anche per questo nonostante la giovane età e l’ottima classifica di 146 WTA, pochi l’hanno notata dopo le vittorie su Catherine Harrison e Madison Brengle, valse il main draw degli Internazionali BNL d’Italia. La vittoria del $60.000 di Versmold a fine 2021 ed i recenti quarti di finale del WTA 250 di Bogotà hanno dato slancio ad una tennista poco appariscente ma con grandi doti. La prima è soprattutto mentale, come sottolinea il suo tecnico Jorquera: Elina è una ragazza autonoma, tranquilla e matura. Inizialmente dovevo lavorarci solo per qualche settimana, poi ha voluto lavorare solo con me e adesso siamo quasi a 20 settimane di trasferta insieme. Devo dire però che mi fa molto piacere perché lei merita qualcuno che le stia dietro: ha determinazione e grande voglia”. In un tennis femminile dove l’aspetto mentale incide molto, sorprende la compostezza di Elina che tiene il filo anche in situazioni sfavorevoli. Jorquera sottolinea infatti quanto sia importante questo a livello WTA e per un coach quanto sia importante far stare bene la giocatrice anche fuori dal campo.

Il tennis di Avanesyan è atipico e crea complicazioni alle avversarie specialmente quando rallenta il gioco. Poco rapida di piedi può permettersi di giocare vicino alla linea di fondo grazie all’ottima lettura di palla che sfocia in un’ottima gestione del campo. Contro avversarie potenti, è il caso di Elena Rybakina che l’ha eliminata al primo turno, può ancora soffrire molto. Nei match giocati ha impressionato l’alternanza tra colpi in spinta, specialmente dal lato del rovescio, e palle che rallentano il gioco. Tutto questo non è frutto del caso, ma deriva da un importante lavoro fatto con Jorquera: Quando l’ho presa tirava tutto sui teloni. Da subito ho deciso di farla avvicinare al campo e l’ho spinta a smettere di giocare in alto. Per stare sulla linea di base è necessario essere veloci, caratteristica che al momento non ha, quindi inserire variazioni è fondamentale per lei. Io in generale la sto spingendo anche a sbagliare perché adesso è top 150 a 19 anni ma non per questo salirà sempre”. Tra i miglioramenti da apportare quelli su mobilità, uscita dal servizio e reattività nei primi punti dello scambio, cose che combinate al suo eccellente timing potrebbero consentirle di fare uno step importante. 

Uscita a testa alta nel primo turno di Roma contro Elena Rybakina, in un match che per ranking e caratteristiche la vedeva ampiamente sfavorita. Avanesyan si sta approcciando ora al circuito maggiore e Jorquera ha raccontato un interessante aneddoto sulle ultime settimane: “Siamo entrati a Bogotà all’ultimo, abbiamo vinto due partite e poi ha perso contro Osorio senza giocare un grande match. Alla fine però già avevamo giocato a Marbella quindi erano state due ottime settimane di tennis. Ad un certo parlando le ho consigliato di giocare un paio di futures per vincere partite e stabilizzarsi, lei invece mi ha risposto: “Nei $25.000 i punti non mi servono più”. Io le ho detto che non le servivano se perdeva al primo turno, in caso di vittoria invece sì sarebbero stati ottimi punti – prosegue il tecnico –. Lei voleva giocare dei WTA 125K, ma nonostante fosse in tabellone l’ho obbligata ad andare a IL Cairo e le ho chiesto se volesse andare con il preparatore, ma ha scelto di andare da sola. Ha vinto il 1° turno facilmente e poi ha perso contro una giocatrice rumena intorno alla 1000° posizione. Ha giocato male, ma ha ceduto 7-6 al terzo e sono contento non abbia sciolto e abbia lottato fino alla fine. Questa cosa mentalmente le è servita, anche se poi qui a Roma mi ha detto “Questi tornei sono il paradiso, non voglio più scendere nei futures”. Il finale della storia ha dunque una lezione ed apre la strada verso i prossimi mesi, dove Avanesyan non potrà giocare Wimbledon, ma avrà sicuramente tante occasioni per confrontarsi ad alto livello e crescere.

 

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