“Nicola per me è stato molto più di un grandissimo campione. È stato un punto fermo del nostro tennis, una presenza che sentivi sempre lì, anche quando non era fisicamente accanto a te. Per la mia generazione, e per tutte quelle che sono venute dopo, rappresentava una guida silenziosa: un esempio, una voce autorevole, il custode vero della nostra storia”. Così Tathiana Garbin, capitana dell’Italia in BJK Cup, ricorda Nicola Pietrangeli, scomparso l’1 dicembre all’età di 92 anni. “Aveva un modo unico di trasmettere amore per questo sport e per la maglia azzurra. Bastavano poche parole, una battuta, un aneddoto e subito ti ricordava quanto fosse speciale ciò che stavamo vivendo. Era diretto, sincero, autentico. Ascoltarlo era un privilegio, perché ogni volta ti lasciava qualcosa dentro. La sua storia resterà per sempre intrecciata a quella di Lea Pericoli: insieme hanno acceso la prima grande luce del tennis italiano, facendo innamorare intere generazioni e dando stile, anima e identità al nostro movimento. Oggi perdiamo una pietra miliare del nostro sport, ma quello che Nicola ci ha lasciato va ben oltre i risultati e i trofei. Grazie Nicola, per la strada che hai aperto e per l’esempio che continuerai a essere per tutti noi. Buon viaggio, leggenda”.