Jimbo Moroni: “Mi ispiro a Lorenzi e Ferrer”

Jimbo Moroni

di Matteo Mosciatti

Intervista al ’98 Gianmarco Moroni, romano da anni nell’élite del tennis giovanile italiano, trasferito da pochi giorni al centro d’allenamento di Riccardo Piatti a Bordighera. Fermo ai box per gran parte della stagione a causa di numerosi infortuni, “Jimbo” è tornato a collezionare vittorie e punti ATP nei discussi futures di Santa Margherita di Pula. Sentiamo le sue impressioni sull’inizio della preparazione invernale in Liguria e non solo…

– Ciao Jimbo, complimenti per l’ottimo finale di stagione. Sei soddisfatto dei tuoi ultimi risultati?

Sì, sono molto contento e abbastanza sorpreso. Ho partecipato ai 10.000$ in Sardegna per ricominciare a giocare match, visto che mi sono potuto allenare con continuità solamente da luglio. Con Danilo Pizzorno, Andrea Volpini ed Alessandro Buson ho lavorato su dritto, servizio e sul coprire meglio il campo, aspetto sul quale devo ancora migliorare tanto. Anche la preparazione atletica è stata dura, ma i primi risultati già si sono visti.

– Vittorie ancor più esaltanti se pensiamo alla prima metà dell’anno, ricca di problemi fisici…

Sono stato vittima di due stiramenti al polpaccio destro, uno agli addominali, una contrattura all’adduttore, l’elongazione del vasto mediale e tanti problemi alla spalla. Ovviamente non mi sono potuto allenare a lungo e sono stato costretto a saltare vari tornei ITF under 18, compresi gli Slam.

– 16 anni e 4 punti ATP: il passaggio ai tornei professionistici non sembra esser stato troppo duro per te.

A dir la verità non la vedo così. Credo di esser stato fortunato nei sorteggi dei Main Draws in un paio di tornei. Poteva andarmi peggio insomma. A un secondo turno ho affrontato Chazal giocando una partita fantastica: tiravo solo forte in campo. Avrei potuto raggiungere la semifinale, ma ho buttato un match combattuto contro un olandese (Scott Griekspoor, 598 ATP) e mi sono dovuto “accontentare” dei quarti. Credo che mi sia stato molto utile perdere al primo turno appena arrivato in Sardegna ed allenarmi per una settimana con giocatori più grandi e più forti di me. Ho notato quanto, rispetto ai tornei under 18, siano importanti il servizio ed il mantenere un ordine di gioco “maturo” per tutto il corso della partita.

– Quali traguardi vorresti raggiungere con il lavoro nel tuo nuovo centro d’allenamento a Bordighera?

Vorrei innanzitutto maturare come persona, aspetto molto considerato qui. Non sento pretese né pressioni eccessive, e questo mi rende tranquillo e sereno.
Vorrei esprimere entro 4-5 anni il mio miglior tennis. E’ questo il mio obiettivo.
Mi ispiro a Ferrer e Lorenzi per l’umiltà e la determinazione che mettono tutti i giorni in campo e ovviamente adoro Roger.

– A proposito di campioni, a Tirrenia avrai sicuramente visto all’opera Bolelli, il cui stile denota una certa somiglianza con il tuo. Cosa hai apprezzato in particolare di Simone?

Simone è un ragazzo umile e simpatico. Quando lo guardavo mentre si allenava mi impressionavano il rovescio, il servizio e l’incredibile velocità che riusciva ad imprimere alla palla in quasi ogni situazione. Un po’ tutto insomma!
Mi è anche capitato di allenarmi con lui un paio di volte: una gran bella esperienza che ricordo con molto piacere.

– Torniamo a te: partita più bella del 2014.

Non ho dubbi: San Josè, ITF under 18 Grade 1, avversario  Jumpei Yamasaki.
Vado sotto 2-6 2-4; vinco il secondo 6-4; mi ritrovo 3-5 30/40 al terzo e recupero anche qui fino al 6-6. Al tie-break parto male e il mio avversario ha 4 match point: ne annullo tre ma poi il giapponese serve benissimo sulla riga e non c’è niente da fare. 6-2 4-6 7-6(5) per lui.
Vi sorprende che abbia scelto una sconfitta come match più bello dell’anno? Ho giocato troppo bene e ho quasi compiuto una rimonta pazzesca. Va bene così.

– Visto il tuo buon ranking, nel 2015 la tua attività sarà incentrata sui futures?

Spero di sì. Potrei giocare gli Slam Juniores, ma non è quello il mio obiettivo. Preferirei concentrarmi sui torei ATP per poi, un giorno, partecipare agli Slam “veri”.
Con me ci sarà spesso Simone Roncalli, ragazzo del ’96 con cui mi trovo molto bene. Si allena anche lui qui a Bordighera e giocheremo anche i doppi insieme.

– Allora in bocca al lupo, e occhio che se per caso capitiamo contro non esiterò a vendicare quel 6-4 al terzo della scorsa stagione…

Sono pronto a un’altra remata. Stavolta, però, spero di batterti 7-6 al terzo!

Leggi anche:

    None Found