di Giacomo Bertolini
Prima stangata nel circuito maggiore con la sentenza emessa dall’Itf sul caso di doping riguardante Marin Cilic, il tennista croato recentemente risultato positivo a un integratore proibito dalla Wada. Nove mesi e la perdita di tutti i punti e i premi ottenuti dalla data della squalifica per l’attuale numero 24 del mondo che, colto in fallo nell’Atp 250 di Monaco di Baviera, si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda, confermando di aver assunto la sostanza in questione senza alcuna intenzione di migliorare le sue performance e in modo inconsapevole. Per il 24enne portabandiera del tennis croato, che in carriera ha finora totalizzato 9 titoli Atp e un best ranking al numero 9 del mondo, squalifica attiva fino al 1 febbraio 2014, data in cui potrĂ regolarmente tornare a calcare i campi da tennis. Sul caso Cilic, esploso in concomitanza con la vicenda doping legata a Troicki, si è espresso qualche settimana fa anche l’ex allenatore del gigante di Medjugorje Bob Brett che, al Guardian, ha confermato la positivitĂ del suo allievo, aggiungendo perĂ² che molto spesso gli atleti sottovalutano per ingenuitĂ la specificitĂ dei controlli anti-doping, continuando così ad affidarsi a prodotti di banco piĂ¹ facilmente contaminati da elementi non ammessi. L’ultima partita ufficiale disputata da Cilic in questa stagione è stato il primo turno del torneo di Wimbledon, vinto in tre set con Baghdatis prima del forfait con il francese De Schepper, per un sospetto infortunio al ginocchio.