Zverev come Capriati? Il nodo familiare e la possibile necessità di un nuovo allenatore

Daniele Testai
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NITTO ATP FINALS 2025 Torino 09/11/2025 Inalpi Arena Alexander Zverev Foto Giampiero Sposito

La stagione di Alexander Zverev è stata caratterizzata da alti e bassi. Nonostante il talento indiscusso e un titolo conquistato nel corso dell’anno, il tennista tedesco non può dirsi pienamente soddisfatto del proprio rendimento. A 28 anni, Sascha è ancora alla ricerca del primo trionfo Slam e il tempo inizia a diventare un fattore da considerare, soprattutto in un’era dominata da giovani campioni come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, capaci di alzare ulteriormente il livello della competizione.

Il peso della famiglia: parallelo tra Jennifer Capriati e Alexander Zverev

Nel tennis professionistico, il sostegno familiare rappresenta spesso una risorsa fondamentale nei primi anni di carriera. Tuttavia, quando il confine tra supporto e controllo diventa sfumato, quel legame può trasformarsi in un elemento di fragilità. È proprio su questo equilibrio delicato che si innesta il parallelo, suggerito da Pancho Campo intervistato da Punto de Break, tra Jennifer Capriati e Alexander Zverev: due carriere segnate da un talento straordinario e da un rapporto familiare tanto presente quanto complesso.

Il caso Capriati: un talento precoce sotto pressione

Jennifer Capriati esplose giovanissima, diventando un fenomeno mediatico ancora prima di avere il tempo di costruire una vera maturità sportiva e personale. L’enorme attenzione, unita a un ambiente familiare molto coinvolto nella gestione della carriera, soprattutto nella figura del padre Stefano, coach per gran parte della carriera della figlia, finì per esercitare su di lei una pressione costante. Le aspettative erano altissime e il margine di errore ridotto al minimo.

Il risultato fu una carriera inizialmente brillante ma irregolare, segnata da momenti di crisi profonda, che portarono Capriati ad allontanarsi temporaneamente dal tennis. Solo dopo aver riconquistato una maggiore autonomia e un equilibrio personale, l’americana riuscì a tornare ai vertici, vincendo tre titoli del Grande Slam e riscrivendo il finale della propria storia sportiva.

Zverev: un talento maturo alla ricerca dell’ultimo passo

Il percorso di Alexander Zverev presenta differenze evidenti, ma anche punti di contatto significativi. A differenza di Capriati, il tedesco non è stato un enfant prodige precoce, ma un giocatore cresciuto gradualmente fino a imporsi tra i migliori del mondo. Tuttavia, anche nel suo caso, la presenza costante del padre nel ruolo di allenatore ha contribuito a definire un rapporto molto stretto tra la sfera familiare e quella professionale.

Come Capriati, Zverev possiede tutte le qualità tecniche e fisiche per vincere i tornei più importanti. Eppure, nei momenti decisivi, qualcosa sembra mancare: una libertà mentale, una leggerezza emotiva che consenta di esprimere pienamente il proprio potenziale contro i rivali diretti.

Il ruolo dei genitori tra sostegno e limite

Nel caso di Capriati, il distacco – seppur doloroso – si rivelò necessario per ritrovare equilibrio e fiducia. Zverev si trova ora in una fase diversa della carriera, ma altrettanto cruciale: il momento in cui le ambizioni Slam impongono scelte coraggiose e una possibile ridefinizione dei ruoli all’interno del suo team.

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