Jaksic: “Un sogno la finale a Monterrey contro Ana Ivanovic”

Jovana Jaksic

di Daniele Sforza

Jovana Jaksic è nata a Belgrado il 30 Settembre del 1993 da una famiglia molto unita. Da sempre considerata come una delle promesse del tennis serbo (era top 15 nel ranking junior), è allenata da sua madre, prima dentista, che la segue durante i tornei. In carriera ha conquistato 8 tornei ad Antalya e tre 25k (l’ultimo quest’anno) a cui si aggiunge la prestigiosa finale nel Wta di Monterrey che le ha permesso di arrivare a ridosso dei 100 (best ranking 102) e di essere tra le 10 Rising Star mondiali  tra i cui i tifosi voteranno le quattro che giocheranno un’esibizione a Singapore.

Quando e perchè hai deciso di iniziare a giocare a tennis?

Sono andata per la prima volta sui campi da tennis con mio padre poichè lui giocava con alcuni amici. Quando sono arrivata a 8 anni, c’era un campo da tennis nel club dove giocava mio padre e decisi che volevo iniziare a giocare a tennis. Dissi questo ai miei genitori ma loro pensavano non fossi seria. Un giorno ho iniziato a piangere e in quel momento loro hanno capito quanto fosse importante per me il tennis. Sono stata la persona più felice sulla terra quando, per la prima volta ho preso la racchetta in mano.

Fin da quando giocavi i tornei junior eri un’ottima giocatrice, essendo nelle top 15. Qual è il tuo più bel ricordo di quei anni? Passando ai pro e guardando ora il tuo ranking, ti aspettavi di più o meno per la tua carriera? Quanta differenza c’è tra i pro e i junior?

Ero numero 13 nel ranking Itf Junior. Penso che avrò sempre a mente il torneo Grade 1 di Offenbach (Germania), dove ho vinto il doppio contro una coppia americana dopo aver salvato alcuni match point e ho perso la finale del singolare 7-6 al terzo contro Montserrat Gonzalez dopo aver avuto alcuni match point. Piangevo per tutto il mio viaggio di ritorno a Belgrado e ho quasi perso il volo per arrivare a casa poiché non pensavo di giocare una partita di 3 ore e mezza. Dal mio punto di vista sono esattamente dove dovrei essere, tutto accade per una ragione, tutte le vittorie e le sconfitte, tutta questa esperienza mi aiuterà a realizzare I miei obiettivi. La cosa più importante è stare bene fisicamente. Sicuramente c’è una grande differenza tra i pro e i junior ma è importante passare dai tornei junior poiché è una scuola che ti prepara ai tornei pro, giochi buoni match e acquisti tantissima esperienza.

Nel 2012, anno spettacolare per te, hai vinto 6-7 tornei ad Antalya (alcuni consecutivi) Quanto è importante per un tennista, specialmente giovane, giocare diverse settimane nello stesso posto per risparmiare denaro?

Sicuramente è molto costoso viaggiare ed è un grande sacrificio vivere la vita di un tennista professionista quando giochi tornei Itf ogni settimana. I miei genitori mi hanno aiutato molto e ho veramente apprezzato il loro supporto. Amo la Turchia e si, posso dire di aver avuto un grandissimo successo nei tornei, anche se non riesco a capire il motivo.

Nel 2014, hai giocato i primi tornei Wta, come Wimbledon e gli Us Open. Come ti sei sentita (nonostante le sconfitte) a giocare questi tornei importantissimi?

Sicuramente è stato pazzesco giocare nel main draw di questi tornei per la prima volta. Ho perso due match che avrei potuto vincere, ho perso due match difficili che avrei potuto vincere, quindi posso dire che è stata un’esperienza importante per il futuro. Spero di trasformare questi match in vittorie utilizzando l’esperienza accumulata. Sono davvero motivata a compere ad altissimi livelli e farò di tutto per essere sempre nei Main Draw degli Slam.

Durante il Wta di Monterrey qualcosa di superlativo è successo. Hai giocato match difficili e sei riuscita a raggiungere la finale contro Ana Ivanovic. Cosa ti ha permesso di raggiungere questa finale? Ricordi qualcosa in particolare?

Si, ho parlato tantissimo di questa finale! È stata una settimana da sogno per me e ancora non posso crederci quando poi vedo le mie foto con in mano un trofeo Wta. È stato bello anche perché la vincente sarebbe stata una serba, non importa quale ed è stata una grande esperienza giocare contro Ana, che ho sempre ammirato tanto. È stata data a me una grande motivazione per continuare a lavorare sodo per ottenere il trofeo un giorno. Non so dirti qualcosa in particolare, è stato semplicemente un sogno, dall’inizio alla fine.

Hai giocato anche la Fed Cup con la ex numero 1 Ana Ivanovic. Com’è il tuo rapporto con lei? Come ti senti a giocare la Fed Cup?

Si, lei è una grande amica e mi manda sempre messaggi di sostegno. Sono fortunata ad avere lei per i consigli, lei ha passato di tutto e conosce meglio di me il gioco e la vita nel Tour. Amo giocare la Fed Cup e sono orgogliosa di essere Serba per questo amo vestirsi i colori della mia nazione.

Sei stata inserita tra le giovani giocatrici tra cui i tifosi potranno scegliere chi giocherà un torneo-esibizione a Singapore. Te lo aspettavi?

Sono felicissima per essere stata inserita nel Rising Stars. È la prima volta che la Wta organizza questa competizione e penso che è un’ottima idea far votare direttamente i fan. Amo interagire con i miei fan e sarei felice di avere l’opportunità di andare a Singapore, perciò anche voi continuate a votare per me, please!

Chi è il tuo allenatore? Su cosa state lavorando?

Mi segue mia madre, è sempre con me. Ora il mio primo allenatore con cui mi sono allenata per 6 anni ha iniziato a darci consigli e abbiamo iniziato a lavorare di nuovo insieme, per quanto il tempo permette. Stiamo lavorando su tutto ma al momento stiamo cercando di mantenere il mio gioco costante (come livello di gioco) per tutto il match. Considerando anche fitness, mi alleno più o meno 4-5 ore al giorno.

Quali sono i tuoi impegni per questo finale di stagione? Obiettivi?

Giocherò un paio di tornei Itf negli Stati Uniti. Ho bisogno di alcuni match per ritrovare fiducia e spero che il piano funzioni. Poi giocherò il torneo di Osaka e poi possibilmente Singapore. L’obiettivo è quello di prendere più punti possibile in modo da entrare nel Main Draw degli Australian Open a Gennaio.

Se dovessi chiederti un match in cui tu hai giocato in modo perfetto, quale sceglieresti? Una cosa strana accaduta a te o a un’amica durante un match?

Mmmhh è una domanda complicata, forse i quarti a Monterrey, ho giocato bene dall’inizio alla fine mantenendo lo stesso livello senza commettere errori, ero abbastanza costante. Penso che il match più strano sia quello contro la Paszek, in una finale Itf, salvando 14 match point. Ho smesso di contare i match point e cercavo il vincente a ogni colpo. È stato incredibile!

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