“Questo è stato un torneo fantastico per me. Nel 2008 ho trionfato qui ed è stato uno dei trofei più importanti di quella stagione. In Cina, sia a Pechino che a Shanghai, mi sento a casa. Sono felice di tornare a giocare davanti a un pubblico così vibrante ed energico. Ogni allenamento è come una partita”. Novak Djokovic si prepara all’esordio nel Masters 1000 di Shanghai 2025. Il serbo affronterà Marin Cilic nella mattinata di venerdì nel secondo turno del torneo conclusivo della tournée asiatica. Partecipazione a sorpresa quella del 24 volte campione Slam, che dopo l’eliminazione in semifinale agli Us Open aveva fatto intendere di voler ridurre i propri impegni nel finale di stagione.
IL CALENDARIO NON FA SCONTI
La presenza a Shanghai del 38enne di Belgrado, sconfitto in finale nel 2024 da Jannik Sinner, compensa in parte il forfait di Carlos Alcaraz. Lo spagnolo è uscito acciaccato (caviglia sinistra) dall’Atp 500 di Tokyo e ha preferito fermarsi per evitare ulteriori complicazioni fisiche. Ben 74 (67W-7L) le partite giocate nel 2025 dal numero uno del mondo, che ha iniziato a sentire le fatiche di nove mesi pieni sui campi. Riposo controllato nel corso della stagione per Djokovic, che è tornato a parlare dell’estensione di due settimane dei Masters 1000: “Personalmente sono sempre stato contrario all’estensione della durata dei 1000. Penso che per i giocatori non sia una buona cosa. Alla mia età avere un giorno di riposo è sicuramente positivo, ma per la maggior parte dei giocatori sono solo giorni persi. Ci sono sicuramente dei lati positivi, ma dal punto di vista dei tennisti non è una buona cosa. Il tennista resta però uno sport individuale e ognuno può scegliere quanto giocare. Ci sono delle regole imposte dall’Atp, ma i giocatori possono scegliere di rinunciarvi per riposarsi. L’argomento resta contraddittorio perché poi alcuni giocatori si iscrivono ad esibizioni”.
IL DUOPOLIO SINNER-ALCARAZ
Anche dopo gli Us Open, Sinner e Alcaraz hanno continuato a ridicolizzare la concorrenza. L’altoatesino ha trionfato nell’Atp 500 di Pechino, mentre lo spagnolo nel 500 di Tokyo. Con l’assenza del sei volte campione Slam a Shanghai ci sarà sicuramente un finalista inedito, ma la superiorità tecnica, fisica e mentale delle due stelle del tennis resta intatta. L’età avanza anche per Djokovic, che ormai fatica a tenere il loro ritmo: “La fisicità è un fattore fondamentale, conta meno sui tre set ma è comunque impattante. Se fisicamente non arrivi al 100% contro di loro (Sinner, Alcaraz) sei sempre mezzo passo indietro. Io lavoro al massimo, ma sono meno fresco di loro. Negli Slam è davvero molto impegnativo per me, ma è un fattore biologico e devo accettarlo. Sicuramente nei 1000 sento di avere più possibilità”, l’analisi del serbo.
LA FAMIGLIA E I FIGLI
Un ruolo cruciale nella vita di Djokovic lo gioca ovviamente la famiglia, sempre presente nei momenti più importanti. Poi nella testa del serbo ci sono ovviamente le Finals a Torini: “Mio figlio gioca a tennis ed è innamorato di questo sport. Voleva venire in Cina, ma c’è la scuola. I miei figli e mia moglie sono i miei tifosi più grandi, quando sono allo stadio mi danno un’ispirazione incredibile. Per loro rimango sempre il migliore e mi ricordano ciò che ottenuto, soprattutto nei momenti difficili. Il loro supporto significa davvero tanto per me. Dopo Shanghai so solo che giocherò ad Atene, poi vedremo se andrò a Torino. Negli ultimi anni l’ho vinto due volte, ma ora non voglio fare piani a lungo termine.”