Michele Ribecai, tra sacrifici ITF e sogno Federer: scala la classifica ispirandosi a Sinner

Daniele Testai
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Michele Ribecai - Foto Yuri Serafini

Michele Ribecai è stato uno dei tennisti italiani che ha scalato più posizioni del ranking in questo 2025. Ha iniziato l’anno da numero 802 al mondo ed ha concluso la stagione alla posizione numero 423. Il tennista di Lucca è stato raggiunto per noi dai microfoni di atuttotennis (canale Instagram) e ci ha raccontato la sua stagione, i suoi primi passi nel tennis, la vita di un tennista e i suoi sogni.

La stagione appena conclusa: “Un anno pieno di confronti importanti”

Il tennista toscano analizza il proprio percorso durante l’anno e le partite più significative.
Il 2025 è andato bene, ho avuto modo di confrontarmi con tantissimi giocatori, ho giocato tutto l’anno. Sono partito a gennaio che ero 810 del mondo, ho giocato Futures da 15mila e poi ho chiuso l’anno con i Challenger confrontandomi con giocatori ATP come Dusan Lajovic a Olbia”.

La sfida con Lajovic a Olbia

Per Ribecai la sfida con Dusan Lajovic a Olbia è una partita da ricordare, ma allo stesso tempo da cui si può imparare molto per il futuro.
È stata un’esperienza forte, ero un po’ emozionato, sono esperienze belle. Le differenze a livello di gioco erano la pesantezza della palla, le scelte, la costruzione del punto. Facevo fatica a stargli dietro quando cambiava marcia”.

La preparazione invernale sta andando a gonfie vele e il giocatore toscano sta lavorando sui colpi di inizio gioco e sulle variazioni per rendere il suo tennis più efficace.
Sto lavorando molto sul servizio, sulla potenza e sull’esplosività, e sto lavorando sulle variazioni, soprattutto il back. Cerco di non tralasciare nulla al caso”.

Gli esordi – Una passione condivisa in famiglia

Ho iniziato a giocare a tennis a 5-6 anni, mio nonno e mio padre mi hanno trasmesso questa passione. La mia prima racchetta è stata una Babolat Pure Drive. Il primo torneo l’ho giocato al mio circolo, era un Under”.

La scalata dai tornei nazionali ai tornei professionistici

Il giocatore toscano ha capito di poter fare il professionista dopo aver ben figurato nei tornei nazionali e, grazie al bisogno di nuovi stimoli, si è lanciato in questa nuova sfida, seguito dal suo maestro.
La scintilla è scattata tre anni fa, perché mi ero stancato di giocare Open e tornei a livello nazionale. Mi mancavano degli stimoli e ho deciso con il mio maestro di iniziare questo percorso. Mi è piaciuto e sto continuando”.

Un team completo e affiatato

Il team del giocatore azzurro è completo e affiatato, e la vicinanza del centro federale di Tirrenia dà la possibilità al giovane tennista italiano di allenarsi con giocatori più in alto nel ranking.
Mi alleno al Circolo Tennis Lucca, ma vista la vicinanza mi appoggio al centro federale tennis a Tirrenia e qualche volta a settimana vado ad allenarmi anche lì. Il mio team è composto da Ivano Pieri e Cristiano Cervi, che sono i maestri del circolo e mi accompagnano ad alcuni tornei; per la preparazione atletica mi aiuta Michelangelo La Piccirella”.

Quest’anno il tennista di Lucca si è espresso bene sulla terra, ma la sua superficie preferita resta sempre il cemento.
La superficie che preferisco è il cemento, anche se quest’anno, da febbraio-marzo fino a settembre-ottobre, ho giocato sulla terra. Ho avuto delle buone sensazioni, ma il cemento rimane la mia superficie preferita”.

Ribecai ama la classe e l’eleganza del suo idolo Federer, ma cerca di prendere spunto dalla mentalità del grande campione azzurro Jannik Sinner.
Il mio idolo è Roger Federer per classe ed eleganza; mi affascinava anche Juan Martín Del Potro con il suo dritto, ma non posso non nominare Jannik Sinner e la sua mentalità in campo, da cui cerco di prendere spunto”.

Obiettivi di ranking per il 2026

Quando il discorso passa agli obiettivi futuri per il ranking, il tennista di Lucca è prudente, ma non nasconde di mirare già in alto e di avere le idee chiare.
Cercare di fare meglio nel circuito Challenger. Per il ranking vorrei entrare nei top 300 nella prima parte dell’anno e, nella seconda parte della stagione, nei top 200. Ma mi concentro più sulla preparazione e sul far bene a inizio anno”.

La vita di un tennista

Il tennista toscano ci racconta qual è la vita di un professionista in giro per i tornei. Il cibo, il bel tempo e un posto ben organizzato sono molto importanti per un atleta.
L’alimentazione è importante. Non seguo una dieta rigida: mangio di tutto, ma una pizza ogni tanto me la concedo. Il mio superfood è la pasta, la metto al primo posto. Sono seguito da una figura professionale”.

In giro per il mondo

Ribecai racconta come gestisce i pasti durante le trasferte e perché i resort rappresentano spesso la scelta più pratica per i giocatori.
In questi resort è comodo soprattutto per gli orari in cui puoi mangiare. La colazione è aperta fino alle 10.30 e il pranzo fino alle 16”.

Le condizioni ideali tra Sardegna e Tunisia

Il tennista spiega perché alcuni luoghi, come Sardegna e Tunisia, sono diventati tappe ideali della sua stagione.
Mi piacciono le condizioni di gioco in Sardegna: è in Italia, mangi bene, si sta bene e ci gioco bene. Lo stesso vale per la Tunisia: non costa tanto, le condizioni sono buone, è un cemento lento e mi trovo bene”.

Organizzazione dei costi

Ribecai descrive come si organizza quando è lontano da casa, tra resort, B&B e appartamenti condivisi.
Quando sono fuori preferisco spendere un po’ di più e andare nei resort, perché hai tutto lì ed hai la possibilità di allenarti in prossimità dell’alloggio. A Pula, invece, sono stato in diversi B&B o mi è capitato di affittare degli appartamenti con altri tennisti e poi spendi poco e non ti manca nulla”.

Il calendario ATP – Un tema caldo

Parlando del calendario internazionale, Ribecai riflette sul numero dei tornei e sulle differenze tra circuito ITF e ATP.
Per me è più che positivo che ci siano tanti tornei e ognuno può gestirsi come meglio crede. Io cerco di programmarmi in posti non molto lontani tra di loro. Diverso è il discorso per i giocatori che giocano gli ATP, perché sono obbligati a giocare diverse settimane ed è molto più stancante”.

Sogni e obiettivi

Quando gli viene chiesto di immaginare una sfida da sogno valevole un milione di dollari, Ribecai non ha dubbi sul teatro ideale del grande match.
Questa partita la giocherei a Wimbledon, sull’erba londinese, contro Roger Federer”.

Sognare con decisione non costa nulla

Tra ambizioni personali e visione del futuro del tennis, Ribecai elenca i tre desideri che vorrebbe vedere realizzati nel suo sport.
Voglio vincere uno Slam, possibilmente Wimbledon”.
“Voglio fare una partita in doppio con Roger contro Nadal e Djokovic.”
“Voglio un maggior guadagno, maggior rimborso per i giocatori fuori dalla top 200, perché i giocatori che sono fuori da quel ranking sopravvivono
”.

 

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