Da Torino, Alessandro Nizegorodcew. Un’incertezza iniziale e una finale non mettono a repentaglio una prestazione di Taylor Fritz praticamente perfetta. Lo statunitense, vincitore su Lorenzo Musetti 6-3 6-4, ha messo in campo la migliore versione di sé: bene al servizio, ottimo (e aggressivo) in risposta, accelerazioni devastante sia di diritto (con cui ha comandato il gioco), sia con il rovescio; da sottolineare anche qualche bel gesto tecnico nei pressi della rete, con lo statunitense che a tratti si è messo a fare il Musetti. Lorenzo è partito bene, procurandosi quattro palle break grazie all’adrenalina delle prime ATP Finals della carriera. Fritz, salvatosi, con il servizio, non ha più concesso nulla. Il paradosso è che Musetti ha dovuto fare il Fritz, salvandosi più volte grazie al (miglioratissimo) servizio.
Sempre reattivo Fritz, poco brillante (comprensibilmente) ‘Muso’, che a metà del secondo set si è preso a racchettate le gambe che non rispondevano più a dovere. Lorenzo ha provato a lottare, e sul finire dell’incontro si è procurato un vantaggio di 0-30 in risposta. Fritz si era un po’ disunito nel game precedente, sbagliando un diritto su cui mai avrebbe titubato nell’ora precedente. Ma un colpo che ha trovato mezza riga, e che dal vivo sembrava destinato a uscire, ha risolto i problemi di Taylor. Musetti ha provato a rimanere in tutti i modi in un match dal quale, complice le gambe poco reattive a un avversario in giornata di grazia, sarebbe potuto facilmente uscire (di testa e tecnicamente). Ha tenuto tantissimi game ai vantaggi giocando una miriade di punti sul proprio servizio: 86 punti contro i (soli) 56 disputati alla battuta da Fritz. Mentalmente ‘Muso’ ce l’ha messa tutta, perdendo la lucidità solamente in un paio di momenti: servizio da sotto giocato lungo e seconda successiva a 190 km/h. Ma contro questo Fritz era plausibile non saper più cosa fare.
Fritz conferma quanto di buono fatto vedere a Torino lo scorso anno. Musetti fa quel che può, onorando l’occasione. Più di così, vista dal vivo, non si poteva fare. Complessivamente tanti bei punti e un discreto spettacolo, anche se l’equilibrio è durato pochi game.
