La prima meraviglia di Alice

di Renato Lugarini

La prima vittoria ha sempre un sapore particolare. Tuttavia quel particolare può nascondere sfumature diverse, tante quante sono le storie che ogni successo racchiude. Quello ottenuto ieri da Alice Savoretti nel torneo di Heraklion (10.000 $), grazie al 62 36 63 con cui ha sconfitto in finale la spagnola Nuria Parrizas-Diaz, è un successo che ha il sapore della rivincita e del sudore. Della rivincita perchè la giovane tennista marchigiana proveniva da mesi difficili, costellati da una lunga serie di sconfitte e da una classifica divenuta ormai deficitaria. Del sudore perchè è frutto del duro lavoro svolto col coach Albarella e della determinazione con cui, a prescindere dai risultati, Alice ha investito sull’evoluzione del proprio tennis. Chi la dura la vince, è il caso di dire. Soprattutto se si è in possesso delle doti, umane e sportive, per tagliare primi il traguardo. In questo senso la vittoria della Savoretti, talvolta sottovalutata rispetto ad altre coetanee, non è una sorpresa per chi ha avuto l’occasione di conoscerla e di vederla giocare. Caratterialmente Alice è una ragazza tanto grintosa quanto solare e disponibile, ma possiede anche un’altra dote fondamentale per emergere in questo sport: l’umiltà. Tennisticamente, invece, è una giocatrice versatile, capace di attaccare e di difendere in maniera efficace, a seconda della situazione, così com’è in grado di trasformare il suo “turbodritto” in “frulloni” indigesti per le avversarie più potenti. Da un punto di vista tecnico il successo sul sintetico greco dimostra come l’azzurra, da sempre amante delle superfici veloci, abbia saputo far evolvere il proprio gioco senza tuttavia snaturarlo.

Dopo il torneo “quasi perfetto”, raccontato solo un paio di settimane fa da Alice nella nostra rubrica “Players Lounge”, è arrivato il torneo “semplicemente perfetto” che abbiamo avuto l’opportunità di commentare, via internet, con la diretta protagonista.

È stata una settimana perfetta. A parte il primo match – vinto 64 63 sulla ceca Malikova – dove ho incontrato qualche difficoltà, ho avuto sempre buone sensazioni. Mi sono sempre sentita sicura ma, soprattutto, serena.

Una bella iniezione di fiducia..

Sono felice perchè sto cominciando seriamente a credere nelle mie potenzialità. Inizio a vedere i risultati, che per me non sono le vittorie.. ma il mio gioco! Sto cominciando a vedere finalmente grandi miglioramenti in questo senso. Questa vittoria è stata un’emozione grandissima e penso davvero che mi possa dare grande fiducia per il proseguimento della mia carriera“.

Subito dopo il match non hai avuto dubbi sulle persone a cui dedicare il successo, una in particolare..

E’ vero. La dedico, oltre che ai miei genitori, al mio allenatore Massimiliano Albarella e a tutti quelli che hanno sempre creduto in me. Ma in particolare la dedico a mio nonno, che mi ha portato per la prima volta su un campo da tennis e sono sicura che mi segua dal cielo, facendo il tifo per me“.

Sei arrivata in finale senza perdere un set, poi il match clou contro l’ostica spagnola Parrizas-Diaz

Con lei avevo già giocato e vinto due settimane fa in tre set molto tirati. Sapevo che non sarebbe stato facile. Anche la finale è stata una lotta incredibile, ma non ho mai mollato un punto e alla fine mi sono tolta la più grande soddisfazione della mia vita!“.

Finora, Alice..

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