“Penso che fossi un po’ nervoso all’inizio del match. Questo trofeo significa molto per me. Ho provato a giocare il mio tennis cercando di prendere energie dalla panchina e dal pubblico restando positivo anche all’inizio del secondo set. Non era facile ma sono molto felice perché ho giocato il mio miglior tennis nei momenti cruciali e questo è il giorno più bello della mia vita”. Sono state queste le prime parole di Flavio Cobolli nella conferenza stampa dopo la vittoria dell’Italia in Coppa Davis.
“Giocare per questo team è molto diverso, ho giocato per loro e non solo per me. Il match non era dalla mia parte ma ho vinto pensando che ogni punto non fosse per me ma per la squadra” ha aggiunto il romano.
Non poteva poi mancare una domanda in merito al paragone con Gianluca Scamacca fatto dal presidente FITP Angelo Binaghi: “Io ho cercato di non usare tanto il telefono ieri. Ai messaggi più importanti ho risposto io, ad altri ho delegato. Ho cercato di tenere la testa su oggi. Sento di aver fatto qualcosa di importante ma non da solo. Siamo una squadra molto unita che ha raggiunto tutti insieme qualcosa di incredibile. Ogni minuto è stato significativo per me. Olimpiadi? Sarebbe un sogno poterle giocare e spero di poterlo fare”.
A Cobolli è stato poi chiesto anche dello storico trionfo del 1976, il primo azzurro: “Su quella Davis ho visto la serie. Quella generazione ha fatto la storia del tennis e non è in discussione. Sono stati tutti giocatori fenomenali che hanno raggiunto traguardi immensi per loro stessi e la nazionale. Quello che abbiamo fatto in questi tre anni, e anche prima, ha un incredibile lavoro dietro fatto dalla federazione e credo che queste vittorie vengano proprio da lì”.
“Il torneo di Bucarest mi ha aiutato molto quest’anno. Quando sono tornato da Miami ho cercato di fare uno switch che poi si è visto. Le due-tre vittorie di fila mi hanno aiutato a rinascere. Ho avuto un inizio anno complicato anche per colpa degli infortuni ma ho sempre cercato di motivarmi – ha aggiunto Cobolli, per poi concludere – Il primo ricordo di oggi sarà il match point, Filippo che corre verso di me e tutti i ragazzi che corrono verso di me”.