Jannik Sinner, una spugna dalla crescita esponenziale

Servizio, gioco di rete, lucidità tattica nelle scelte, solidità nel dritto e tanto altro. Jannik Sinner, in pochi mesi, ha saputo aggiungere al proprio tennis un upgrade complessivo impressionante. Una vera e propria spugna, che accetta di cambiare, assimila in pochi minuti allenandosi senza sosta fino a rendere le migliorie parti fondamentali del proprio gioco. Tra la fine del 2021 e l’inizio ‘down under’ della stagione in corso, il lavoro di Riccardo Piatti e di tutto il team ha reso Sinner più sicuro, qualitativo e imprevedibile

La velocità del servizio è aumentata, ma non è l’aspetto più interessante dei miglioramenti di Sinner. Oltre alla percentuale di prime sotto pressione, che può crescere molto, è proprio la varietà e la lucidità nelle scelte (dei vari tagli e direzioni) ad aver permesso al colpo un salto di qualità. La seconda è un po’ più a corrente alternata, ma stanno aumentano i momenti in cui riesce a spingerla con disinvoltura. È un colpo su cui può fare ulteriori salti di qualità durante tutta la carriera, ma inizia a essere un fondamentale importante.

La risposta è una garanzia così come il rovescio con il quale, però, sta acquisendo sempre più dimestichezza nel lungolinea sia in manovra che in accelerazione.

Il dritto è il colpo su cui Sinner ha dovuto lavorare di più. Vi è stato un periodo, nel 2021, in cui ha cercato di rendere il fondamentale concreto e solido, decelerando e dando maggiore rotazione in topspin. Pian piano, sul fine della passata stagione, è tornato ad accelerare con sicurezza e, in questo inizio di 2022 si nota un’ulteriore miglioria: se il dritto a sventaglio (inside-out) è sempre stato una garanzia, ora anche quello anomalo (inside-in) è sicuro, rapido, potente e preciso. Nel dritto inside-in Sinner ha avuto, nel recente passato, qualche problema di piazzamento (palla troppo addosso, ricerca della palla non perfetta) che dava vita a errori soprattutto verso il corridoio. Ora, invece, chiude con relativa facilità anche su palle che arrivano rapide e insidiose seppur corte.

Jannik Sinner e Riccardo Piatti - Foto Ray Giubilo
Jannik Sinner e Riccardo Piatti – Foto Ray Giubilo

A rete non sa giocare“. Quante volte abbiamo letto o ascoltato frasi simili su Jannik. I miglioramenti nella volée sono di triplice fattura: 1) la scelta della palla da attaccare e seguire a rete 2) la posizione in avanzamento e nelle eventuali successivi volée 3) nella vera e proprio esecuzione tecnica, che viene molto aiutata però dai punti 1 e 2.

Dal punto di vista mentale Sinner è sempre stato fenomenale nel rifiutare la sconfitta, nel rimanere lì e lottare anche in situazioni complesse, sia quando è l’avversario a vivere una giornata di grazie che nei momenti in cui è Jannik Sinner a non sentire i colpi; ma, complessivamente, non erano state poche le fasi di match di scarsa lucidità dovuta più che altro a nervosismo (match con Tiafoe esempio lampante, ma non solo). Anche sotto questo aspetto pare che la lucidità sia sempre più evidente, come normale in un ragazzo così giovane.

I dettagli citati sono tutti molto importanti, ma è la capacità di migliorarsi, di essere una vera e propria spugna, a rendere Jannik Sinner un tennista in continua evoluzione e in esponenziale crescita. Essere forti da giovanissimi non è inusuale nel circuito Atp, ma avere la capacità di migliorarsi ogni giorno (come tutti i campioni han fatto in carriera, da Nadal a Djokovic sino a Federer e Murray), e capirne l’importanza è una caratteristica dei grandissimi.

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