Posa eretta, sguardo fiero, mano sinistra dietro la schiena e pugno destro portato al cuore. Qualcuno potrebbe parlare di coincidenza, eppure la nuova esultanza sfoggiata da Matteo Berrettini al termine del match vinto in due set contro Jaume Munar (6-4 6-2 in 1h36′) nel primo turno dell’ATP 500 di Tokyo lascia poco spazio all’interpretazione.
È la risposta silenziosa con cui i protagonisti di Attack on Titan (Shingeki no kyojin – il titolo orginale del celebre manga firmato Hajime Isayama) reagiscono all’esclamazione “Offrite i vostri cuori!”. “The Hammer”, questo il suo soprannome universalmente riconosciuto nel tour, diventa così “Il Gigante Martello”, uno dei nove giganti mutaforma dell’opera del fumettista giapponese.
Berrettini, un successo per ripartire
Se si possono avere dei dubbi circa questo riferimento, non vi è invece dubbio alcuno che il tennista romano abbia ormai da tempo offerto il proprio cuore al tennis nonostante i tanti stop forzati subiti nel corso della propria carriera.
Grazie a questo successo, Matteo Berrettini ritrova una vittoria che mancava dagli Internazionali di Roma (6-4 7-60 contro il britannico Jacob Fearnley) oltre che una rinnovata fiducia per questo finale di stagione.
Dominato Munar
Un match praticamente mai in discussione quello contro il giocatore spagnolo per un Matteo Berrettini apparso lontano parente rispetto a quello sconfitto in due set dal lucky loser Dalibor Svrcina solo pochi giorni fa ad Hangzhou.
Del match contro Munar spiccano due dati: il primo di natura tecnica con quasi l’80% di punti sulla prima di servizio; il secondo di natura mentale con 8/8 alla voce palle break annullate. Nel prossimo turno il tennista azzurro affronterà uno tra Shintaro Mochizuki e Casper Ruud – proprio il norvegese interruppe la sua corsa negli scorsi internazionali di Roma.
In attesa di una piena ripresa di condizione fisica e mentale, che dovrà essere supportata dai risultati in campo, ciò che è certo è che Matteo Berrettini continuerà ad offrire il suo cuore a uno sport che negli ultimi anni gli ha tolto tanto, anche troppo.