Bolelli trionfa al Garden


(Simone Bolelli)
di Guido Pietrosanti
Prima del Foro Italico, si gioca ormai da diversi anni il tradizionale challenger di Roma-Garden dove l’entry list è di solito molto buona visto che i finalisti possono eventualmente anche giocare le qualificazioni al Foro Italico. Nonostante la presenza di tanti ottimi giocatori in tabellone, a spuntarla è stato un azzurro reduce da un periodo nerissimo che non lasciava intravedere segnali di un cambiamento di tendenza. Invece Simone Bolelli è riuscito ad esprimere un tennis finalmente di buon livello, sconfiggendo in finale l’argentino Eduardo Schwank (155 atp) per 26 61 63. Con questa vittoria Bolelli si riporta a ridosso dei top 100 e precisamente al numero 107 del ranking atp. Le prossime settimane ci diranno se Bolelli ha davvero ritrovato se stesso o se la settimana del Garden resterà un’eccezione nella stagione del tennista di Budrio. Sono passati più di due anni da quando Simone fece segnare il suo best ranking al numero 36. Probabilmente non lo migliorerà mai più, visto che nel frattempo gli anni stanno passando e ad ottobre Bolelli compirà 26 anni. Ma una seconda parte di carriera nei primi 100 e magari anche nei primi 50 resta ancora possibile visto il talento e la tecnica a sua disposizione.
Al Garden ha disputato un ottimo torneo anche Simone Vagnozzi, fermato proprio da Bolelli in semifinale, dopo aver battuto nei quarti una delle grandi speranze del tennis spagnolo, Pablo Carreno Busta. E visto che le grandi speranze in Spagna raramente si perdono, è possibile pensare che il giovane Pablo (282 atp) tornerà a Roma l’anno prossimo per giocare almeno le qualificazioni del Foro Italico. Scommettiamo?
Anche a Praga ha vinto un giocatore di casa, come a Roma. Si tratta di Lukas Rosol che a quasi 26 anni sta vivendo la sua miglior stagione e con la vittoria nel torneo di casa si è portato a ridosso dei top 100, al numero 116. In finale a Praga Rosol, già finalista a Singapore ad inizio anno, ha sconfitto l’americano Bogomolov (83 atp) che si è ritirato sul 76 52 per il ceco. Anche Bogomolov, finalista la settimana scorsa a Sarasota e vincitore a Dallas nel mese di marzo, raggiunge il suo best ranking grazie alla finale di Praga. Buona semifinale per il rientrante Fernando Gonzalez, ex top10 fermo da molti mesi per infortunio, che si è dovuto ritirare contro Rosol dopo aver vinto il primo set per 63 ed essere in svantaggio 40 nel secondo.
Infine a Savannah negli Stati Uniti vittoria per Wayne Odesnik, al rientro quest’anno dopo la squalifica per doping, che ha sconfitto in finale il mancino Donald Young per 64 64. Odesnik raggiunge con questa vittoria la posizione numero 250 dopo aver vinto un paio di future ad inizio anno ed aver raggiunto la finale nel challenger di Tallahassee nel mese di aprile. Donald Young si consolida nei primi 100, al numero 94 ma, a quasi 22 anni, non sembra ormai in grado di raggiungere quel livello che in molti si aspettavano da lui fino a pochi anni fa. Migliori possibilità di successo sembra avere invece Ryan Harrison che pur fermandosi in semifinale, sconfitto da Odesnik per 62 al terzo, continua a crescere regolarmente e questa settimana ha raggiunto la posizione numero 121 del ranking atp. Per la stagione estiva sul cemento americano sarà probabilmente già nei primi 100 e potrà misurarsi con i migliori tennist del mondo, nelle migliori condizioni possibili (per lui). Se gli Stati Uniti hanno trovato il loro prossimo top10, probabilmente lo potremo quindi capire già questa estate.
La settimana appena conclusa ha riservato buone notizie non soltanto grazie a Bolelli, ma anche ad alcuni giovani azzurri che si stanno finalmente mettendo in mostra, senza nemmeno fare troppo rumore. Si tratta del 19enne Matteo Civarolo, unico azzurro a raggiungere i quarti nel future Italy F8. Il suo coetaneo Federico Gaio ha addirittura vinto il torneo Kazakhstan F2, primo successo tra i pro. E non va sottovalutata neanche la vittoria di Riccardo Sinicropi in Turkey F16 torneo che 12 mesi fa Riccardo non avrebbe potuto nemmeno disputare visto che non aveva ranking atp. Forse tutta l’attenzione che c’è intorno a Quinzi libera di pressione altri giovani azzurri, che potrebbero cominciare ad esprimersi ad alti livelli anche prima dell’arrivo tanto atteso di Quinzi.

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