Lara Arruabarrena sul match fixing: “La mia immagine è rovinata”

arruabarrena

Foto Tatiana

Articolo e traduzione di Michele Galoppini – © tutti i diritti riservati

Articolo originale su TennisTopic

Lo scandalo match fixing portato alla luce dalla BBC e da BuzzFeed non smette di far parlare di match truccati. E forse, a farne le spese sono anche giocatori o giocatrici che pur non c’entrando nulla col fenomeno finiscono sulle pagine di mezzo mondo e vedono la loro immagine irrimediabilmente segnata. Una di questa è Lara Arruabarrena, spagnola top100 del ranking WTA, che a Melbourne sarebbe stata colpevole, assieme a David Marrero, di aver perso di proposito il  match contro Hlavackova/Kubot (finito a favore dei ceco-polacchi per 6-0 6-3).

Questo il suo sfogo dopo essere stata travolta dalle polemiche.

Non ho mai manipolato in vita mia il risultato di un match di tennis, che posso dire di più, non è abbastanza chiaro? Ero sbalordita lunedì quando sono atterrata a Dubai per la coincidenza con il volo per Barcellona, dopo aver terminato la mia avventura agli Australian Open di quest’anno. Ho acceso il mio telefono e sono stata sommersa da centinaia di messaggi che si sono moltiplicati nelle ore successive. Messaggi di incoraggiamento, messaggi per tirarmi su il morale, messaggi per farmi domande… messaggi che avevano tutti come oggetto la stessa cosa, cioè che sono presunta colpevole di un match fixing, con riferimento al match di doppio misto che ho giocato con David Marrero contro Lukasz Kubot ed Andrea Hlavackova a Melbourne.

Ma presunta colpevole di cosa?! Cosa diavolo vuol dire tutto questo?! E poi ho visto che ero protagonista di una storia comparsa sul New York Times che aveva fatto il giro del mondo, assieme alla mia immagine ed al mio nome. Ero consapevole, come ci avevano detto due giornalisti del quotidiano in sala stampa, che il nostro match aveva generato un’ammontare sospetto di scommesse a favore dei nostri avversari. Ma noi che colpa ne abbiamo?! Abbiamo perso perché loro sono stati più bravi, molto più bravi.

Hlavackova/Kubot sono campioni slam e non hanno bisogno di ulteriore presentazione. È strano che abbiano vinto con un risultato così netto? È strano che il mio compagno abbia commesso dei doppi falli? Quante partite finiscono senza doppi falli?! E quanti errori si fanno normalmente sul campo da tennis ogni giorno?! Una cosa è chiara, se crediamo ai fantasmi li vedremo, anche se si sa che non esistono.

Non ho idea se il problema esista realmente, non ne sono consapevole e come tale preferisco non parlare di cose che non so. Personalmente, nessuno mi ha mai contattata per perdere apposta, non ho visto queste cose, non ne ho udite e non ne ho fatte. Siamo matti?! Ho lavorato duro per poter essere una tennista professionista e solo io so quanto mi sia costato guadagnarmi un posto tra le migliori 100 giocatrici del mondo. E sono una persona con dei valori, cresciuta come si deve dai miei genitori e non tradirei mai i miei valori in questo modo.

Dopo il viaggio di ritorno ho cercato di rilassarmi a Barcellona. Eppure quando mi sono svegliata, quello che sembrava un granello di sabbia è diventato un deserto. Ero su tutti i notiziari, sui giornali, la mia faccia era sulla copertina di tutti i quotidiani online, ero perfino alla radio. “Lara Arruabarrena e gli imbrogli”, “Gli imbrogli di Lara Arruabarrena”… ora, nonostante la ‘presuzione’ di colpevolezza il mio nome è irrimediabilmente contaminato. La gente mi insulta sui social network ed ho paura che sia solo l’inizio. Inoltre la mia famiglia ed i miei amici non meritano tutto questo, e certamente nemmeno io me lo merito.

Ed è ridicolo. Non sono mai stata così importante nella mia vita, spero di ritornare ad esserlo un giorno per una vittoria sul campo. Non posso che farmene una ragione ora. Non esistono prove e devo affrontare questa situazione spiacevole in cui mi hanno infilato.

Io non sono un’imbrogliona, non ho truccato alcuna partita. Se volete, prego! Sono pronta a tutte le indagini che ritenete necessarie perché non ho niente da nascondere e non ho fatto niente di male. Che illusa che sono stata; quando presi l’aereo di ritorno per la Spagna ero così felice perché avevo cominciato bene l’anno…

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