“Per il prossimo anno le ATP Finals resteranno a Torino, per il dopo decideremo”. La conferma che il capoluogo piemontese ospiterà anche l’edizione 2026 delle ATP Finals, così come quella relativa alla decisione ancora da prendere sulla città italiana che ospiterà lo stesso evento dal 2027 al 2030, arriva direttamente dalla conferenza stampa dal presidente della FITP, Angelo Binaghi.
TORINO E POI?
Una questione complessa quella relativa alla città che ospiterà le ATP Finals dal 2027 al 2030, alla quale non è stata ancora data risposta e per la quale sembrano mancare ancora degli elementi utili alla valutazione. Il numero uno della FITP spiega la situazione allo stato attuale delle cose: “Come si deciderà se proseguire con le Finals a Torino o altrove? La manifestazione è dell’ATP, non è nostra. Noi siamo interessati a farne un veicolo per lo sviluppo del tennis in Italia e per i nostri giocatori. l’ATP ancor più di noi è interessata che il valore delle Finals possa svilupparsi nel miglior modo possibile. Prima ancora c’è un problema nuovo che è stato inserito nell’agosto di quest’anno, il nuovo decreto sport. Con il governo abbiamo parlato nelle ultime ore e ci sarà un confronto nelle prossime settimane. Da ciò discende ogni altro tipo di riferimento. Premesso che il prossimo anno noi resteremo a Torino, credo che uno dei segreti del successo di questa manifestazione sia stato quello di affrontare con metodo e rigore ogni problema singolarmente. Oggi sarà presente il Ministro dello Sport, che è una grande persona di sport e un amico. Con lui affronteremo il tema nei tempi giusti. Torino e il Piemonte hanno fatto un percorso straordinario che nessuno di noi potesse pensare”.
“Il contributo del Governo del nostro paese rende sostenibile l’evento senza grandi difficoltà – afferma Binaghi – Potrebbe consentire all’evento di continuare a svilupparsi anche da un punto di vista temporale e fisico. Il territorio può godere di maggiori benefici se riusciamo a dare più risorse al comitato delle Finals, che potrebbe moltiplicare il successo. Noi siamo qua per le Finals, un italiano in finale è qualcosa che mai abbiamo avuto la forza di sognare. Il tennis italiano è talmente forte che in Italia abbiamo anche le Final Eight di Coppa Davis per altri tre anni. Se il governo lo consentirà noi oggi siamo ricercati da tutti gli organizzatori di tutti gli eventi mondiali, ci sono tante altre possibilità del futuro”.
LE IPOTESI
Una delle ipotesi più accreditate per il futuro delle ATP Finals in Italia, sembra essere Milano. Questo il commento del presidente Binaghi sull’argomento: “Io non conosco, non so e non ho mai visto dove sia il nuovo palazzetto di Milano. Torino invece la conosco come fosse la mia seconda casa dopo questi cinque anni”. La questione si sposta poi su un possibile sponsor futuro: “Sponsor futuro? La prossima sede dipende da una sintesi che dipende dai vari stakeholder – prosegue il presidente della FITP – Il primo è lo Stato, poi ci sono gli enti locali e infine gli sponsor. Diciamo che i riscontri sono positivi su Torino da questo punto di vista, premesso che non abbiamo completato la discussione con tutti loro”.
TENNIS CONTRO BASKET: UNA SFIDA APERTA
In un’intervista al Corriere dello Sport, il presidente della FIP (Federazione Italiana Pallacanestro), Gianni Petrucci ha confidato il sogno che il basket continui a essere il secondo sport più popolare al mondo dopo il calcio. Questa la replica del presidente Binaghi sulla questione: “Gianni è stato il mio mentore come dirigente, ci sono affezionato, gli voglio bene e gli sono riconoscente. Nel 2001 noi fummo aggrediti, ci fu uno sciopero dei più forti trenta giocatori al mondo. E se c’è una persona che ha detto ’lasciateli lavorare’ fu lui. Senza di lui non saremmo qua e non so se ci sarebbe Sinner. Ci confrontiamo spesso e abbiamo spesso filosofie diverse e diametralmente opposte. Parliamo del basket che è stato il mio primo amore, sono stato atleta agonista, mentre lui no. Quello che dice lui è corretto, il basket dopo il calcio è il secondo sport al mondo. Questo però non fa che rafforzare ciò che facciamo con il tennis in Italia. Nel mondo ci sono calcio, cricket, basket, hockey su prato e poi tennis. Per noi essere riusciti a portare uno sport morto al secondo posto in Italia è un segno di gratificazione”.