ATP Pechino 2025, Sinner in semifinale: “Ho tirato di più la prima, stiamo mettendo dentro tante informazioni”

Lorenzo Ercoli
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Jannik Sinner - Photo courtesy of China Open

DA PECHINO

È stato un buon match“. Jannik Sinner ha riassunto così la vittoria per 6-1 7-5 ai danni dell’ungherese Fabian Marozsan, numero 57 ATP, nei quarti di finale dell’ATP 500 di Pechino 2025. L’azzurro ha impiegato un’ora e 21 minuti di gioco per portare a casa un match in cui è stato in controllo fin dall’inizio ma che ha rischiato di complicarsi, tanto che l’avversario ha servito per portarlo al terzo.

Dopo un primo set senza storia, che l’ex numero uno al mondo ha incamerato in 27 minuti strappando ben tre volte la battuta all’ungherese, nel secondo c’è stato più equilibrio. Sinner ha comunque avuto il colpo del ko, guadagnandosi tre palle break consecutive (e poi una quarta) sul 4-3, ma non ne ha approfittato e anzi ha perso il servizio nel game seguente. Spalle al muro, non si è minimamente scomposto e ha vinto 12 dei seguenti 13 punti, staccando il pass per le semifinali.

MONTEPREMI ATP 500 PECHINO

L’analisi di Sinner

Marozsan ha servito molto meglio nel secondo ed è stato molto aggressivo. Io ho avuto un paio di miei turni di servizio in cui mi sono ritrovato 0-30, ma poi ho avuto la chance di brekkarlo e andare a servire per il match. Lui però ha alzato il livello bene. Dal 5-4 invece ha sbagliato un paio di colpi facili e mi ha dato la chance di vincere in due set”.

Tra smorzate e strategie

Come già accaduto dopo i match precedenti, è stato nella parte in italiano della conferenza che Sinner si è soffermato sulle novità tattiche, facendo un bilancio di come stanno andando le modifiche apportate al suo tennis: “Non si deve sempre far punto con la smorzata. A parte che non sono a quel livello, ma anche nella partita scorsa ho fatto delle palle corte e poi ho sbagliato il passante. Provo a leggere di più cosa succede dall’altra parte.

Contro Marozsan era difficile cambiare ritmo da fondocampo perché tiravamo molto forte. E poi, appena la palla saltava, lui tirava ed era difficile cambiare. Secondo me sto facendo il 10% di sperimentazione e il 90% di quello che sono io. Ho alzato da una parte e poi abbassato. Ma devi giocare anche con l’avversario e considerare chi c’è dall’altra parte“.

La scelta sulla prima di servizio

Abbiamo tirato di più la prima e questo era anche il mio obiettivo. Un conto è se metti il 70% ma fai meno punti. Ho quindi abbassato un po’ la percentuale ma ho iniziato a tirare un pelo più forte. A volte potevo andare di più al corpo, sono piccole cose. Dall’allenamento abbiamo iniziato a tirare un po’ di più. In semifinale ci sarà un giocatore diverso, quindi vedremo. Stiamo provando a mettere dentro tante informazioni. Questa era solo la terza partita“.

Sulla semifinale con De Minaur

Nonostante il 10-0 in suo favore nei precedenti, Jannik non prende l’impegno sottogamba: “È un’altra sfida, cambierà qualcosa e dovrò farmi trovare pronto. Sicuramente sarà diversa dagli altri match e può accadere tutto. Qui con le palline consumate le condizioni del campo diventano diverse da quelle degli altri tornei. E poi lui è migliorato negli ultimi 3-4 mesi ed è sempre continuo, quindi mi aspetto qualcosa. Io rispetto ogni avversario e affronto il match con l’approccio di ogni giorno“.

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Sul jet lag

“Ogni volta lo affronti in modo un po’ differente. Dipende anche a che ora atterri. Per me è difficile se atterro alla mattina perché poi dormo il pomeriggio e fatico ad entrare nel ritmo. Allo stesso tempo ci sono delle volte in cui il tuo corpo ci mette meno e altre più. Questa volta è stato ok l’adattamento, ma può cambiare sempre. Dopo quattro giorni mi sento sempre bene in campo“.

Un ringraziamento ai tifosi cinesi

“È un tifo diverso e mi piace molto. Ci fanno tanti regali, è bello essere qui. Sento che il supporto nei miei confronti sia cresciuto negli ultimi due anni, ma già la prima volta nel 2023 mi conoscevano e mi tifavano. Lo swing asiatico mi piace molto, è fantastico essere qui. Il tennis in Cina è cresciuto tanto perché ci sono tanti giocatori forti che rendono i tifosi appassionati. Questo è l’obiettivo: portare fan”.

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