Itf Femminili 2009: Indoor, What Else..

Katie O'Brien
(Katie O’Brien)
di Luca Brancher (articolo apparso sul sito Mytennis.it)
Sono stati 50, solo 50, i tornei indoor, quelli che principalmente ci accompagnano ad inizio e a fine stagione, quando di manifestazioni in giro ce ne sono pochine e le occasioni per le giocatrici si riducono sensibilmente. I tornei indoor sono perlopiù una prerogativa europea: 40 delle 50 competizioni si sono infatti disputate nel Vecchio Continente, con Francia (12) e Gran Bretagna (10) a guidare il plotoncino dei paesi organizzatori. Non un caso quindi che a comandare il ranking delle giocatrici impegnate in questa tipologia di tornei sia appunto una tennista proveniente da queste terre, e più precisamente dalla Gran Bretagna: si tratta di Katie O’Brien. Nata 23 anni fa nello Yorkshire, Katie per poco non ha chiuso la stagione 2009 al pimo posto tra le sue connazionali, staccata di sole 4 posizioni da Elena Baltacha, al numero 88 contro l’84 della collega. Proprio la stessa Baltacha ha impedito alla O’Brien di impreziosire il bottino di vittorie indoor facendo suo il 75.000$ di Shrewsbury, prologo ad una seconda parte d’annata nei tornei indoor che si è dimostrata meno esaltante della prima, dove, tra i mesi di febbraio e marzo, aveva centrato le due vittorie nei 25.000$ di Sutton e di Jersey, la finale a Minsk (altro 25.000$) e le semifinali a Midland (75.000$) e a Biberach (50.000$). Nel resto della stagione la O’Brien ha cesellato la propria posizione nel ranking, facendo il suo primo ingresso tra le top-100 nel mese di settembre, ma i risultati di minor prestigio conseguiti non le hanno permesso di andare oltre l’88esimo posto. La attende un inizio d’anno da affrontare con cautela per non cadere troppo indietro.
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Poco staccata, ma pure lei con due titoli all’attivo, troviamo Sofia Arvidsson, reduce da una stagione opposta rispetto a quella della britannica, con una prima parte che l’ha vista crollare fino a ridosso della 200esima posizione della classifica mondiale e con una parziale ripresa nei mesi conclusivi. Fino al torneo di Saguenay (50.000$), che ha avuto luogo a fine settembre, il ruolino della svedese era piuttosto imbarazzante, con una sola semifinale conquistata nel 25.000$ di Kristienhamn, due sconfitte al secondo turno e addirittura sedici eliminazioni al primo turno. Quando il vortice in cui era finita sembrava averla risucchiata totalmente, la 25enne svedese ha avuto un piccolo motto d’orgoglio, concludendo in maniera dignitosa, grazie al successo nella cittadina canadese sopra menzionata e quello ottenuto in un torneo pari grado a Joue Les Tours, la finale a Poitiers (100.000$) e le semifinali di Barnstaple (50.000$) e di Bratislava (50.000$), ultimo torneo cui la Arvidsson ha preso parte, prima della pausa invernale. Uno stop improvvido, data la forma che Sofia finalmente stava mostrando, anche se se la attende un inizio di 2010 tranquillo, ricordando i disastri combinati nella scorsa stagione.
Al terzo ed al quarto posto due giocatrici che vantano l’imbattibilità a livello indoor: Barbora Zahlavova-Strycova (che nella tabella viene riportata, per comodità, solo col cognome da nubile) e Karolina Sprem. Come sopra, anche in questo caso due annate che ben poco hanno da spartire. La ceca, tra alti e bassi, ha chiuso il suo 2009 con due vittorie nei palazzetti, la prima in Alto Adige, nel 100.000$+H di Ortisei, la seconda la settimana successiva a Ismaning, un 50.000$+H. La Sprem, invece, ha conseguito le due vittorie nella prima parte dell’anno, a Biberach (50.000$), nel mese di febbraio, e a Torhout (100.000$+H), ad aprile, torneo che ha preceduto una parentesi davvero nera per la croata che fino a settembre non ha mai saputo andare oltre il secondo turno, prima di conquistare un nuovo torneo ITF, il 50.000$+H di Mestre, sulla terra battuta.
Si diceva che il monopolio delle manifestazioni indoor era tenuto da Gran Bretagna e Francia, ma se per quanto concerne la prima nazione si è già fatto cenno alla O’Brien, nessuna transalpina è stata ancora introdotta. Non vi preoccupate, che da qui a fine articolo rimpiangerete questa eventuale richiesta. Cominciamo, infatti, col parlare di Claire Feuerstein e Youlia Fedossova, che nel tabellino appaiono come le uniche due tenniste ad aver avuto un’intensa attività indoor, avendo disputato più di 10 prove. Brillante, non c’è altro modo di definirla, la stagione di Claire, che ha superato ogni aspettativa andando a vincere i 25.000$ di Limoges e di Prerov, in autunno, ciliegine sulla torta di un 2009 che l’ha vista giocare tanto bene da superare in classifica la sua connazionale, ma russa di nascita, Youlia, che due anni fa sembrava davvero destinata a tutt’altra carriera, mentre in realtà è tanta la fatica che sta facendo per mettere assieme risultati postivi, concentrandoli peraltro proprio nel periodo degli indoor. La nativa di Novosibirsk ha iniziato e chiuso la stagione dignitosamente, ma nel mezzo ci sono state troppe sconfitte che le avranno di certo posto alcuni interrogativi.
Tra sorprese come la Feuerstein e delusioni come la Fedossova, il popolo transalpino può però sorridere sapendo di essere stata la nazione con più titoli 2009 indoor, ben 7, nonostante la maggior parte siano arrivati nei 10.000$, tornei di rango inferiore. Alle spalle la Russia, aiutata da Evgenija Rodina, e la Repubblica Ceca, grazie alla nota Zahlavova-Strycova: per le due nazioni in questione le vittorie sono arrivate in manifestazioni ben più “ricche”.
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In mezzo a tenniste già citate, come O’Brien, Arvidsson e Sprem, ne spuntano altre che hanno collezionato risultati importanti: ad esempio Johanna Larsson. Non so se è una moda 2009 tipicamente svedese, ma come la sua connazionale, Johanna è partita al rallentatore, dando una sterzata al suo curriculum da agosto in poi, prima sulla terra battuta, con due finali ed una semi, poi infine, e soprattutto, sui campi indoor, con le vittorie nei 50.000$ di Barnstaple e nel 25.000$ di Glasgow e la finale nel 25.000$ di Istanbul, tornando così alla medesima posizione di ranking con cui aveva iniziato la stagione, numero 170 circa. C’è invece voluto un cambio di allenatore per Lyudmyla Kichenok, 17enne ucraina di Drepropetrovsk, che dopo il passaggio dal Vadim Kutsenko a Stephane Huet, ha messo a segno una striscia di vittorie consecutive, fermata solo dall’esperta Anna Lapushchenkova dopo 17 successi, aggiudicandosi le manifestazioni di Kharkiv e di Stoccolma. Nella prima occasione battendo in finale la gemella Nadiya, assieme alla quale ha vinto quattro tornei in doppio nella seconda parte di stagione, tra cui il 50.000$ di Minsk.
La Kichenok si arrampica fino al terzo posto della graduatoria limitata ai 10.000$, vantando però un’imbattibilità che ben sintetizza il suo ottimo finale di stagione. Meglio di lei, a livello di punteggio, soltanto la francese Stephanie Vongsouthi, che col suo servizio si trova a suo agio nei tornei al coperto, dove ha vinto a Bath e fatto finale a Glasgow, affiancata da Violette Huck, a segno nei tornei casalinghi di Dijon e di Amiens (per certi siti questo torneo si è disputato su terra indoor, ma ho preferito considerarlo come veloce indoor). Per il resto ben poche cose da segnalare, visto il numero ristretto di tornei, 19 (38%).
E con questa carrellata sui tornei indoor, più rapida delle precedenti vista la minor mole di manifestazioni, vi do appuntamento a tra un paio di giorni per ulteriore articolo.
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