Samuele Pieri: “Dal Lemon Bowl con Musetti e Cobolli sino a Sinner e ai miei sogni nel tennis”

Donato Boccadifuoco
10 Min Read
Samuele Pieri - Foto Panfili

Fresco vincitore del torneo M15 di Forlì 2025 dove in finale ha sconfitto in 3 set il connazionale Giovanni Oradini 6-1 6-7 6-1, Samuele Pieri ha concesso una lunga intervista ai nostri microfoni tra presente, passato e futuro. L’attuale numero 799 del ranking mondiale (680 live ranking) oltre a raccontarci le emozioni di questa sua prima vittoria ci ha confidato quali siano i suoi obiettivi futuri. Non mancano inoltre racconti legati alla sua infanzia tennistica durante la quale ha incrociato sui campi da gioco Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli (protagonisti dello storico derby italiano nel terzo turno degli US Open 2025) e il numero 1 del tennis mondiale: Jannik Sinner.

M15 di Forlì 2025, iniziamo dalla tua vittoria: raccontaci com’è andato il torneo e soprattutto quali emozioni hai provato dopo l’ultimo punto.
“Il torneo è andato in crescendo: venivo da una settimana in cui non ho potuto giocare e le mie aspettative iniziali non erano alte. Poi, partita dopo partita, ho trovato sensazioni migliori sia a livello tennistico che fisico. Per me è stato abbastanza sorprendente ottenere questa mia prima vittoria proprio perché non avevo grandi aspettative”.

Hai temuto che questa vittoria potesse scivolare voi dopo aver perso il secondo set in finale?
“Anche se ho perso quel secondo set mi sentivo bene e ho continuato a credere fermamente in questa vittoria. Vedevo che il mio avversario stava servendo molto bene e si era aggrappato al servizio ma negli scambi da fondo, quando riuscivo ad imporre il mio tennis, mi sentivo superiore. Proprio questo mi ha dato grande fiducia e mi ha permesso di mantenere la calma e ripartire nel terzo set facendo leva sul mio gioco”.

Samuele Pieri e Daniele Capecchi
Samuele Pieri e Daniele Capecchi

Quanto questa sia una vittoria da dedicare a te stesso e quanto ad altre persone?
“Bella domanda! Direi entrembe le cose: è una vittoria che dedico a me stesso per tutto il lavoro fatto in questi anni e per l’impegno che ho sempre messo ma la dedico anche ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuto sia moralmente che economicamente, a questo livello non è facile guadagnare abbastanza nei tornei; e anche alla mia ragazza che mi sostiene tutti i giorni sia in campo che fuori. Tutti loro sono persone fondamentali per me”.

Come descriveresti il tuo 2025 tennistico? Come ti senti dal punto di vista fisico e se c’è qualcosa su cui hai lavorato di più dal punto di vista tecnico?
“È stato un anno complicato. I primi mesi dell’anno non ho giocato bene ed ero sceso un po’ in classifica: è stato tosto a livello mentale. Quando lavori e ti impegni ma non arrivano i risultati è certamente difficile. In questa stagione ho cambiato quello che è stato il mio allenatore per diversi anni e ciò poteva rappresentare un’incognita, da un mese circa mi alleno con Daniele Capecchi. È stato facile trovare l’intesa in campo perché ci conoscevamo già da anni: con lui ho fatto le mie prime trasferte internazionali, ricordo il primo torneo in cui vincemmo in doppio. Più che a livello tecnico ci stiamo concentrando sull’aspetto tattico che è quello che secondo me ha fatto la differenza a Forlì. Sto trovando più ordine nel mio gioco e sto capendo meglio come usare le mie carte”.

 Cerchiamo di conoscerti meglio: quando hai iniziato a giocare a tennis e perché?
“Ho iniziato a giocare a tennis all’età di 5/6 anni a Borgo San Lorenzo, un paese vicino a San Piero a Sieve (Firenze) dove abito. I miei genitori giocavano a tennis a livello amatoriale e mi hanno trascinato in questo mondo”.

Quali sono i tuoi punti di forza sul campo da gioco e quali i tuoi punti di debolezza?
“Come punti di forza direi sicuramente servizio e dritto. Mi considero un giocatore abbastanza versatile: uso il back, le variazioni, le palle corte, scendo a rete… ma devo trovare ordine nel mio gioco. Avendo più opzioni a mia disposizione a volte faccio un po’ di confusione tatticamente”.

Domanda secca: qual è la tua superficie  di gioco preferita?
“Terra rossa! Non c’è da aggiungere altro”.

Quali erano i tuoi idoli tennistici da bambino?
“Il mio idolo indiscusso da bambino era Roger Federer, è lui che mi ha fatto innamorare del tennis. Col tempo mi è piaciuto molto anche Nadal. Adesso ci sono anche giocatori che guardo attentamente provando a rubare qualcosa  come Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli e Francesco Maestrelli”.

Altre grandi passioni oltre al tennis?
“Sì, il calcio, lo seguo tantissimo. Tifo Fiorentina e quando posso vado allo stadio”.

Samuele Pieri al Lemon Bowl
Samuele Pieri al Lemon Bowl

Iniziamo un piccolo viaggio tra i tuoi ricordi: Lemon Bowl 2011/12, categoria U10, arrivi in finale contro Lorenzo Musetti. In tabellone anche Flavio Cobolli, Matteo Gigante ed il calciatore Edoardo Bove. Che ricordi hai di quel torneo?
“Del torneo sinceramente non ho molti ricordi, ricordo però che passavamo intere giornate giocando a pittino. Ricordo anche il punteggio della finale persa contro Lorenzo Musetti 6-2 6-0, purtroppo quel giorno avevo la febbre, giocai con la felpa ed i pantaloni lunghi anche perché faceva molto freddo”.

Altra tappa del viaggio tra i tuoi ricordi: Coppa Lambertenghi 2013, categoria U12, in tabellone tu e un certo Jannik Sinner. Avete mai giocato contro? Che ricordo hai di lui?
“Non ho mai giocato contro Jannik Sinner ne interagito molto con lui nei vari tornei ma ricordo che in un altro torneo si giocava a squadre e la mia squadra doveva incontrare la sua: fu un altro ragazzo della mia squadra a sfidarlo e fu proprio lui a batterlo 6-1 6-1. Sinner giocava davvero bene, tirava forte però sbagliava tanto”.

Di tutti i tennisti che ti ho nominato e che hai incrociato quando eravate bambini, c’è qualcuno con cui tutt’oggi mantieni i rapporti?
“Sì, con Flavio Cobolli ci sentiamo ogni tanto e ci siamo anche visti agli Internazionali di Roma. Anche con Lorenzo Musetti sono rimasto in buoni rapporti, d’altronde abbiamo giocato insieme molte partite anche in doppio. Con altri magari non ci sentiamo ma quando riusciamo a vederci è sempre bello tirar fuori ricordi del passato”.

Spostiamoci verso il futuro: che obiettivi ti sei dato in questo finale di stagione e quali sono i prossimi tornei che giocherai?
“Da qui a fine stagione spero di continuare a giocare come sto facendo nell’ultimo periodo perché sento che sto giocando bene. Non ho obiettivi definiti di ranking e non mi piace pormi traguardi in tal senso perché non farei altro che mettermi pressione. Forse andrò a giocare un Challenger a Biella oppure in Romania ma con i Challenger bisogna sempre guardare la classifica e non è detto che riesca a entrare”.

Quando tieni la racchetta da tennis in mano, qual è il sogno più grande al quale pensi?
“Entrare in top 100 e subito dopo a quello di poter giocare una Qualificazione per un torneo dello Slam. Il mio obiettivo è questo e spero di riuscirci nei prossimi mesi/anni”.

A fine carriera, Samuele Pieri sarà soddisfatto se
“Se avrà sempre dato tutto quello che aveva sul campo e fuori per raggiungere i suoi obiettivi”.

Per finire una riflessione generale: cosa prova un tennista come te a sapere che rispetto al passato l’Italia sportiva stia diventando un po’ meno calciocentrica e più interessata al tennis con tanta gente che gioca e lo segue con passione?
“Per noi tennisti questa è una cosa molto bella. Fa piacere che il nostro sport sia al centro dell’attenzione e che si stia sviluppando così velocemente. Grazie certamente a tutto il movimento: con Jannik Sinner numero 1 al mondo e con tutti i ragazzi italiani in top 100 il tennis italiano arriva di più in televisione e nelle case degli appassionati. Spero che ci siano sempre più italiani nei grandi tornei e soprattutto spero ci siano sempre più persone a bordo campo a vedere le partite: è davvero bello quando un tennista gioca e vede che c’è tanto pubblico anche nei tornei minori. Negli ultimi anni il pubblico del tennis è aumentato molto ed oltre ad essere una bellissima cosa per il nostro sport lo è anche per me quando gioco”.

Share This Article