Il Sogno di Alice


di Renato Lugarini
Durante il primo giorno di qualificazioni del 25.000$ di Firenze mi imbatto nel match tra una giovane giocatrice italiana e Milana Spremo, tennista serba allora in ottima forma e dal gioco poco appariscente ma solidissimo. L’italiana è Alice Savoretti e sta letteralmente prendendo a pallate la più quotata avversaria. Rimango colpito dal gioco potente della ragazza marchigiana (in particolare dal dritto veramente notevole), che sembra avviata verso un successo facile e inaspettato. Poi, come spesso accade nel tennis, una luce si spegne nella testa di Alice e la “pallettara” serba riesce a imbrigliare il gioco della nostra, imponendo la sua regolarità. Qualche mese dopo ritrovo la Savoretti al torneo di Monteroni d’Arbia. Nel primo turno di quali apprezzo il carattere con cui riesce a chiudere un match giocando da infortunata, a seguito di una brutta caduta nel secondo set. Al turno successivo, contro la talentuosa e ben più esperta Alexia Virgili, Alice gioca praticamente un match fotocopia di quello fiorentino, perdendo al terzo. Assisto all’incontro con mamma Savoretti, che a un certo punto vedo dispiaciuta per una sconfitta non priva di qualche rimpianto. La rincuoro dicendole quello che realmente penso, cioè che il tennis c’è e la ragazza sembra pronta per un salto di qualità a cui manca solo un’unica componente: l’esperienza. Nel giro di qualche settimana non vengo smentito e “turbodritto”, come la chiamo scherzosamente, si sblocca, iniziando a ottenere con continuità buoni piazzamenti nel circuito Itf e scalando alcune centinaia di posizioni nel ranking Wta, in cui occupa attualmente la posizione n. 762. Non male per una giocatrice che aveva iniziato l’anno senza classifica! In questo periodo di bilanci stagionali abbiamo avuto l’occasione di una chiacchierata con la ragazza di Porto Potenza Apicena.
Dove ti trovi attualmente?
“Sono a Jesi, dove mi alleno abitualmente presso il circolo MTA, con Massimiliano Albarella e l’aiuto di Luca Quintiliani, mentre il preparatore atletico è Giovanni Bordoni. Dalla seconda settimana di novembre abbiamo
iniziato la preparazione invernale”.

Su cosa state lavorando in particolare?
“La preparazione si sta svolgendo sul veloce, superficie che peraltro preferisco, e stiamo lavorando moltissimo sul fisico, per implementare forza, potenza e continuità”.
Dal punto di vista tecnico invece?
“Se ti riferisci ad aspetti tecnici particolari sto lavorando molto sul rovescio lungolinea, sul servizio e su alcune varianti del gioco, come lo slice. Per il resto il discorso è legato ai progressi fisici, per cercare di dare ancora maggiore potenza al mio tennis e in particolare per migliorare la profondità dei colpi”.
La tua è stata una stagione lunga e intensa, culminata nei buoni risultati di fine anno. Quali sono stati i passaggi per te più significativi?
“L’anno è iniziato bene. L’ingresso nel ranking Wta mi ha dato sicuramente carica. Poi è iniziata la stagione sulla terra e mi sono impegnata in alcuni 25.000$, raccogliendo anche dei buoni risultati, come la vittoria sulla Evtimova a Civitavecchia, ma anche diverse sconfitte nei primi turni, magari al terzo, contro giocatrici forti. La svolta c’è stata al termine della stagione sulla terra, quando ho svolto due settimane di preparazione sul veloce. Ho fatto semi a Madrid e da lì ho trovato fiducia e sono salita mentalmente”.

Quando inizierai la nuova stagione?
“Inizierò presto, i primi di gennaio, con dei tornei in Inghilterra. L’anno prossimo ho la maturità – Alice frequenta da privatista il Liceo linguistico – e ho preferito giocare d’anticipo. Si parte con i 10.000 con l’obiettivo di passare poi a tornei di livello più alto, mentre come classifica l’ambizione è quella di attestarsi tra le prime 500 del mondo”.
Hai giocato molto anche all’estero, com’è la tua vita sul circuito?
“Mi piace molto girare, in particolare amo la Spagna. Ho molti legami nel circuito, specialmente con le giocatrici italiane, sono sempre al telefono! Poi certo, quando entriamo in campo la competizione c’è.. Ma facciamo gruppo e siamo unite”.
Hai giocatori di riferimento e obiettivi particolari?
“La mia giocatrice preferita è Flavia Pennetta. Certo quest’anno tanto di cappello anche alla Schiavone! Per il resto l’ambizione è quella di arrivare tra le prime 30 giocatrici del mondo”.
Quali sono secondo te le doti che ti possono permettere di raggiungere questo traguardo?
“Sicuramente le doti fisiche, come la forza e la potenza. E poi c’è la motivazione che, credimi, non mi manca!”.

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