Ci sono colpi che sembrano appartenere a un’altra epoca. Gesti che evocano un’estetica quasi dimenticata, un modo di intendere il tennis più istintivo, più puro. Eppure, a volte, sono proprio quei gesti a ridare freschezza a un panorama che tende sempre di più all’uniformità. È il caso di Lilli Tagger, austriaca classe 2008, che a diciassette anni sta tentando di riportare il rovescio ad una mano nel tennis che conta.
Lilli è rimasta a Lienz fino al 2023 quando ha scelto l’Italia, precisamente Varese, dove lavora quotidianamente con Francesca Schiavone, un vero “mito” del nostro tennis. Da allora, quel legame tecnico e umano è diventato il motore di una crescita costante, paziente, quasi artigianale.
A Parigi la svolta
In poco più di due stagioni, Tagger è passata dai tornei ITF Junior ai primi tabelloni WTA, portando con sé una naturalezza che sembra smentire la sua età. Il 2025 è stato l’anno della svolta: la vittoria al Roland Garros Junior, conquistata senza perdere un set, ha mostrato al mondo una giocatrice diversa, elegante, composta, sempre sorridente ma con una solidità mentale già da adulta. Poi i successi a Bucarest e Kuršumlijska Banja, due tornei da W75 vinti consecutivamente, che l’hanno proiettata tra le prime 250 del ranking mondiale.
Ma la bellezza di Tagger non è solo nei numeri. È nel suo modo di stare in campo: nelle variazioni del suo rovescio, nelle transizioni a rete, nella leggerezza con cui si muove tra attacco e difesa. E nelle sue parole, quando parla dei modelli sportivi a cui si ispira, ci sono Sabalenka per l’intensità, Sinner per la calma mentale, e – da grande appassionata di sci – Shiffrin e Vonn.
C’è una storia curiosa, dietro quel rovescio. Da bambina giocava a due mani, finché un giorno, durante un torneo Under 12 a Vienna, promise al padre: “Se vinco, da domani lo provo a una mano.” Vinse, e da allora non ha più smesso. In un tennis che spesso tende a farsi ripetitivo, Lilli Tagger è la nota fuori scala. E proprio per questo, è impossibile non seguirla.
La fiducia in Francesca Schiavone
Nata il 17 febbraio 2008 a Lienz, Lilli Tagger ha vissuto e si è formata nei primi anni proprio nella sua città natale, prima di prendere, nel 2023, la decisione forse più importante fino a questo momento: trasferirsi in Italia, a Varese, per inseguire fino in fondo il sogno di diventare una tennista professionista.
Per aiutarla in questo viaggio, ha scelto di affidarsi alla Schiavone Team Lab, l’accademia creata e guidata da Francesca Schiavone, che la segue in prima persona ogni giorno.
Per chi segue il tennis da più tempo, il nome Schiavone fa tornare subito alla mente un’idea di bellezza tecnica e di coraggio. La sua eleganza in campo, il suo rovescio a una mano, quel colpo che l’ha portata fino al numero 4 del mondo e al trionfo al Roland Garros 2010, appartengono ormai alla storia.
E allora, chi meglio di lei poteva affinare e rendere ancora più prezioso il rovescio di Lilli, che già di per sé è un piccolo gioiello, per trasformarlo in qualcosa di davvero unico, riconoscibile, capace di resistere al passare del tempo.
Una crescita progressiva
Nel corso degli anni trascorsi insieme, Tagger ha lavorato per affinare la propria identità in campo, imparando a gestire meglio le scelte di gioco e a rendere più solido il suo tennis, pur mantenendo quella creatività che la contraddistingue. La transizione è graduale, però i risultati non si sono fatti attendere.
Il 2024 è stato un anno di apprendistato tra ITF Junior dove ha alzato il trofeo del J100 di Loughborough e degli storici J200 di Salsomaggiore e di Prato consecutivamente, ma anche delle prime apparizioni a livello ITF Pro con undici tornei giocati e la prima vittoria a livello WTA arrivata a dicembre contro Jimenez Kasintseva nel WTA 125 di Limoges in Francia.
Nel 2025, Lilli sta vivendo una stagione di maturazione, in cui riesce a bilanciare con naturalezza il doppio impegno tra circuito Junior e Pro. Mantenere alto questo binomio, le ha permesso di costruire fiducia e continuità, passo dopo passo.
Nella categoria Under 18, la consacrazione è arrivata a Parigi, dove ha trionfato al Roland Garros Junior senza perdere un set. Un cammino perfetto, culminato con la vittoria in semifinale sulla n.1 del mondo, Emerson Jones, e in finale su Hannah Klugman.
Un successo che le ha permesso di spingersi fino alla posizione numero 2 del ranking mondiale U18, confermando il suo status di una delle giocatrici più promettenti della nuova generazione.
Il debutto tra le prime 250 e le attenzioni del tennis che conta
Nel corso dell’anno, però, anche a livello Pro Lilli ha iniziato a farsi notare. A marzo ha avuto l’opportunità di disputare, grazie a una wild card, le qualificazioni del WTA 1000 di Miami: un’esperienza preziosa che le ha permesso di misurarsi con il ritmo e l’intensità delle grandi. Una settimana più tardi ha conquistato il suo primo titolo ITF W35 a Ter, in Spagna, partendo dalle qualificazioni.
In particolare, però, la grande cavalcata è iniziata nel corso dell’estate, quando Lilli ha raggiunto la sua prima finale W75 ad Amstetten, in Austria. Da lì è partita una striscia di ottimi risultati, culminata con i due titoli conquistati a Bucarest (Romania) e a Kuršumlijska Banja (Serbia), entrambi tornei W75, vinti consecutivamente. Successi che l’hanno proiettata tra le prime 250 giocatrici del mondo e che, inevitabilmente, le apriranno le porte dei grandi palcoscenici WTA.
Il debutto in un tabellone principale del circuito maggiore è arrivato al WTA 500 di Ningbo, in Cina, grazie a una wild card dove si è fermata al primo turno contro Osorio.
La prima vittoria nel circuito WTA250 è giunta proprio questa settimana a Jiujiang, in Cina, dove sfruttando la wild card concessa ha eliminato all’esordio Chenting Zhu e poi al secondo turno ha firmato la sua prima vittoria contro una Top 100, battendo Elisabetta Cocciaretto numero 89 al mondo ed ex numero 29 del mondo.
A soli 17 anni Lilli scenderà dunque in campo per disputare i primi quarti di finale della sua carriera nel circuito maggiore: affronterà la tedesca Tamara Korpatsch, giocatrice che ha già battuto pochi mesi fa con un netto 6-2 6-0.
Parole d’ordine: calma
In un ambiente in cui spesso si caricano i giovani di pressioni ed aspettative che rischiano di fare più male che bene, avere accanto una persona come Francesca sarà fondamentale. La sua esperienza, la sua calma e la sua capacità di leggere i momenti aiuteranno Lilli a restare centrata, a crescere con il tempo giusto, senza bruciare le tappe.
Il potenziale è alto, la voglia è tanta: serve soltanto pazienza, fiducia nel processo e la consapevolezza che Lilli Tagger abbia solo 17 anni e ancora tutto il tempo del mondo per costruire il proprio futuro con il talento come base, e il lavoro come strada.
È ancora presto per fare previsioni. Troppo presto per dire dove arriverà, cosa diventerà o quanti trofei potrà sollevare. Ma una cosa, guardando Lilli Tagger, la si percepisce chiaramente; siamo di fronte ad una ragazza che con il suo stile, il suo fisico e la sua presenza farà divertire gli appassionati.