Il percorso collegiale come tappa di crescita verso il tennis professionistico

Lapo Castrichella
20 Min Read
Ben Shelton - Foto John E. Sokolowski-Imagn Images:.jpg

Sempre più spesso, nel tennis moderno, il percorso verso il professionismo non passa più esclusivamente da un ingresso immediato nel circuito ATP. Sempre più ragazzi, giovani e giovanissimi, scelgono infatti di prendersi tempo, di crescere, di formarsi all’interno del sistema collegiale e universitario degli Stati Uniti, attraverso il campionato NCAA.

Una scelta che, negli anni, ha smesso di essere considerata un’alternativa “di ripiego” e che oggi rappresenta una strada concreta, credibile e sempre più diffusa. Il college non esclude il professionismo: non lo rimanda, non lo ridimensiona, non ne limita le ambizioni. Al contrario, può accompagnarlo, anticiparlo, oppure prepararlo in un modo più solido.

C’è chi vive l’esperienza universitaria solo per una stagione o per pochi mesi appena, chi si iscrive e poi decide di lasciare quasi subito perché i risultati a livello professionistico arrivano prima del previsto. E poi c’è chi sceglie un percorso più lungo, strutturato, arrivando fino alla laurea, costruendo il proprio tennis passo dopo passo.

C’è chi già al college mostrava segnali evidenti di superiorità, trasformando l’esperienza NCAA in un vero trampolino di lancio, e chi invece ha avuto bisogno di più tempo per maturare, trovando nel sistema universitario il contesto ideale per farlo. C’è anche chi decide di continuare a studiare, di portare avanti il proprio percorso accademico scegliendo indirizzi diversi, non solo per arricchire il proprio bagaglio culturale, ma anche per costruire un possibile piano B, qualora il tennis non dovesse poi trasformarsi in una carriera professionistica così concreta e definitiva.

In mezzo a queste traiettorie diverse, c’è però un dato importante: oggi sono sedici i giocatori presenti nella Top 100 ATP che hanno svolto almeno un anno nel campionato collegiale statunitense. Che si tratti di nomi già affermati come Shelton, Cerundolo o Tien o di giocatori ancora in piena ascesa come Michael Zhang o Rafael Jodar (il quale ha appena annunciato la rinuncia all’anno accademico per dedicarsi al circuito pro), il messaggio è: se si gioca bene al college, si può giocare bene anche nel tennis professionistico. E oggi, più che mai, i due mondi non sono più separati.  

Ben Shelton

Il primo nome di questa lista è inevitabilmente Ben Shelton, uno dei volti più riconoscibili del tennis americano contemporaneo. Oggi numero 9 del mondo, con un best ranking di 5, Shelton è già una realtà consolidata del circuito: ha preso parte alle ATP Finals, ha vinto un Masters 1000 a Toronto. Eppure, prima di tutto questo, anche lui ha scelto di passare dal college.

Shelton si iscrive alla University of Florida nel 2020, entrando nel programma dei Florida Gators, ma il suo percorso collegiale si sviluppa realmente in due stagioni, nel 2021 e nel 2022. Nel 2022 domina la scena NCAA: vince il titolo nazionale di singolare, viene eletto Player of the Year e chiude la stagione da numero 1 del ranking NCAA. È in quel momento che Shelton prende piena consapevolezza del proprio livello e decide di fare il grande salto, annunciando il passaggio al circuito professionistico a tempo pieno.

Francisco Cerundolo

Subito dopo troviamo Francisco Cerundolo, tennista argentino che oggi occupa stabilmente le zone alte del ranking ATP. Attualmente numero 21 del mondo, Cerundolo vanta un best ranking di numero 18 ed è ormai da diverse stagioni una presenza costante nelle posizioni che contano, grazie a un tennis solido e affidabile su più superfici. Prima di affermarsi definitivamente nel circuito professionistico, ha vissuto una parentesi nel sistema collegiale statunitense.

Nel 2018 si iscrive alla University of South Carolina, dove disputa un’intera stagione NCAA con la squadra universitaria. Al termine della stagione 2017-2018, Francisco prende la decisione di lasciare il college e di dedicarsi completamente alla carriera professionistica.

Cameron Norrie

Un altro nome centrale di questo percorso è quello di Cameron Norrie, oggi numero 27 del mondo, ma capace in carriera di spingersi fino al best ranking di numero 8, stabilizzandosi per diverse stagioni ai piani alti del circuito ATP. Norrie ha costruito una parte importante della propria crescita all’interno del sistema collegiale statunitense, iscrivendosi alla Texas Christian University (TCU).

Il suo è stato un percorso sviluppato in tre stagioni complete, dalla 2014-2015 alla 2016-2017. Un’esperienza lunga, continua, che gli ha permesso di maturare sia dal punto di vista tennistico sia personale. Parallelamente all’attività sportiva, Norrie si è iscritto al corso di Sociologia, portando avanti anche il proprio percorso accademico. A livello collegiale non ha conquistato titoli nazionali individuali, ma si è imposto con continuità tra i migliori giocatori della NCAA, ottenendo per tre volte riconoscimenti tra i top player universitari.

Il momento chiave arriva nel 2017, al termine della terza stagione. Norrie chiude l’anno con un risultato emblematico: imbattuto nella conference, vincendo tutti i match disputati sia in singolare che in doppio, con un bilancio complessivo di 12 vittorie e zero sconfitte. È dopo quella stagione che, pur avendo ancora la possibilità di restare per una quarta annata al college, sceglie di lasciare l’università e di dedicarsi completamente al circuito professionistico.

Learner Tien

Tra i protagonisti più brillanti della stagione c’è Learner Tien, autore di una vera e propria cavalcata che lo ha portato alla ribalta del circuito. Il suo 2025 si apre con il grande exploit all’Australian Open, dove elimina Daniil Medvedev, prosegue con la vittoria dell’ATP 250 di Metz e si chiude con il successo alle Next Gen ATP Finals, nell’ultima settimana di tornei dell’anno. Oggi è numero 28 del mondo, suo best ranking.

Il suo passaggio dal college è stato breve. Tien si iscrive alla University of Southern California (USC) e disputa il 2023 come freshman, vivendo un solo anno nel sistema NCAA. Un’esperienza corta, con alcune buone partite disputate, ma sufficiente per prendere confidenza con un contesto competitivo strutturato prima di scegliere una strada più ambiziosa.

Arthur Rinderknech

Classe 1995, Arthur Rinderknech è uno degli esempi più completi di percorso NCAA portato fino in fondo. Il francese ha frequentato la Texas A&M University, dove ha disputato quattro stagioni complete di college tennis, dal 2015 al 2018, competendo in Division I. Durante l’esperienza universitaria si è imposto tra i migliori giocatori del circuito collegiale, ottenendo cinque riconoscimenti All-American: tre in singolare e due in doppio, a testimonianza di un rendimento costante e di alto livello.

Concluso il ciclo NCAA, Rinderknech ha anche completato il percorso accademico, laureandosi in Business/Economia presso la Mays Business School. Dopo il 2018 ha scelto di dedicarsi interamente al professionismo, passando da una lunga e formativa fase nel circuito Challenger prima di affacciarsi stabilmente al circuito ATP. La vera svolta arriva nel 2025, stagione in cui raggiunge il best ranking di numero 27 del mondo, spinto dalla finale al Masters 1000 di Shanghai che ne certifica definitivamente il salto di qualità.

Valentin Vacherot

Classe 1998, monegasco, Valentin Vacherot ha seguito un percorso molto simile a quello del cugino Arthur Rinderknech, scegliendo anche lui la Texas A&M University. Vacherot ha disputato quattro stagioni complete di college tennis. Nel 2021 viene eletto National Senior Player of the Year, riconoscimento che certifica il valore del suo percorso NCAA, arricchito anche da altri premi individuali ottenuti nel corso degli anni. Parallelamente all’attività sportiva, porta avanti gli studi universitari e si laurea in Business Administration, completando l’intero ciclo accademico a Texas A&M.

Conclusa l’esperienza collegiale nel 2020, Vacherot intraprende il cammino nel circuito professionistico. La svolta arriva nel 2025, con una stagione che assume i contorni della favola: partendo dalle qualificazioni, vince il Masters 1000 di Shanghai, battendo in finale proprio il cugino Rinderknech, e raggiunge il best ranking di numero 30 ATP nel novembre dello stesso anno.

Brandon Nakashima

Statunitense classe 2001, Brandon Nakashima è oggi numero 35 del mondo, con un best ranking di numero 29, e rappresenta uno dei casi di passaggio più rapido dal college al professionismo. Il californiano ha frequentato la University of Virginia per una sola stagione, nel 2019, giocando come freshman. In quell’anno entra regolarmente nel roster della squadra e disputa partite ufficiali, ottenendo risultati e vittorie significative che ne confermano subito il livello. Al termine della stagione, però, Nakashima decide di non proseguire il percorso universitario e annuncia la scelta di dedicarsi interamente alla carriera professionistica.

Gabriel Diallo

Canadese classe 2001, Gabriel Diallo è un giocatore dalle caratteristiche fisiche evidenti, costruito attorno a statura imponente e servizio molto efficace. Attualmente è numero 41 del mondo, ma nel corso del 2025 ha già toccato il best ranking di numero 33, confermando una crescita costante nel circuito ATP. Diallo ha seguito un percorso collegiale completo alla University of Kentucky, dove ha giocato quattro stagioni NCAA, dal 2019 al 2023.

Entrato come freshman nel 2019, si è imposto fin da subito come uno dei punti fermi del team. Durante il percorso ha ottenuto l’All-America Honors, riconoscimento individuale assegnato ai giocatori che si distinguono per rendimento e livello competitivo all’interno della NCAA. Parallelamente all’attività sportiva, Diallo ha portato a termine anche il cammino accademico, laureandosi in Business Administration.

Nuno Borges

Nuno Borges ha vissuto un percorso collegiale solido e completo. Il portoghese ha frequentato la Mississippi State University, dove ha disputato quattro stagioni NCAA complete, entrando nel programma nel 2016 e portando a termine l’intero ciclo universitario. In quegli anni ha condiviso il percorso anche con l’italiano Giovanni Oradini.

All’interno della Southeastern Conference, una delle più competitive della NCAA, Borges si è distinto come uno dei giocatori più vincenti, ricevendo diversi riconoscimenti per il rendimento costante mostrato nel corso delle stagioni. Parallelamente al tennis, ha completato anche il percorso accademico, laureandosi in Business e Finanza, con una specializzazione legata all’ambito economico.

Conclusa la stagione NCAA senior nel 2019, Borges ha scelto di dedicarsi al circuito professionistico. Oggi è numero 47 del mondo, con un best ranking di numero 30, e rappresenta uno degli esempi più chiari di come un percorso universitario completo possa accompagnare una crescita graduale ma solida anche nel tennis ATP.

Aleksandar Kovacevic

Tennista statunitense, Aleksandar Kovacevic è oggi numero 60 del mondo, posizione che rappresenta anche il suo best ranking. Il suo è uno dei percorsi collegiali strutturati dell’intero gruppo, sviluppato all’interno della University of Illinois. Aleksandar ha disputato cinque stagioni NCAA, dal 2016-2017 al 2021, beneficiando anche dell’anno extra di eleggibilità concesso a causa della pandemia da Covid.

A livello collegiale ha ottenuto risultati di rilievo: è stato due volte tra i migliori giocatori della NCAA, conquistando riconoscimenti individuali, e ha raggiunto anche le semifinali del torneo NCAA di singolare. Parallelamente al tennis, Kovacevic ha portato avanti con successo anche il percorso accademico, conseguendo nel 2021 una laurea in Finanza. Successivamente ha avviato un corso di laurea magistrale in ambito economico-aziendale (Graduate Business Program), che ha però deciso di non completare per dedicarsi interamente alla carriera professionistica.

Marcos Giron

Tennista statunitense classe 1993, Marcos Giron è uno degli esempi più emblematici di percorso collegiale portato fino in fondo prima dell’ingresso nel circuito professionistico. Giron ha frequentato la UCLA, University of California, Los Angeles, dove ha completato quattro anni pieni di college tennis, dal 2014 al 2018.

Il suo impatto nel tennis universitario è stato immediato e storico: nel 2014, da freshman, conquista il titolo NCAA in singolare, diventando uno dei pochi giocatori capaci di vincere il campionato nazionale individuale al primo anno. Nelle stagioni successive si conferma come uno dei giocatori più importanti dell’intera NCAA, rimanendo stabilmente nella Top 10 del ranking universitario e rappresentando un punto di riferimento costante per il programma UCLA.

In contemporanea al tennis, Giron porta avanti anche il percorso accademico, laureandosi nel 2018 in Economia. Solo dopo aver completato l’intero ciclo universitario decide di dedicarsi esclusivamente al professionismo. Una scelta che lo porta, negli anni successivi, a costruire una carriera solida nel circuito ATP, culminata con il best ranking di numero 37 del mondo nell’agosto 2024.

Ethan Quinn

Statunitense classe 2004, Ethan Quinn ha seguito un percorso collegiale non completo ma estremamente impattante. Quinn ha frequentato la University of Georgia per due stagioni, dal 2022 al 2024, sufficienti però per lasciare il segno. Nel 2023 vive un’annata straordinaria: conquista il titolo nazionale NCAA in singolare, viene eletto Player of the Year ed entra stabilmente tra i migliori giocatori dell’intera Lega universitaria.

Un percorso breve, ma di altissima intensità, che lo consacra come uno dei talenti più pronti a compiere il salto verso il professionismo. Conclusa l’esperienza collegiale, Quinn decide di dedicarsi interamente al circuito ATP. Nel 2025 la sua crescita è evidente: raggiunge il best ranking di numero 64 del mondo e chiude la stagione in posizione numero 70, confermando come il college sia stato per lui un vero acceleratore di fiducia.

Jacob Fearnley

Jacob Fearnley ha seguito un percorso collegiale lungo. Il britannico ha scelto la Texas Christian University (TCU), dove ha trascorso cinque stagioni, beneficiando anche dell’anno extra di eleggibilità concesso dopo la pandemia da Covid. Il suo, differenza degli altri, non è stato un cammino fatto di exploit immediati: Fearnley è cresciuto progressivamente, diventando un giocatore importante per il team senza però ottenere grandi riconoscimenti individuali a livello NCAA.

Parallelamente ha portato avanti anche il cammino accademico, laureandosi in Business Administration proprio a TCU. Il passaggio al circuito professionistico arriva nel 2024, in modo graduale, ma i risultati non tardano ad arrivare. Nel giro di pochi mesi Fearnley accelera la propria ascesa, raggiungendo un best ranking di numero 49 del mondo.

Adam Walton

Tennista australiano stabilmente attorno alla Top 80 ATP, Adam Walton ha costruito il proprio percorso attraverso una lunga e solida esperienza collegiale. Walton ha frequentato la University of Tennessee, dove ha disputato cinque stagioni NCAA, beneficiando anche dell’anno extra di eleggibilità legato al Covid.

All’interno del programma dei Volunteers è stato un giocatore importante e affidabile, riuscendo nelle ultime stagioni a posizionarsi tra i migliori dieci dell’intera NCAA. Insieme al tennis, ha portato avanti una laurea in Kinesiologia nel 2021, per poi completare una laurea magistrale in Management e Risorse Umane nel 2022.

Alexander Vukic

Alexander Vukic ha seguito un percorso collegiale completo di quattro anni alla University of Illinois, dove è stato uno dei principali singolaristi di riferimento del programma. Ha completato una laurea in Business Administration. Nel 2018 ha concluso l’esperienza NCAA ed è passato al circuito professionistico. Oggi vanta un best ranking di numero 48 ATP. 

Eliot Spizzirri

Eliot Spizzirri rappresenta la conclusione ideale di questa lista. Lo statunitense ha seguito un percorso alla University of Texas at Austin, dove ha disputato cinque stagioni NCAA. Nel corso degli anni è stato tra i giocatori più importanti dell’intera Lega, come il Player of the Year nel 2023 e nel 2024.

Ha portato a termine anche il percorso accademico, laureandosi in Business Administration. Dopo aver concluso l’esperienza collegiale, Spizzirri ha compiuto il salto nel circuito professionistico, arrivando fino all’ingresso in Top 100 ATP. Con lui si chiude l’elenco dei sedici giocatori attualmente tra i primi cento del mondo che hanno scelto, in forme diverse, il percorso NCAA prima di affermarsi nel tennis professionistico.

Il caso Joao Fonseca

Tra questi nomi ci sarebbe potuto essere anche João Fonseca. Il brasiliano, classe 2006, era infatti iscritto alla University of Virginia, pronto a intraprendere un percorso collegiale simile a quello di molti altri protagonisti di questa lista. Prima ancora di iniziare l’esperienza sul campo, però, Fonseca ha scelto di rinunciare all’eleggibilità NCAA e di dedicarsi immediatamente al circuito professionistico.

Una parentesi italiana nel mondo NCAA

Oltre ai sedici protagonisti del circuito maggiore, nel sistema universitario statunitense stanno emergendo anche giovani italiani con percorsi promettenti nel tennis collegiale, segno che l’NCAA continua a essere una rotta scelta anche dai nostri talenti in crescita. Tra questi spicca Gabriele Vulpitta, classe 2005 in forza alla University of Georgia, dove sta disputando la sua seconda stagione. Arrivato dagli junior con risultati di rilievo (tra cui un titolo di doppio a Wimbledon Junior), Vulpitta si sta integrando con continuità nel team dei Georgia Bulldogs e ha già raccolto match nel circuito NCAA.

Menzione finale anche per Silvia Ambrosio, che dopo l’esperienza universitaria negli Stati Uniti è pronta a compiere un passo importante nel circuito professionistico: nel 2026 giocherà per la prima volta le qualificazioni di uno Slam, partendo dall’Australian Open.

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