Questione di tris

nadal coll

di Sergio Pastena

Un tris sarebbe gradito a Rafa Nadal? Dipende. Sicuramente sì se si trattasse del terzo titolo sull’erba di Wimbledon, un po’ meno se fosse la terza eliminazione clamorosa di fila. Sicuramente lo spagnolo non è “il favorito”, ma di spunti interessanti ce ne sono tanti. Andiamo a guardare il tabellone maschile di Wimbledon 2014.

Lui ha già vinto...
Lui ha già vinto…

Djokovic (1) – Tsonga (14) – H2H 12-5

Quindici. Questo è il numero di set vinti di fila da Novak Djokovic contro Jo-Wilfried Tsonga da quando il francese si portò avanti due set a uno nei quarti del Roland Garros 2012. Considerando il momento non esaltante del francese, sembra un ottavo scontato, ammesso che ci si arrivi. Tsonga, infatti, ha un percorso teorico non esaltante: Melzer, Querrey, Youzhny, tutta gente che ha provato l’ebbrezza dell’alta classifica e che sull’erba ci giochicchia benino. Djokovic non sembra avere grossi ostacoli, anche se l’erba spesso rimescola le carte.

Gulbis (12) – Berdych (6) – H2H 3-4

Sarà pur vero che la testa di serie migliore ce l’ha il ceco, ma al Roland Garros non si è visto: nove i games di Tomas al cospetto del lettone, che esordirà contro Jurgen Zopp in un’inedita sfida baltica. Slot intricata, piena di “vorrei ma non so se posso”, a cominciare da quel Tomic che proprio Berdych potrebbe ritrovarsi di fronte dopo l’esordio con Hanescu. Ma ci sono anche Cilic, mezza mina vagante col suo numero 26, la sorpresa dell’anno scorso Stakhovsky e Nando Verdasco, che ha da difendere i sorprendenti quarti di finale del 2013. Rischio sorprese alto.

Murray Wimbledon
Lui pure…

La difesa del titolo riparte dalla testa di serie numero tre, acchiappata affannosamente da Sir Murray, che si è svegliato giusto in tempo ed ha usufruito del sistema differenziato di teste di serie in uso storicamente a Wimbledon. La sua zona di tabellone, a dirla tutta, troppo difficile non sembra: il nostro Fognini ha precedenti favorevoli contro di lui, ma lo Slam inglese difficilmente prevederà partite sulla terra a Napoli e l’aria di casa e la superficie dovrebbero fare il resto. In campo anche Volandri contro Roger-Vasselin e l’eterno Jan Hernych, qualificato.

Dimitrov (11) – Ferrer (7) – H2H 1-4

Bella slot. Ma bella davvero. Dimitrov e Ryan Harrison contro al primo turno, Dolgopolov dal lato del bulgaro, Brown e Baghdatis che incrociano le racchette all’esordio e tale Daniel Evans, un altro che ha un tennis a dir poco divertente. E poi Thiem contro Saville per una sfida tra sbarbati, un Benjamin Becker in gran forma che testa l’ennesimo tentativo di Young, lo scontro quasi generazionale tra Ferrer e Carreno Busta, meno spettacolare ma sicuramente interessante. In mezzo alla girandola il nostro Andreas Seppi, che ha pescato il non-erbivoro Leonardo Mayer.

Wawrinka (5) – Isner (9) – H2H 1-2

Dopo una slot ad alto tasso tecnica, una forse meno esaltante: Stan the Man capita dal lato di Federer e incrocia nella sua zona, oltre a Long John, un Feliciano Lopez sempre pericoloso e il russo Tursunov. Per il resto non è una sfilata Grandi Firme: Sousa, Istomin, Delbonis, Nieminen, tutti più che discreti ma nessuno in teoria realmente pericoloso. Si qualifica ancora Ante Pavic, è dentro un altro nonno terribile come Russell. Qualche scampolo d’attenzione in più per Alejandro Falla, che sull’erba non è un ceppo e lo ha dimostrato ancora una volta ad Halle.

fed wim
Lui… non ricordo…

Corrado Guzzanti e Quentin Tarantino dominano una zona che pure non presenta un esercito di predestinati. A guardar bene, però, qualcosa c’è: si parte dal tennis di Mahut, godibilissimo sull’erba, per arrivare a un altro mica male da guardare come Mannarino, tutto passando per quel Lleyton Hewitt che a mollare non ci pensa proprio. Robredo e Granollers portano una cospicua dose di tirna, mentre il reparto potenza è coperto adeguatamente da Gilles Muller. Il nostro Paolino Lorenzi ha subito King Roger: brutto sorteggio, ma bella esperienza.

Raonic (8) – Nishikori (10) – H2H 0-2

Altro ottavo che, dovesse arrivare, sarebbe difficilmente pronosticabile e con un rischio tie-break molto elevato. Tutto da vedere, però: Kohlschreiber può fare e disfare tutto a seconda dello stato di forma e i nomi in teoria “anonimi” sono davvero troppi perché non venga fuori almeno un carneade in ottima forma. E poi Bolelli: l’ultima volta che è entrato in tabellone a Wimbledon come lucky loser (2011) è arrivato al terzo turno battendo Wawrinka, l’esordio con Tatsuma Ito autorizza quanto meno a sperare in un secondo turno. Poi si vedrà.

Gasquet (13) – Nadal (2) – H2H 0-12

La sera dopo i sorteggi i cellulari di Darcis e Rosol squillavano senza sosta: era Martin Klizan, che aveva per loro una semplice domanda. “Com’è che avete fatto?”. Scherzi a parte, Nadal ha come priorità assoluta evitare un’altra disfatta e rendere più salda la prima posizione in classifica: in questo senso avversario migliore di Gasquet agli ottavi non poteva esserci, visto che il francese ha perso con Rafa 12 volte su 12 e vanta un allucinante serie di 19 set persi di fila. Gli altri? Karlovic, Monfils, Vesely e, al secondo turno, un possibile scontro Rosol-Nadal.

 

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