“Il livello è incredibile. Ben sei ragazze erano presenti già lo scorso anno e in più accogliamo Keys e Anisimova alla sua prima partecipazione. Questo ruolo mi sta piacendo e sono contenta di poter imparare dietro le quinte e di poter assicurare alle ragazze ciò di cui hanno bisogno”. Con queste parole la due volte campionessa Slam Garbine Muguruza mostra il suo trasporto e coinvolgimento nell’organizzazione delle WTA Finals, di cui è a capo per il secondo anno consecutivo.
In un’intervista concessa al Corriere dello Sport, l’ex tennista spagnola racconta delle difficoltà nel qualificarsi alle Finals, del dominio delle sorelle Williams fino alla pressione a cui deve sottostare un campione. L’ex numero uno del mondo, dopo la fine della sua carriera, ha voluto proseguire in quest’ambito impegnandosi per portare sempre più in alto un torneo sottovalutato ma in cui, come dice lei, “Ogni match potrebbe tranquillamente essere una finale Slam”.
LE FINALS DEL 2021
“Ho avuto la fortuna di giocare diverse edizioni e di vincere nel 2021. Ci sono anni in cui è tutto facile e stagioni dove fino all’ultimo non sai se ce la farai. È una corsa stressante, ma dai tutto perché vuoi entrare tra le migliori otto. E se ti qualifichi di certo non ti rilassi perché ogni match è difficile. In più con il format a gironi, puoi perdere un match e vincere il torneo, come successe a me a Guadalajara contro Pliskova”.
CONFRONTO CON IL PASSATO
“Prima, con Serena e Venus, c’erano due tenniste che vincevano quasi sempre. Oggi invece il circuito è molto più aperto e competitivo: le top mantengono continuità, ma in ogni grande torneo ci sono tante giocatrici in grado di imporsi, a seconda della superficie. A me questo piace”.
LA CONFERMA DI PAOLINI
“Sono davvero felice di rivederla. Jasmine nel 2024 ha vissuto una svolta e da tennista so quanto sia difficile mantenere quel livello per un altro anno dovendo gestire tante nuove aspettative. Il tennis italiano è all’apice e qui vedo anche il supporto che le ragazze ricevono dalla Federazione. In doppio c’è anche Sara, la sua forza mentale è incredibile. Non solo è motivata, ma continua a vincere”.
RIVALITÀ SINNER-ALCARAZ
“Chiaramente conosco un po’ meglio Carlos. Sono ragazzi dalle personalità diverse, ed è una cosa che adoro. Alcaraz è molto estroverso, sorride tanto, esterna molto di più le sue emozioni e ha una grande energia. Jannik, ti accorgi subito quanto sia responsabile e un gran lavoratore. Da ex tennista, ammiro la sua forza mentale, perché alla fine tutti abbiamo alti e bassi, ma Jannik è davvero una roccia, e sono impressionata che, così giovane, sia in grado di padroneggiare così bene tutti questi aspetti. È destinato a essere uno dei più grandi”.
VITA DA CAMPIONESSA
“Quando vinci uno Slam la tua vita cambia: tutti vogliono un pezzo di te. Ci sono tante attenzioni e aspettative da gestire, tutto questo richiede un processo di apprendimento. La cosa importante è gestire le energie perché quelle ti servono in campo per fare il tuo lavoro. Non è facile come i tifosi potrebbero pensare, non è automatico continuare a vincere”.