Yuki Bhambri trionfa a Fergana

di Guido Pietrosanti

Nella settimana degli Internazionali d’Italia, si sono disputati anche due tornei challenger, di cui il più ricco si è giocato a Bordeaux in Francia, sulla terra battuta.

Il vincitore è stato lo slovacco Martin Klizan, classe 89 in costante crescita quest’anno, che raggiunge la posizione numero 67 del ranking. Klizan ha vinto il suo terzo challenger del 2012, dopo Rabat e Marrakech, battendo in finale l’esperto russo Teymuraz Gabashvili per 75 63. Buon risultato per lo spagnolo Roberto Bautista, semifinalista in Francia, arrivato ormai a ridosso dei top 100 e capace di giocare bene su tutte le superfici.

L’altro  challenger della settimana si è disputato in Uzbekistan a Fergana, sul cemento. Il livello dei partecipanti non era dello stesso livello del torneo di Bordeaux, ma il vincitore potrebbe avere un futuro anche più brillante di Klizan. Sul cemento Uzbeko infatti ha vinto il suo primo challenger l’indiano Yuki Bhambri, classe 92, ex numero 1 junior, e speranza del tennis mondiale al pari di Tomic e Harrison fino ai 16 anni. Se gli altri 2 hanno avuto una crescita più rapida in questi ultimi 3-4 anni, arrivando a giocare già stabilmente nel circuito maggiore, Yuki sta raggiungendo solamente adesso un livello consono alle aspettative che c’erano su di lui. Grazie alla vittoria di Fergana, Bhambri raggiunge la posizione numero 218 del ranking atp ma soprattutto, avendo battuto giocatori quali l’israeliano Amir Weintraub, numero 161 atp, sconfitto in finale per 63 63 e l’ucraino Molchanov, numero 234 atp, ha dimostrato di poter ancora migliorare la sua classifica.

A Fergana, lontano dalla terra rossa europea, conferma una volta di più di poter fare bene il nostro Riccardo Ghedin, fermato ai quarti di finale. Purtroppo Riccardo continua a rimanere a cavallo dei 300 del mondo, senza però riuscire a fare quel salto di qualità che ci si poteva aspettare da lui già qualche anno fa, quando riusci a qualificarsi a Wimbledon. Gli esempi di ragazzi quali Paolo Lorenzi e Flavio Cipolla, che hanno ottenuto i migliori risultati della carriera in età avanzata devono però servire da stimolo a Ghedin che per voglia e passione ricorda molto Lorenzi e Cipolla e, proprio come loro, meriterebbe, prima o poi, di raccogliere i frutti di tanti anni passati in giro per il mondo.

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