di Sergio Pastena
Partiamo dalla cronaca: ancora una vittoria di Caroline Wozniacki, stavolta al China Open di Pechino. Il 2010 dell’atleta danese si sta chiudendo decisamente in bellezza, con il raggiungimento della prima posizione mondiale ed un dominio pressoché assoluto. “Pressoché” è un termine obbligatorio, perché se la bella Caroline quest’anno è stata fermata sul campo da ben poche avversarie, pare che ci sia qualcosa in grado di limitarla ed è l’aria da Slam, visto che quelli ancora non riesce a vincerli. La vittoria sulla Zvonareva in Cina, tuttavia, è solo l’ultimo tassello di una crescita esponenziale che francamente impressiona: il dominio della Wozniacki negli ultimi mesi è stato evidente, ha vinto cinque degli ultimi dieci tornei disputati ed intanto ha compiuto 20 anni. Insomma, di tempo ce n’è per scrollarsi di dosso il pesante paragone con Jankovic e Safina. Il suo tennis non sarà bello da vedere (tutt’altro) ma bisogna riconoscere che ha un’efficacia devastante, con una fase difensiva pressoché perfetta che manda spesso fuori giri avversarie abituate a giocare di potenza (non è un caso che al Roland Garros l’abbia battuta proprio la nostra Schiavone, una delle poche tenniste del circuito a possedere un gran numero di variazioni di gioco). Certo, mancano le Williams ma, ad un certo punto, bisognerà pure farsene una ragione: degli assenti non si parla e le americane sono state quasi sempre assenti in questo 2010.
Altre note liete dall’oriente: innanzi tutto i quarti di Francesca Schiavone, matematicamente certa di essere ammessa al master di fine anno (ci sarà anche la Pennetta, in doppio con la Dulko), i progressi della Zvonareva, arrivata in finale e gli acuti di fine stagione di Shahar Peer e Na Li, arrivate alle semifinali. Tra le bocciate della settimana, oltre alla Stosur eliminata subito dalla Sevastova, la solita Jelena Jankovic, che stavolta è riuscita a farsi fermare dalla Jovanovski: per la serba davvero un anno da dimenticare, ben presto di questo passo potrebbe trovarsi fuori dalle Top Ten. Chi dalle prime dieci è fuori da un bel po’ ma manda almeno qualche segnale di ripresa è Ana Ivanovic, altra ex numero uno del mondo, capace questa settimana di sbattere fuori Bartoli e Dementieva prima di inchinarsi alla Wozniacki.
Questa settimana si giocheranno due tornei: ad Osaka ci sarà l’Hp Open, che vedrà la Stosur come favorita e presenze di rilievo come quelle di Bartoli e Peer (oltre a Kimiko Date-Krumm, che potrebbe togliersi qualche altra soddisfazione in casa), mentre in Austria si giocherà il General Ladies di Linz, ed è qui che casca l’asino, ovvero che nasce quella che può realmente essere definita la notizia della settimana. In tabellone, infatti, nel posto che doveva essere occupato da Serena Williams troviamo Ana Ivanovic: l’americana ha rinunciato ed il motivo è il solito, ovvero “foot injury”. L’infortunio al piede che perseguita la più giovane delle Williams è ormai diventato un tormentone e, a quanto pare, la stagione di Serena dovrebbe chiudersi anzitempo (agevolando notevolmente il compito delle nostre atlete in Fed Cup). Già qualcuno comincia a chiedersi se ci sia il rischio di vedere le sorellone più famose del tennis date l’addio al tennis giocato in contemporanea, anche se ogni ragionamento al riguardo sarebbe prematuro.
Per ciò che concerne le nostre portacolori in Giappone troviamo, nello stesso quarto di tabellone, Corinna Dentoni (per lei la wild card Fuda e poi eventualmente la Peer) e Alberta Brianti, che al primo turno sfiderà Ayumi Morita. Dallo stesso lato in Austria sono capitate anche Roberta Vinci, che sfiderà subito la testa di serie numero 3 Alona Bondarenko in una sfida che non pare completamente inaccessibile, e Sara Errani, anche lei testa di serie, opposta alla qualificata bulgaro-kazaka Sesil Karatantcheva. Considerando che questa settimana in campo non troviamo certo le migliori (a Linz l’atleta col ranking migliore è la Hantuchova, numero 29 e l’unica top ten in gara è la Stosur ad Osaka) pare ragionevole sperare in qualche buon risultato da parte delle azzurre.
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