“Spesso faccio un po’ di sano ‘casino’ in campo, per questo motivo sto cercando di trovare un ordine con Daniele Silvestre. Alla fine dell’anno scorso mi ero spostato in Spagna ma non mi sono trovato particolarmente bene con l’allenatore che avevo lì, pur rimanendo in ottimi rapporti. Ho quindi richiamato il mio ex allenatore e abbiamo trovato un accordo, anche se non sarà facile perché non si potrà muovere in maniera assidua per diversi motivi“. Così Federico Gaio descrive le tappe che hanno riportato Silvestre nel suo box. Per il faentino, al termine del primo turno vinto su Couacaud per 6-0 al terzo nel Challenger di Francavilla, la parola d’ordine è ‘continuità’: “E’ l’aspetto che spesso mi è mancato. Nel 2016 ho giocato per due mesi mettendo tutti i pezzi del mio tennis insieme ma probabilmente non ero abbastanza maturo per mantenere quella solidità mentale”.
Gaio ha ottenuto il best ranking di 146 al mondo nel marzo del 2017 ed è al momento a undici posizioni dai primi 200 giocatori al mondo, barriera superata da una ventina di giocatori azzurri: “Il livello è in crescita continua e ciò aiuta tutto il movimento – ha analizzato Federico, citando poi il trionfo di Fognini a Montecarlo – Non ne sono rimasto sorpreso perché so che Fabio può battere i più forti. Ha un grandissimo cuore ed è molto più intelligente di quanto si pensi: di lui si guarda sempre la parte negativa per le emozioni che palesa in campo ma merita di arrivare tra i primi 10 al più presto”.
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