Gianluca Mager: “Non ho mai perso la voglia di giocare, ora mi sento più maturo”

Un 2018 formativo, ricco di match e di quella consapevolezza nei propri mezzi in grado di forzare anche le serrature più difficili. Gianluca Mager ha aperto la porta giusta, regalandosi un avvio di stagione col botto non solo e non tanto in virtù del successo nel challenger di Coblenza (il primo in carriera, dopo la finale raggiunta a Milano lo scorso anno), quanto per il conseguimento di una grande maturità dentro e fuori dal campo.
Il successo su Pierre-Hugues Herbert negli ottavi di finale del torneo francese di Sophia Antipolis ha garantito al tennista ligure un nuovo best ranking (175) e tanta voglia di regalarsi una stagione da ricordare. Partita dopo partita, punto dopo punto.
Una storia, almeno quella recente, che accomuna il classe 1994 al kazako Mikhail Kukushkin. Entrambi, come pochi altri nel circuito, hanno scelto di avere al proprio fianco una figura femminile come allenatrice. Mikhail con Anastasia (nel box dal 2009 e moglie dal 2011), Gianluca con la compagna Valentine Confalonieri.

Spaziotennis.com lo ha raggiunto in esclusiva al termine del successo odierno con Pavel Kotov (6-2 6-4) valido per il secondo turno dell’Open Città della Disfida 2019 di Barletta.

Il 2019 è iniziato nel migliore dei modi. Come hai affrontato la off-season?
“La preparazione invernale è stata buona ma non lunghissima, perché avevo già deciso che avrei giocato la prima settimana di gennaio. Mi sono concentrato molto sul lato fisico e sulla cura dei fondamentali, in particolar modo servizio e risposta. Sento di stare attraversando la fase della maturazione ed i miglioramenti li vedo sul campo, giorno dopo giorno. Prendo meno decisioni d’istinto e ragiono di più”.

Da chi è composto il tuo team e chi ti segue durante i tornei?
“Il mio team è composto dalla mia ragazza, Valentine Confalonieri, Matteo Civarolo e Marco Bruzzone, oltre al preparatore atletico Diego Silva, un grande valore aggiunto a Sanremo. Vale è sempre con me, quest’anno mi ha accompagnato in ben sei occasioni”.

Dopo la fine della collaborazione federale alcuni sostenevano che avessi perso un pò di fiducia. Che periodo è stato a livello psicologico?
“La voglia e le motivazioni non le ho mai perse. Lo scorso anno è stato particolarmente complicato sotto diversi aspetti. Stavo giocando bene, prima di una brutta infiammazione alle ossa della mano destra che mi ha costretto a tre mesi di stop, ma non ho mai mollato. Stare fermo per un po’ mi aiutato a riflettere ed ho capito che sarei voluto ritornare a competere il prima possibile”.

Nei quarti di finale del challenger di Sophia Antipolis sei stato costretto ad arrenderti a Filp Krajinivic giocando a tratti un ottimo tennis. Come valuti le prestazioni delle ultime settimane?
“Con Krajinovic è stato un ottimo match. Sono contento di come sto giocando sulla terra battuta. Aver affrontato avversari come Andujar a Marbella, Herbert e Krajinovic a Sophia Antipolis è stato un banco di prova importante. Mi sono reso conto di cosa manca e degli aspetti del gioco da curare”.

Stai attraversando uno straordinario momento di forma. Ci vuoi svelare il tuo segreto?
“In realtà credo non ci sia un segreto particolare. La passata stagione è stata molto formativa. Non avendo la classifica per entrare nei tabelloni principali dei tornei challenger sono stato costretto a giocare molte qualificazioni, più difficili con le vecchie regole, centrando il main draw in sette occasioni. Ho vinto partite importanti anche senza guadagnare molti punti ed ero certo che la strada fosse quella giusta”.

Quali sono i tuoi obiettivi di questa stagione?
“Gli obiettivi per il 2019 preferisco non fissarli. Devo entrare in campo e dare il massimo in ogni match, a fine anno tireremo le somme”.

 

 

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