ATP Challenger Perugia: Donati e Caruso al secondo turno


Si è aperto il sipario sul tabellone principale del torneo perugino, Challenger dotato di un montepremi di $50.000, organizzato dalla Mef Tennis Events, in svolgimento presso il Tc Perugia.
Sono scesi in campo molti dei protagonisti, a cominciare dalla sorpresa delle quali, il tunisino Moez Echargui. Il tunisino, attualmente vicino alla 500esima posizione del ranking, e qui accompagnato dal coach Skander Mehir e dallo sparring Mattia Fantolino ha sfoderato un’altra enorme prova di forza, pur perdendo in due set lottati dall’australiano Polmans. Echargui ha di nuovo servito una percentuale di prime palle di servizio del 75%, in linea con le precedenti prestazioni, ed ha avuto un bilancio pari tra vincenti ed unforced, perdendo in sostanza il match perché meno brillante atleticamente rispetto alle altre performance, avendo accusato un dolore alla schiena al termine del primo set che lo ha costretto anche a chiedere l’intervento del Fisio. Nel secondo set ha avuto comunque ben 5 occasioni di brekkare l’avversario e portarsi in parità, però Polmans pur tremando ha trovato la forza di restare composto e focalizzato punto su punto. Una grossa presenza sotto rete ha dimostrato l’australiano con 17 punti conquistati su 24 (dati statistici di Alessandro Zijno, che ha curato l’analisi del match per lo staff tunisino), 23 vincenti (quasi tutti di diritto, ben 15 più 6 di rovescio e 2 ace) ed un margine di aggressività molto alto. Pensate che nel match Echargui ha avuto ben 11 palle break con zero occasioni trasformate, mentre Polmans ne ha avute solo 6 ma ne ha trasformate 2. Come capita nella maggior parte delle volte chi ha fatto più punti alla risposta ha vinto il match, e qui abbiamo il 38% di Polmans, contro il 32% del tunisino, che però torna a casa con 3 punti ATP e grossa soddisfazione. Il suo coach Skander Mehir a fine match era comunque soddisfatto, e mentre il suo allievo era sotto le grinfie dell’antidoping, ci ha dichiarato di essere pienamente convinto della qualità umane, caratteriali e tennistiche di Moez e di considerare questo torneo come un punto di partenza.
Noi che abbiamo assistito da vicino, potremmo dire da dentro, agli allenamenti e alla preparazione dei match del gruppo tunisino, possiamo senz’altro affermare che il livello di intensità è sempre massimo, sotto ogni aspetto, e la cura del dettaglio sta facendo la differenza a favore di questo bel team, visto che Moez Echargui ha guadagnato in poco più di un anno 800 posizioni. Polmans dal canto suo ci è piaciuto da tutti i punti di vista, si è notata una adattabilità alla terra battuta notevole, frutto anche degli allenamenti romani di questi ultimi mesi, solo ventenne e già 202 ATP, affronterà il vincente tra Laslo Djere e il lituano Berankis.
Fuori l’azzurro Giustino contro il francese Sakharov in due set, persi il primo al tie break, il secondo piuttosto nettamente: il 25enne italiano numero 168 del mondo da quando ha raggiunto il suo best ranking con la semifinale di Vicenza non è più riuscito a trovare lo smalto dei primi mesi dell’anno ed è sembrato in fase involutiva, o comunque non in forma smagliante. Qualche errore di troppo ha dato via libera al francese che al secondo turno se la vedrà col vincente della sfida tra la testa di serie numero 2 del torneo nonché campione in carica Nicolas Kicker e il nostro qualificato Gianluca Di Nicola, in cerca del’impresa.
Chi ha dato segni di risveglio è Matteo Donati, pur non brillantissimo e a volte troppo falloso: l’allievo di Massimo Puci, qui presente a Perugia per seguire il suo allievo, ha giocato un match dalla doppia faccia, con un primo set timido in cui ha subito la freschezza del suo avversario, lo spagnolo Gimeno Traver, e gli altri due in rimonta, seppur agevolato dal calo atletico vistoso dello spagnolo. Ci ha messo del suo però Matteo, tenendo duro e manifestando segnali incoraggianti di ripresa dopo un periodo non fantastico, dovuto anche a qualche acciacco. Precipitato alla posizione numero 297 del mondo dopo essere stato 159, non deve essere facile ritrovare autostima e fiducia, ma per questo c’è coach Puci che anche in allenamento lo incoraggia e lo sferza di continuo. Certamente continuando a dare il massimo ogni giorno i minuti di top performance durante il match diventeranno sempre di più e di maggior livello, e non si limiteranno a fare di Donati un giocatore un po’ ad intermittenza come gli sta accadendo da un po’. Il valore dell’azzurro è noto a tutti, a lui per primo, e già dal prossimo impegno al secondo turno, in cui affronterà la tds numero 8, Gerald Melzer dovrà alzare fortemente il livello.
Oggi l’austriaco Melzer lo abbiamo visto giocare molto bene contro Andrea Arnaboldi, battuto in due set veloci con il punteggio di 6-1 6-3, un po’ dovuti all’azzurro che non stava benissimo, un po’ ad uno schema devastante di servizio- diritto dell’austriaco, che è sceso al numero 144 del mondo dopo aver terminato il 2016 alla posizione 68 del ranking ATP, ed è un signor giocatore quando sta bene. Per Donati prova del 9 insomma.
Bravo ma non bravissimo Moroni, che ha giocato un buon match contro Munoz De La Nava, non riuscendo però a sfruttare le sue occasioni, soprattutto nel secondo set. Il primo parziale, terminato 6-3 ha consentito all’azzurro di sentirsi in partita, giocandosi gli scambi alla pari, e subendo la maggiore regolarità del suo avversario. I colpi vincenti però erano più spesso i suoi, e questo ha permesso a Moroni di crederci nel secondo set, quando è partito strappando il servizio all’avversario per poi subire però l’immediato controbreak del più esperto spagnolo. Sul 3 pari Moroni piazzava la stoccata che sembrava vincente, brekkando Munoz e poi portandosi a servire sul 5-4 in suo favore. Qui ha servito meno prime palle, è stato un po’ timido e l’avversario gli è salito sopra sul piano dell’intensità agonistica: del resto Munoz De La Nava ha 35 anni, è stato top 70 ATP, è uno che ha maggiore esperienza a questo livello rispetto all’azzurro, qui in tabellone grazie ad una Wild Card, che di anni ne ha 19 ed è ancora agli inizi. Positiva comunque la prova del romano.
Fantastica come spesso gli accade la prova del fenomeno di Avola, il siciliano Salvo Caruso, che pur non apparendo brillante come al solito ha sfoderato una prestazione di livello agonistico notevole centellinando le energie e venendo fuori al momento giusto, come i grandi campioni sanno fare. E’ piaciuto il killer instinct oggi di Caruso, quando ha sentito l’odore del sangue non ha perso tempo ed ha demolito poi mentalmente il suo avversario argentino Paz, proveniente dalle qualificazioni. C’è da dire che Paz era alla quarta partita in 3 giorni, ci sta anche un suo calo nel terzo set, sia sul piano atletico che delle energie nervose, piani che come sappiamo sono collegati tra loro. Primo parziale che ci è parso sottotono di Caruso, soprattutto in risposta al servizio di Paz, poi subito break subìto nel secondo set che facevano temere il peggio per il siciliano che invece ha continuato il suo gioco e pian piano ha visto spegnersi l’agonismo del suo avversario, che ha resistito fino al tie break. Vinto il tie break Caruso ha preso il largo nel terzo set e si è regalato una sfida difficile con il vincente tra Giannessi e Travaglia.
Tra gli altri incontri clamorosa eliminazione della testa di serie numero 1, il davisman argentino Delbonis, giocatore che quando non ha voglia finisce col perdere tutte le sue qualità, come tutti a questo livello dove la qualità è altissima. Oggi ha perso il derby con Andreozzi, uno che a Perugia si trova sempre bene. Andreozzi, visto molto bene oggi, incontrerà uno tra il nostro Gaio e il francese Bonzi.
Il colombiano Santiago Giraldo ha giocato un buon match battendo il gigantesco francese De Schepper e al secondo turno affronterà in un match affascinante il next gen greco Tsitsipas, giocatore completo già pronto per i grandi palcoscenici dal punto di vista tecnico: sarà interessante vederlo all’opera con l’ex top 100 colombiano.
Ha impressionato per strategia e personalità in campo il portoghese Pedro Sousa, che ha battuto nettamente il belga De Loore, demolendolo sul piano dell’intensità, con risposte importanti al servizio forte del belga e mettendo in mostra un diritto devastante.Al secondo turno Sousa affronterà il vincente della sfida tra Granollers e l’eterno Ramirez Hidalgo, cui va il nostro tifo e la nostra simpatia per la professionalità che dimostra in ogni torneo.
Intanto si è visto in allenamento Bolelli qui a Perugia, anche se ha dovuto rinunciare al torneo per qualche problemino fisico e in doppio sarà presente la coppia Cipolla-Berrettini col giovane azzurro in ripresa.
Risultati primo turno:
G. Sakharov b. L. Giustino 7-6 6-2
[3] S. Giraldo b. K. De Schepper 7-6 6-4
[WC] M. Donati b. D. Gimeno-Traver 4-6 6-3 6-1
G. Andreozzi b. [1] F. Delbonis 7-6 6-3
P. Sousa b. J. De Loore 6-4 6-3
[8] G. Melzer b. A. Arnaboldi 6-1 6-3
[ALT] S. Caruso b. [Q] J. P. Paz 5-7 7-6 6-1
[PR] D. Munoz De La Nava b. [WC] G.M. Moroni 6-3 7-5
M. Polmans b. [Q] M. Echargui 6-3 6-4
S. Tsitsipas b. [Q] G. Escobar 6-3 7-6

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