Matteo Arnaldi ha raccontato le difficoltà del 2025 e le speranze per la nuova stagione, ormai imminente. Lo ha fatto in un’intervista rilasciata in esclusiva a Spazio Tennis, in cui ha parlato innanzitutto della nuova guida tecnica. Il sanremese inizierà infatti il 2026 con un nuovo allenatore, Marcel du Coudray, che ha sostituito lo storico coach Alessandro Petrone.
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“Dopo tanti anni con Petrone è stato difficile. In più è stata una decisione presa all’ultimo, quindi la ricerca non è stata facile”. Dopo alcuni contatti ha optato per il tecnico di origini sudafricane, convinto dal suo bagaglio di esperienze: “Cercavo qualcuno che potesse darmi tanto sul piano dell’esperienza ma anche aiutarmi sull’aspetto tecnico e tattico. Con lui ho trovato questo mix”. Il tennista ligure ricomincerà dalla posizione numero 61 del ranking e da un recupero fisico necessario dopo i problemi che hanno contraddistinto la scorsa stagione.
Le difficoltà scaturite dai problemi fisici
“Il 2025 è stato un anno difficile, ho iniziato ad avere problemi al piede destro all’Australian Open e me li sono portati dietro per tutta la stagione. Il fastidio è sorto nel match contro Musetti a Melbourne, poi si è aggiunto anche un problema alla caviglia. Sia a Wimbledon che allo US Open ho giocato prendendo antidolorifici”. Nonostante la condizione fisica precaria, Arnaldi ha deciso di terminare la stagione per salvare il ranking e garantirsi il main draw nei primi tornei del 2026: “Nel finale di stagione avrei dovuto fermarmi, ma perdevo punti e ho provato a tirare la carretta fino alla fine. È stata dura sul piano mentale, ma sento che tutto questo mi aiuterà in futuro”.
Pur in una stagione altalenante, il classe 2001 si è tolto delle soddisfazioni, come la vittoria su Djokovic a Madrid: “Solo affrontare il mio idolo era speciale, vincere lo è stato ancor di più. Credo di aver toccato uno dei momenti più alti della mia carriera”. Sulla paura di scendere dice: “Anche in una stagione con pochi risultati sono comunque riuscito a chiudere nei primi 60. Se sto bene l’obiettivo è tornare dov’ero e fare ancora meglio per salire”.
Testa al 2026
La risalita passa, inevitabilmente, dal completo recupero fisico: “Sono al lavoro per recuperare al 100%, ma voglio essere cauto. Se dovesi avvertire dolore potrei saltare Brisbane ed esordire ad Adelaide”. L’anno ormai alle porte sarà importante anche dal punto di vista sentimentale per Matteo che si sposerà con la compagna Mia. Nonostante il suo amore per l’Australia, parlando del matrimonio con il suo solito sorriso dice: “Non abbiamo ancora fissato la data, ma quando sarà ci sposeremo in Italia”.