Federica Rossi: “Sogno il Centrale di Wimbledon”

Federica Rossi
di Salvatore Petrillo

Da quando seguo il Tennis Europe, i giovani tennisti e le giovani tenniste sono diventati il mio pane quotidiano, e scorrendo i vari nomi, leggendo i risultati, informandomi, ho trovato ragazzi e ragazze di grande valore. Tra questi c’è sicuramente Federica Rossi, ragazza di Sondrio, che a 13 anni è già conosciuta ai più attenti conoscitori di tennis, che la vedono come una delle più talentuose in circolazione, non solo a livello italiano. Ho deciso dunque di raggiungerla e di porle alcune domande, scoprendo anche una ragazza disponibile, con la testa sulle spalle, una bella persona prima che un’ottima atleta.

Allora Federica, parlaci un po’ di te, di cosa ti ha spinto verso questo sport e delle tue caratteristiche.
Ho iniziato a giocare a 6 anni, ma per puro caso perché era estate e i miei genitori non sapevano cosa farmi fare così hanno provato a mandarmi al centro estivo che organizzano al TC Sondrio. Mi è da subito piaciuto questo sport, infatti ho subito iniziato a prendere lezioni e da quel momento ho sempre continuato a giocare. Sono una giocatrice a tutto campo, ho un buon gioco da fondo, mi piace appoggiarmi sulla palla e spingere, non sono una che ama tenere in gioco la palla per tanto tempo, non mi piace mettermi in fondo al campo e “remare”, preferisco il gioco d’attacco. mi sento molto a mio agio anche quando sono a rete infatti durante lo scambio appena ne ho l’occasione avanzo. La mia superficie preferita è il cemento, essendo cresciuta su campi piuttosto veloci ho una certa predilezione.

Come pensi di organizzare la tua crescita? Come, in pratica, ti dividerai tra tennis e studi, se pensi ad un’accademia o hai altri programmi.
Io vorrei allenarmi come si deve per poter puntare in alto ma allo stesso tempo vorrei frequentare una scuola che mi permetta di allenarmi tranquillamente e di seguire un buon percorso di studio. Ho pensato all’accademia ma non mi entusiasma più di tanto, da un lato sarebbe una buona cosa perché non devi pensare alla scuola e non devi pensare ad organizzarti gli allenamenti, non hai i minuti contati tutti i giorni da dedicare allo studio e allo sport, in poche parole la vita sarebbe un po’ più semplice. Io però voglio continuare ad allenarmi a Sondrio con il mio maestro, che considero un po’ come secondo papà, voglio restare con la mia famiglia e qualche volta stare con gli amici. Adesso stiamo cercando di progettare bene il periodo che partirà a settembre 2015, così da poter organizzare bene allenamenti e studio, anche perché non sarò più alle medie, ma sarò alle superiori quindi il carico di studio sarà maggiore. Per la scelta della scuola sono ancora un po’ il alto mare, perché avevo trovato una scuola paritaria che mi avrebbe permesso di allenarmi e di studiare come si deve, attualmente sono iscritta ad un Liceo delle scienze umane.

Ai più sei nota per aver vinto il Longines, il Roland Garros riservato ai ragazzi. Che esperienza è stata?
Vincere a Parigi è stato di sicuro meraviglioso, soprattutto perché ho potuto confrontarmi con alcune delle giocatrici più forti d’Europa, però questo torneo fa parte di una delle tante tappe che ci sono e che ci saranno ancora da raggiungere, quindi posso dire che questa vittoria mi ha fatto credere più in me stessa e mi ha dato una spinta per continuare su questa strada, ma adesso come adesso lo considero un torneo come tutti gli altri perché ora punto più in alto, ad esempio vincere quello juniores, se non il Roland Garros vero e proprio.

Federica Rossi

In finale a Parigi hai battuto la Frayman, di cui si parla un gran bene. Chi, tra le tue avversarie di oggi, ritieni più in grado di competere ad alti livelli tra qualche anno?
Secondo me Potapova, Swiatek e Laguza sono già ad ottimi livelli, la Potapova soprattutto, anche perché fa già la vita da professionista. Già a 14 anni hanno un gran fisico, hanno una buona impostazione di gioco, però secondo me Laguza e Swiatek certe volte sono un po’ “isteriche” in campo, se migliorassero sotto questo punto di vista sarebbero ancor più forti. Anche la Krupchenko è una buona giocatrice, spinge molto da fondo ed ha un gioco intelligente, può mettere in difficoltà molte giocatrici anche di buoni livelli. Se devo essere totalmente sincera la Frayman non mi entusiasma molto come tecnica di colpi, però è molto veloce ed ha un atteggiamento con il quale porta a casa molte partite, è una ragazza determinata ed aggressiva, non molla mai una palla durante li punto, pur di prenderla si tuffa ed ha tanta, tanta voglia di vincere. Un’altra giocatrice che secondo può raggiungere alti livelli è la Danilovic. I suoi colpi sono veloci ed esplosivi, soprattutto il servizio visto che è alta quasi 180 cm, anche lei ha dei momenti durante il match dove “impazzisce”, soprattutto quando inizia ad essere sotto con il punteggio, ma come le altre se migliora questa cosa arriverà presto ad alti livelli.

Molte di queste ragazze le hai incontrate durante la Winter Cup. Si discute spesso se tale competizione possa realmente essere utile, un po’ come per gli “adulti” che tendono a snobbare Davis e Fed Cup. Qual è la tua opinione in merito?
Io penso che la Winter Cup sia molto utile, sia tennisticamente che psicologicamente. Tennisticamente perché hai la possibilità di confrontarti con le migliori d’Europa, quindi puoi vedere a che livello sei te, se c’è qualcosa da migliorare oppure se sei lì, attaccato a giocartela lottando. Psicologicamente perché vieni convocato in nazionale, e rappresentare la propria nazione in una competizione sportiva non è da tutti, ad esempio essere stata convocata mi ha riempito di fiducia e di orgoglio. Giocare con la maglia della nazionale è un’esperienza che non capita tutti i giorni, infatti a mio parere bisogna essere fieri e bisogna sfruttare al massimo questa occasione cercando di tenere alto l’onore della bandiera.

Cosa ti aspetti dal tuo futuro, prossimo e non? C’è una tennista che vorresti emulare, o al quale comunque ti ispiri?
Io punto ad essere tra le prime 100 al mondo tra 5/6 anni, poi se sarò tra le prime 50 a 19/20 anni ben venga! A 16 anni vorrei giocare i tornei dello Slam Juniores, punto ad avere una buona classifica italiana ma anche ITF. Mi piace molto giocare in doppio, infatti mi piacerebbe ottenere buoni risultati anche qua, e spero di poter fare coppia fissa con Emilia Bezzo, ormai mia compagna da 4 anni. Serena Williams è la mia figura da seguire in questo momento. Non ho un perché preciso, ma semplicemente mi affascina il suo gioco, è aggressiva e determinata ed ha una potenza di palla allucinante. Mi piacerebbe un giorno essere li al suo posto, nel centrale di Wimbledon a giocare la finale e non più seduta sul divano a guardare le partite davanti alla televisione.

 

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