La Davis degli altri

di Sergio Pastena

Repubblica Ceca – Olanda

Da un lato i bi-detentori della coppa in casa, dall’altro un team che non vince una partita del World Group da otto anni e mancava nella “Serie A” della Davis da quattro. Difficile trovare uno scontro più squilibrato, i cechi avrebbero serie possibilità di vittoria anche mandando in campo le seconde linee. Le uniche chances orange sono concentrate su un’impresa dei singolaristi e, soprattutto, del forte doppio Haase/Rojer, fin qui imbattuto in Davis. Ma contro Stepanek e Berdych è un’altra storia.

Giappone-Canada

Sfida meno in bilico di quel che si possa pensare per due motivi, uno assoluto e l’altro relativo. Il primo è che il doppio giapponese è oggettivamente tra i più deboli del circuito: negli ultimi nove match, spesso contro avversari non trascendentali, sono arrivati solo due punti. Uno contro l’Indonesia e l’altro contro l’Uzbekistan. Il secondo motivo, quello relativo, è dato dal fatto che i due punti in singolare di Nishikori non sono sicuri: sul cemento si vocifera che anche Raonic giochi benino…

Germania-Spagna

Match scontato? Attenzione a definirlo tale. Da quando la collocazione del primo turno di Davis è cambiata, messa a febbraio a ridosso della fine degli Australian Open, è diventato sempre più difficile per gli spagnoli presentarsi a pieno regime alla prima sfida della stagione. Considerando che i tedeschi difficilmente ripeteranno il suicidio su terra messo in scena due volte contro l’Argentina (il tempo è un buon insegnante) qualche spicciolo di qualificazione i tedeschi potrebbero giocarselo.

Francia-Australia

Partiamo con una previsione facile: difficilmente i francesi sceglieranno di giocare sul veloce, che pure hanno prediletto negli ultimi anni. Non a caso l’anno scorso contro gli Usa hanno scelto la terra, anche se poi un Isner deluxe li ha accoppati. Proseguiamo con una difficile: quanto saranno disposti i moschettieri a presentarsi tutti all’appuntamento contro una squadra che era a pieni ranghi negli spareggi del Group I, figuriamoci al ritorno nel World Group dopo sei anni?

Usa-Gran Bretagna

Qui casca l’asino. La partita è teoricamente chiusa, potrebbe riaprirla solo un Murray che si fa una trasferta oceanica, porta a casa i singolari e contribuisce in maniera decisiva a un’impresa nel doppio. Un “one man show” a dir poco complicato, che potrebbe non valere il volare. Ad ogni modo, anche in presenza dello scozzese, gli Stati Uniti rimarrebbero favoriti, considerando che l’aria di Davis esalta Long John e i Bryan sono comunque una garanzia. La vincente incrocia quella di Italia-Argentina.

Kazakistan-Belgio

Al Belgio manca una vittoria ai massimi livelli da sei anni e questa potrebbe essere la volta buona, non fosse altro che per due dettagli non da poco: i giocatori kazaki sembrano essere in fase di ripresa rispetto a due anni fa e, d’altro canto, i belgi hanno perso non poca roba per strada. Malisse si ritira e la maggior parte dei loro alfieri è reduce da un 2013 disastroso. Impresa dura per una squadra che negli ultimi anni poteva fare affidamento su un tasso tecnico comunque fuori dal comune.

Serbia-Svizzera

A leggere quest’abbinamento molti potrebbero pensare a una sfida decisiva con Djokovic impegnato contro Federer. Poi però si sveglierebbero tutti sudati. Scherzi a parte, anche se coach Luthi ci spera pare abbastanza incerta l’eventualità di una presenza di King Roger. Attenzione, però: se dovesse succedere l’inaspettato allora bisognerà fare attenzione a ciò che accade in casa serba. La recente finale dimostra che Djokovic non può fare tutto da solo…

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