Diario da Linz: Pavlyuchenkova vs Friedsam in finale; Giulio d. Mik al mattino

Pavlyuchenkova
di Michele Galoppini (@MikGaloppini)

Come vi avevamo anticipato, la giornata di oggi comincia molto presto, quando la sveglia, alle ore 7, trilla su entrambi i nostri cellulari. Tutto normale, se non fosse che ieri sera, a sorpresa, siamo andati a dormire quasi alle due: dopo aver finito “molto presto” tutti i nostri compiti da giornalisti in sala stampa, prima di salutare abbiamo fatto quattro chiacchiere con i responsabili media del torneo, un ragazzo ed una ragazza molto simpatici e con cui abbiamo parlato davvero volentieri, praticamente di ogni cosa possibile. Sostanzialmente, le quattro chiacchiere sono durate due letterali ore!

CRgMwJuUAAAa_GIAssonnati e frettolosi di fare una buona colazione, ci prepariamo per affrontare i due chilometri che ci separano dai campi da tennis, questa volta non per seguire le stelle WTA ma per essere i protagonisti di un match tra di noi. Per la prima volta proviamo entrambi una superficie alquanto stramba, discretamente lenta per essere indoor: un vero e proprio carpet, dei tempi andati, cosparso di una polverina gommosa che dava grip ma rallentava parecchio la pallina. Sostanzialmente su una terra rossa gommosa. Abbiamo bisogno di una mezzora abbondante per capirci qualcosa (io ho anche le corde nuove), ma aggiustato il tiro ci siamo lanciati in un paio di super tie-break. Come spesso accade sono io quello a soccombere sotto i colpi di Giulio e oggi non riesco nemmeno a giocare troppo bene e faccio fatica a dare la potenza che vorrei alla pallina. Il Gasparin chiude in discreta scioltezza 10-5 10-6.

Torniamo a casa, doccia veloce e cogliamo al volo la possibilità di un’intervista ad una delle migliori coppie di doppio al mondo: Andrea Hlavackova e Lucie Hradecka. Quindi, rimandiamo ancora una volta la registrazione di qualche video per la città e prepariamo l’intervista, che decidiamo dover essere divertente e particolare. La impostiamo come un quiz, con una serie di domande curiose alle quali devono rispondere indovinando la giocatrice di cui stiamo parlando. Poiché le ragazze ceche sono ottime amiche ed una grande squadra in FedCup, decidiamo di limitare il gioco alle giocatrici della Repubblica Ceca. Divertente non solo la video intervista che ne è uscita, ma anche la sua realizzazione da casa davanti al pc. Non subitissimo, ma a breve la vedrete apparire su SpazioTennis.

Un caffè (doppio) e via, siamo pronti per il primo match di giornata, la prima semifinale del torneo tra Anna-Lena Friedsam e Johanna Larsson. Primo set equilibratissimo tra le due giocatrici, che si sono espresse al meglio nei loro turni al servizio. Nonostante una bassa percentuale di prime, tendente al 50%, entrambe hanno tenuto molto alta la realizzazione dei punti giocati al servizio, tanto da concedere solo 16 punti in 9 game giocati. Purtroppo per la svedese, il suo servizio è l’unico ad aver concesso una sola piccola palla break, convertita immediatamente dalla tedesca che poi ha continuato a concedere nulla con la battuta. Così, dall’1-1 si è passati al 4-1 per la Friedsam ed al conseguente 6-3. Un’occasione di tentare il rientro c’è stata per la Larsson, quando sul 3-5 15-15 ha messo in corridoio un dritto in avanzamento comodo che sarebbe stato vincente.

Al servizio continua l’ottimo momento della Friedsam, che ancora non concede nulla alla sua avversaria, che al contrario, come nel primo set, cede immediatamente il servizio e si trova già in condizioni di rincorrere. Finalmente la svedese comincia a trovare maggiore ritmo e profondità, si fa più aggressiva e varia il gioco, sfruttando il suo ottimo back di rovescio che la tedesca si scopre non riuscire a gestire al meglio (decisamente non al meglio). E così, sul 4-2 tedesco, arrivano le prime palle break del match per la Larsson,  che innanzitutto controbrekka e come se non bastasse brekka una seconda volta e si invola alla conquista del secondo parziale. L’ottimo momento di Johanna prosegue nel terzo set, quando prima si porta avanti 3-1 e poi 5-3. Tutta la pressione e le paure si palesano però nel momento decisivo ed il suo colpo migliore, il dritto, la abbandona clamorosamente. Ne sbaglia 6 in due game in cui si sono giocati 12 punti in totale e continua a sbagliarne quando poi il punteggio è sul 5-5. E da quel momento smette di variare con arguzia e lascia che sia la sua avversaria a dettare il gioco. Inutile dire che il tutto è andato a favore della tedesca, che ne ha approfittato per chiudere 6-3 4-6 7-5 e per volare alla prima finale in carriera nel circuito WTA.

La vincitrice in conferenza stampa così dichiara: “Ho giocato un buon match, sono molto orgogliosa di oggi. Ho avuto molti alti e bassi nel match, soprattutto nel secondo set. Mi dispiace non aver chiuso in due set, ma per fortuna sono comunque in finale e sono felicissima.La Friedsam riesce inoltre a ribaltare il precedente di Bastad, in Svezia, che vide vincere la Larsson. “La differenza con Bastad è che qui siamo in Austria. In quel caso il pubblico era ovviamente tutto dalla sua parte, l’avevano sostenuta tantissimo e lei aveva giocato benissimo quel giorno. Qui il pubblico era dalla mia parte e la superficie pure.” E rispetto alla finale dice: “Voglio solo divertirmi e sarò comunque orgogliosa di me. Non ho nulla da perdere domani!”

Per la seconda semifinale, appena terminata tra Pavlyuchenkova e Flipkens, è difficile cercare di fare un po’ di ordine e spiegarne l’andamento e gli accadimenti. Facciamo un tentativo: innanzitutto il primo set non mi è sembrato di gran qualità, sono stati tanti gli errori da entrambe le parti ed è stata la russa la prima a sfruttare le lacune odierne della belga. Accelerazione sul finale di set e parziale vinto per 6-3, e qui cominciano i problemi.

Kirsten Flipkens chiama un medical time out per un problema alla spalla e la cosa sembra rallentarla anche all’inizio del secondo set, quando si ritrova sotto 0-3 con un break da recuperare. Da formichina, piano piano rosicchia il vantaggio della Pavlyuchenkova, sempre più infastidita dal fatto che, nonostante il dolore alla spalla ed il tempo perso, la belga tiri mine di dritto senza remore. La Flipkens ora non solo si è rifatta sotto, ma addirittura supera la russa portandosi 4-3 con break. A questo punto è la Pavlyuchenkova  a chiamare un MTO, per un problema alla gamba sinistra (peraltro visibilmente fasciata da inizio match). L’inerzia del match non cambia e la belga rifila il sesto game consecutivo alla russa e chiude 6-3 il secondo parziale.

C’è una reazione d’orgoglio della Pavlyuchenkova ad aprire il set decisivo, con la russa che si porta sul 3-1, quando nel mezzo del game la Flipkens chiede un secondo MTO, interrompendo il game a causa del sangue che le sta scendendo dal naso. La russa è ora visibilmente scocciata, guarda verso la panchina della belga con un minacciosissimo sguardo ed ironicamente fa capire all’arbitro che non ha molta fiducia nella veridicità del problema alla spalla della belga (in conferenza stampa dirà: “Avevo appena trovato il giusto ritmo ed i miei colpi ed in quel momento lei ha chiamato il MTO. Mi ha un po’ infastidito ma può succedere”). In qualche modo, con nervi tesi da parte di tutti, la semifinale finalmente termina, a favore della Pavlyuchenkova per 6-3 3-6 6-2. La striscia di vittorie consecutive sul cemento indoor arriva ora a 14 per la russa.

Oltre agli infortuni, in conferenza ha parlato anche del suo match e dell’incombente WTA a Mosca: “Mi sono alzata questa mattina con un dolore alla coscia sinistra e quindi ho dovuto fasciarla; spero non peggiori visto che tengo molto alla Kremlin Cup che sta per cominciare. Poi ho iniziato per compensazione a sentire dolore anche a quella sinistra. Oggi ero più lenta, non riuscivo a giocare come volevo, non riuscivo ad essere aggressiva e contro di lei, su questa superficie, bisogna stare davvero attenti.

Poi prosegue: “Spero che le mie condizioni migliorino, innanzitutto per domani e poi per la Kremlin Cup dove sono campionessa uscente e dove gioco in casa. Devo decisamente dare il 200%!

Per le interviste post match complete, ovviamente, dovrete dare un ascolto al podcast in inglese, come sempre redatto dal poliglotta Giulio. E non perdetevi nemmeno quello in italiano, ci mancherebbe!

Da una chiacchierata di Sandra Reichel con un giornalista locale, possiamo anche svelarvi qualche segreto rispetto alle wild card del torneo di Linz e dare conferma a ciò che era successo due anni fa: a tabellone fatto, Angelique Kerber prese il posto di Lisa Maria Moser, “rubandole” la wild card per puntare al Master di fine anno.

Quest’anno si era parlato del fatto che a Timea Bacsinszky fosse stata negata all’ultimo momento la wild card per la 25esima edizione, di fatto escludendola dalla corsa alle Finals di Singapore. È vero, ma la spiegazione è semplice: Sandra Reichel ed il torneo non hanno voluto privarsi della possibilità di avere due austriache in tabellone, tra cui la giovanissima Haas che ha ben figurato al primo turno contro la Strycova. In più, la lista di richieste non era breve ma ovviamente ha vinto la sfida colei che ha effettuato per prima la richiesta. Parliamo di Andrea Petkovic, che ha “vinto” appunto su Timea Bacsinszky ed anche Ana Ivanovic. Anche Lisa Maria Moser, protagonista suo malgrado del “Kerber gate”, aveva richiesto la possibilità di giocare nel main draw, ma poiché era dietro in lista d’attesa tale richiesta non è stata soddisfatta. Discorso leggermente diverso per le quali: Lisa Maria Moser si era tirata fuori due mesi fa dal progetto della Generali per il sostegno delle giovani tenniste austriache e questo le ha precluso la chance di entrare nel tabellone cadetto.

Rispetto a due anni fa, successe che la Kvitova si cancellò all’ultimo momento dal torneo e Linz rimase senza giocatrici top10. Spiegando la situazione alla Moser e sostanzialmente infilandosi in postille regolamentari, Linz e la Reichel le tolsero la wild card in favore della Kerber. Apprezzabilissima la reazione della giovane austriaca, che capì e comprese appieno le motivazioni di quella scelta per lei molto penalizzante e non tirò in piedi alcun putiferio, non serbando alcun rancore.

Ora è tempo di scappare: cena VIP e finalmente una serata libera! A domani per la giornata finale!


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