Una Giornata a Firenze


(Alice Savoretti – Foto Nizegorodcew)
di Renato Lugarini
“Rain man”, ovvero il sottoscritto, per una volta non ha colpito. Dopo le umide e rocambolesche esperienze dei tornei Itf di Firenze e Siena lo scorso anno e di San Severo un mese fa (quando non sono riuscito a vedere nemmeno uno scambio), ho potuto finalmente seguire un intero giorno di competizioni baciato dal sole. Il segreto? Arrivare alla nuova edizione del torneo fiorentino in incognito, senza comunicarlo a nessuno, compreso il Grande Capo Nizegorodcew. L’ironia della sorte, inoltre, vuole che il torneo, ridimensionato nel montepremi da 25 a 10.000 $, si svolga sui campi del Tc Time Out; ovvero lo stesso circolo che, grazie alla provvidenziale presenza di due campi indoor, lo scorso anno permise il completamento di un programma stravolto dal maltempo e impossibile da portare avanti nel limitrofo Circolo Tennis delle Cascine. Il programma offre due tra gli incontri più interessanti del primo turno proprio in apertura, con i due derby Barbieri-Savoretti e Palmigiano-Gasparri. Quando arrivo al circolo, il primo match (inopinatamente programmato alle 10,30) è al terzo set, mentre sul campo adiacente Francesca e Giulia hanno appena iniziato. Dietro le reti di protezione Gianluca Pozzi, che a Milano segue Barbieri e Palmigiano, fa la spola per incoraggiare le sue ragazze. Inaspettatamente è proprio la più esperta, cioè Gioia, ad avere maggiore bisogno del suo supporto.
Alice Savoretti b. Gioia Barbieri 46 64 76
La Barbieri, testa di serie numero 3 del torneo e 382 del mondo, non riesce a venire a capo di una coriacea e determinatissima Savoretti (n. 691 Wta), trovandosi più volte sull’orlo del pianto. In campo è una lotta di nervi e di resistenza. Tecnicamente, dopo quasi tre ore di gioco, si assiste un po’ a tutto: errori madornali, scambi prolungati infarciti da pallonetti, ottime accelerazioni e smorzate. Dal 3 pari le due ragazze restano attaccate nel punteggio, ma Gioia, sul 65, non concretizza due palle match (di cui una annullata da un gran dritto di Alice) e cede dopo un tie break giocato alla perfezione dalla Savoretti. “E’ stata davvero dura – ci dichiara una sorridente Alice al termine del match – ma oggi ho vinto col cuore”.
Francesca Palmigiano b. Giulia Gasparri 75 16 62
Partita dall’andamento anomalo tra la giovanissima promessa Palmigiano e Giulia Gasparri, una giocatrice di cui, dopo un ottimo esordio nel circuito Itf un paio di stagioni fa, si stavano un po’ perdendo le tracce. Nel primo set Francesca è brava a ribaltare la situazione dal 35, infilando 4 giochi consecutivi. Le restanti partite si rivelano, invece, “a senso unico alternato”. Il match è gradevole, grazie all’indubbio talento di entrambe le giocatrici, capaci di sviluppare un gioco vario e intelligente. Giulia è un’attaccante, a suo agio a rete e dotata di un bel rovescio a una mano. Francesca è una tennista tecnicamente completa, in grado di proporre buone geometrie di gioco. Il rovescio è bimane, ma spesso lascia senza problemi l’impugnatura a due mani per giocarlo slice. In prospettiva il limite principale della Palmigiano sembra essere il fisico, particolarmente minuto, ma sicuramente la classe non manca.
Nel frattempo la qualificata croata Tea Faber non riesce a scalfire il gioco solido e consistente di Federica Quercia, rimediando un sonoro 60 62, e Dunja Stamenkovic, altra qualificata priva di ranking, liquida in due rapidi set la marocchina Lina Bennani.
Anastasia Grymalska b. Sara Secco 61 61
Resto colpito all’ingresso delle due giocatrici in campo. Non avevo mai avuto occasione di seguire un match della Secco, uscita dalle qualificazioni dopo aver eliminato in due set la seconda testa di serie Giulia Pasini. Durante il palleggio di riscaldamento la giunonica Sara mi impressiona per la potenza che sembra in grado di esprimere. Sembra, appunto. La partita, come da pronostico, è a senso unico. La Grymalska (tds n. 5), decisamente più aggressiva e potente di qualche tempo fa, riesce a imbrigliare da subito il gioco della Secco, togliendole ogni iniziativa e spostandola con facilità. Sara, visibilmente bloccata, è costretta a un’improbabile partita di difesa. La sua prima palla di servizio (notevole) entra di rado e appena prova a forzare coi colpi da fondo sbaglia, facendo scivolare via l’incontro.

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