Non tutti i futures vengon per nuocere…

di Alessandro Nizegorodcew

Lo abbiamo sempre detto: i tornei futures, le manifestazioni Itf, non sono esattamente il meglio del meglio sotto tutti i punti di vista per qualsiasi tennista. I luoghi sono spesso brutti, per non parlare degli alberghi, l’organizzazione non è certamente quella di un Atp o di un Wta, i soldi sono pochissimi (eufemismo!) e i punti anche. Per scalare la classifica bisogna vincerne tanti se non tutti quelli ai quali si partecipa. Spesso sono tornei traumatici, soprattutto per i giovani che, una volta effettuato il salto dal mondo junior a quello “pro”, si ritrovano di fronte avversari di anche 10 anni più vecchi. Avversari esperti, furbi, che non regalano nulla. Si dice sempre che bisogna uscire dalla fanghiglia dei tornei futures il prima possibile, o ci rimarrai per sempre!

Ma non tutti i futures vengon per nuocere. Spazio Tennis vi racconta anche delle eccezioni che confermano la regola. Attratto dallo status su facebook del giovane Giorgio Portaluri (“Pagare 5 euro l ingresso per vedere un futures e avere spalti pieni! Solo brasile e germania!!”), numero 900 Atp e classe 1990, ho scritto al giovane tennista pugliese per avere qualche delucidazione in merito.

“Parlo del futures di Karlsrhue, in Germania, dove ho raggiunto gli ottavi (dalle qualificazioni) in singolo e la finale in doppio insieme al francese Vibert.” – spiega Portaluri – “Un’organizzazione fantastica, non da futures, transportation a qualsiasi ora, bevande gratis, frutta gratis per tutti i giocatori, ma soprattutto salti gremiti e biglietti a pagamento! Inoltre ogni tennista aveva due pass a disposizione. Il centrale del circolo era pieno anche nelle ore più calde per qualsiasi match. La stessa cosa mi è capitata in Brasile.. Spalti stracolmi. Bellissimo!”

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