Lorenzo Musetti: “Contro i ‘big server’ non vado più in difficoltà come prima. Chengdu è ancora nella mia testa”

Redazione
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Lorenzo Musetti - Photo courtesy of China Open

Esordio complicato ma vincente per Lorenzo Musetti nell’ATP 500 di Pechino. L’azzurro ha superato il ‘big server’ Giovanni Mpetshi Perricard con il punteggio di 7-6(3) 6-7(4) 6-4. “Sapevo già prima di entrare in campo che sarebbe stato un match ricco di momenti di frustrazione e di difficoltà – ha raccontato in zona mista -, con un avversario come Giovanni (grande battitore; ndr) è così. Mi sono innervosito per alcune interruzioni e per dei momenti un po’ caotici a causa del pubblico. C’era tensione, tanta adrenalina; so che dovrei mantenere la calma, però credo che alla fine del terzo set io sia riuscito a farlo portando a casa un match che si era complicato. Ho tirato fuori, sul finale, un po’ di rabbia che derivava probabilmente dalla sconfitta a Chengdu con Tabilo, un match che brucia ancora”. Contro i grandi battitori Lorenzo ha avuto problemi in passato, ma adesso la musica è cambiata. “Difficilmente nell’ultimo anno e mezzo ho persona contro giocatori dalle caratteristiche di Mpetshi Perricard. Se torno indietro nel tempo di qualche stagione erano i tennisti che tecnicamente odiavo di più, mentre adesso sono quelli che forse riesco a gestire meglio. È un fattore che deriva dalla maggiore sicurezza che oggi ho sul mio servizio e, complessivamente, nello scambio. Mi sento più forte. Però con i ‘big server’ basta calare un attimo, non cogliendo le occasioni che si presentano, e la partita può cambiare”.

Lorenzo è giunto in zona con il ghiaccio sulla coscia destra e durante il match ha anche chiesto un medical time out. “Ma non sono preoccupato. Mi do 24 ore per vedere come recupererò

Si parla ancora delle palle in uso nell’ATP di Pechino, criticate da Mensik e invece apprezzate da Cobolli. “Credo sia l’interrogativo più grande settimana dopo settimana. A Chengdu e Shanghai si gioca con palle (Yonex Tour Platinum; ndr) che si gonfiano tanto, la settimana scorsa si faceva infatti fatica a spingere. Qui a Pechino le palle (Head Tour XT; ndr) sono molto dure, e questo dettaglio rimane per tutta la partita, però come giustamente notavo Mensik diventano abbastanza grandi e quindi fare il punto non è semplice, soprattutto da fondo. Allo stesso tempo la palla qui a Pechino salta abbastanza e quindi col servizio si può fare la differenza. Sono condizioni che non mi dispiacciono. Spero di poter giocare un buon numero di match qui così da abituarmi del tutto”.

Un pensiero ancora alla finale perso, con due match point a favore, contro Tabilo martedì. “Chengdu è sempre nella mia testa, perché sarebbe stato un titolo ATP, sarebbero stati altri punti importanti nella Race per le Finals e per il ranking mondiale. Il fatto di aver concluso quattro partite molto belle la rende comunque una settimana positiva. In questo sport siamo abituati a giocare ogni settimana. Da una parte è una sfortuna, ma dall’altra è una fortuna perché c’è sempre una nuova chance per fare bene. Sono consapevole che sto esprimendo il mio miglior tennis, sono in fiducia, una partita non può cambiare il momento”.

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