Diario di Bordo da Rio de Janeiro (7)


(Fabio Possenti sul centrale di Rio)

da Rio de Janeiro, Fabio Possenti (Foto Possenti)

È il giorno della finale, il sole splende su Rio de Janeiro e sul centrale del Jockey Club, dove le tribune sono esaurite in ogni ordine di posti.

Arrivo al circolo alle 17, ed entro sul centrale con Nadal e Dolgopolov che stanno svolgendo il palleggio di riscaldamento. In precedenza si erano si erano disputate le finali di doppio maschile (con vittoria del duo colombiano Cabal-Farah sulla coppia iberico brasiliana Marrero-Melo) e di singolare femminile (vittoria a sorpresa in 3 set della giapponese Nara, che ieri aveva estromesso la nostra Burnett, sulla numero 1 del tabellone Zakopalova).

Il match inizia con un break al quarto gioco di Nadal (3-1), nel game successivo Dolgopolov si procura 3 palle del controbreak consecutive, ma le sciupa. Il numero 1 al mondo può così involarsi sul 4-1. Per scaldare il pubblico serve però l’ingresso in tribuna di Gustavo “Guga” Kuerten, campione sempre presente nel cuore dei brasiliani. Il set prosegue seguendo i servizi e termina col punteggio di 6-3 in favore di un Nadal sempre concentrato al cospetto di un Dolgopolov più falloso rispetto agli ultimi 2 giorni.

Nel secondo set la musica sembra essere la stessa con un break di Nadal al terzo gioco. Lo spagnolo si issa fino al 4-2, quando sciupa una palla break che avrebbe chiuso il match. Dolgopolov, che oggi ha giocato col lutto il rispetto delle vittime degli eventi di questi giorni in Ucraina, non ci sta e accorcia sul 5-4. Nadal serve per il match, si porta sul 30-15 prima che inaspettata arrivi la reazione d’orgoglio dell’ucraino: 3 punti di fila e si va sul 5-5. Il pubblico sembra schierato dalla parte dell’ex numero 13 del mondo e sembra volere il terzo set. Inevitabile a questo punto che la decisione del set sia rinviata al tie-break: Nadal lo gioca da campione, mentre Dolgopolov commette qualche errore di troppo. Sul 6-3 arrivano altri 3 match point consecutivi per il numero 1 del mondo, al quale è sufficiente il primo per alzare al cielo il trofeo della prima edizione del Rio Open.

Durante la premiazione Dolgopolov ricorda i drammatici eventi in Ucraina e augura al suo popolo la pace e la felicità. Gli fa eco Rafa Nadal dopo aver ricevuto il trofeo dalle mani di Guga Kuerten. Lo spagnolo promette di ripresentarsi l’anno prossimo e augura al Sudamerica di poter ospitare più eventi definendolo pronto per organizzare un torneo “Master 1000”.

In conferenza stampa Nadal si mostra molto soddisfatto per la vittoria di questo ATP 500, soprattutto in considerazione del fatto che si trattava del suo rientro all’attività dopo l’infortunio occorso nella finale degli Australian Open. Spende poi parole molto belle per la città ed il pubblico brasiliano dichiarando che per lui il Brasile è un posto speciale e i tifosi molto affettuosi con lui.

Così si conclude questa prima edizione del Rio Open. Alla fine il bilancio è più che positivo, l’organizzazione è stata all’altezza e il torneo si è svolto in una cornice veramente fantastica.

Per me termina un’esperienza veramente fantastica, aver accesso a zone off limits e stare a contatto con i giocatori è stato veramente molto bello e divertente. Chissà che un giorno non ci sia la possibilità di ripeterla.

Un saluto a tutti!

 

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