Challenger: Bene Ungur e Lajovic


(Adrian Ungur)

di Guido Pietrosanti

Tanti i tornei challenger della seconda settimana del Roland Garros, tutti disputati in Europa. In alcuni casi i giocatori di casa sono riusciti ad arrivare fino in fondo, cosa che però non è successa nel torneo di Caltanissetta dove la finale si è disputata tra il serbo Dusan Lajovic e l’olandese Robin Haase. Ha vinto un po’ a sorpresa Lajovic che ha sconfitto Haase per 76 63, portandosi cosi al numero 125 del ranking, best ranking del 23enne di Belgrado. Buona prova di Potito Starace, che è riuscito ad arrivare fino in semifinale prima di essere fermato da Haase in tre set. Ottime anche le prove dei due siciliani classe 92, Marco Cecchinato, che ha raggiunto per la prima volta i quarti di finale in un torneo challenger e Salvatore Caruso, entrato in tabellone grazie ad una Wild Card e sconfitto dal finalista Haase al secondo turno.

In Repubblica Ceca, a Prostejov, le cose sono andate in modo un po’ diverso rispetto a Caltanissetta. I finalisti infatti sono stati i giocatori di casa Radek Stepanek e Jiri Vesely. La sfida poteva essere considerata un vero e proprio passaggio di consegne, visto che Stepanek, classe 78 ed ex numero 8 del mondo sembra ormai in fase discendente mentre Vesely, classe 93 e numero 106 delle ultime classifiche, sta velocemente scalando il ranking atp. In realtà il passaggio di consegne non c’è stato perché il “vecchietto” Stepanek ha sconfitto il rampollo Vesely per 64 62, dimostrandosi ancora molto forte, soprattutto a livello challenger. Ma Vesely è ormai un giocatore da circuito atp e nei prossimi mesi potrà far parlare di se anche nel circuito maggiore, dopo aver iniziato l’anno addirittura nei future.

Anche ad Arad in Romania, la finale si è giocata tra due giocatori di casa. Adrian Ungur, rumeno che si allena in Italia, ha sconfitto il più giovane Marius Copil per 64 76 tornando nei primi 100 giocatori del mondo. Anche Copil grazie alla finale ad Arad avvicina i primi 100, portandosi al numero 128, ad una sola lunghezza dal suo best ranking.

In Germania si è giocato a Furth dove il portoghese Joao Sousa ha battuto l’americano Wayne Odesnik per 36 63 64. Sousa riavvicina grazie a questa vittoria i top 100, cosi come Odesnik che, con la terza finale challenger della stagione, si porta al numero 104, non lontano da quella 77esima posizione raggiunta nel 2009, prima di essere squalificato per doping. Il torneo di Furth si farà ricordare anche dal nostro Lorenzo Giustino, classe 91, capace di passare le qualificazioni e poi due turni in tabellone principale prima di essere fermato ai quarti di finale. Lorenzo girà il circuito già da diversi anni ormai, ma ora, a quasi 22 anni, sembra avere finalmente trovato una continuità di rendimento che potrebbe portarlo a breve nei primi 300 giocatori del mondo. Di sicuro se lo meriterebbe, per l’impegno e la volontà che mette nel suo lavoro da tanti anni.

Infine a Nottingham in Gran Bretagna, la stagione su erba non poteva non iniziare con la vittoria di un tennista australiano. Questa volta è stato il turno di Matthew Ebden che ha sconfitto in finale il tedesco Benjamin Becker dopo una dura lotta, conclusasi per 75 46 75. Il 25enna australiano raddrizza con questa vittoria una stagione piuttosto deludente fin qui. Conferma invece l’ottima stagione il francese De Schepper, che si è fermato in semifinale a Nottingham ma che potrebbe essere molto pericolso nei prossimi tornei su erba, anche a livelli più alti rispetto al challenger inglese.

 

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