Dove Si Gioca: Barcellona…

Barcellona
di Elisiana Fratocchi
Barcellona… appena arrivate nel cuore della Catalogna per vivere dal vivo l’emozione delle partite non vi sentirete troppo lontani da casa. Questa sensazione la si riceve per diversi motivi. Se vi fermate a chiedere indicazioni, se cercate un posto dove mangiare, bere, riposare, se volete sapere qual è la via che porta a quel museo o a quella chiesa potete parlare con chiunque e senza troppi sforzi in traduzioni varie capirete cosa vi viene detto. Il calore che vi regaleranno le vie di Barcellona e i sorrisi degli abitanti non sono del tutto inediti per noi italiani.
Quartiere gotico e dintorni. E allora approfittate di questa gentilezza e della facilità della comunicazione per chiedere agli abitanti di Barcellona quale via vi può condurre al Barrio Gotico. Tesoro nascosto all’interno del capoluogo catalano, queste viuzze porteranno la vostra immaginazione lontano nel tempo. Si proverà nostalgia per tempi non vissuti. In questa zona tutto sembra in miniatura se paragonato alle dimensioni delle metropoli moderne. Dimensioni, queste, che sorprendentemente Barcellona sembra non raggiungere neanche nei suoi punti “metropolitani”; essendo una città particolarmente a misura d’uomo. Ma curiosiamo ancora tra gli angoli del Barrio Gotico. Tra bifore, trifore e negozietti vari, che sembrano tipici più di un presepe che non di un capoluogo del XIX secolo, possiamo scorgere la casa del pittore catalano più famoso di tutti i tempi. Siamo di fronte all’abitazione di Picasso. Allora la curiosità ci può portare a vedere da vicino le sue opere contenute nel museo dedicato interamente a lui. Non ci aspettiamo di vedere una Guernica: qui è contenuto principalmente il Picasso minore. Si ha così l’occasione di scoprire lati inediti della pittura del grande maestro; ad esempio si può ammirare abbondantemente la sua fase impressionista, che di solito sfugge ai più. Da “non-amante” del Picasso vi invito a guardare la mostra perché si può penetrare meglio il personaggio, la sua storia e dunque i suoi percorsi artistici.
La Rambla. Dal quartiere gotico non potete evitare di raggiungere la grande Rambla, la Piazza Navona catalana. Grande strada piena di luci, bancarelle e musiche di artisti di strada. E non sono solo musicisti, l’arte su questa via fa da padrona. Pittori si servono di tinte forti per mettere su tela i paesaggi affascinanti della Mancha, che fanno da sfondo ai volti di quel folle mitico che credeva di essere un cavaliere errante e del suo povero scudiero che finisce per condividere le chimere assurde del padrone. Oltre ai pittori alla Rambla ogni giorno si alterna uno stuolo di mimi, i quali si travestono da quell’attore lì o da quella maschera buffa là. E se camminando guardate ai lati ad un certo punto uscirà da un palazzo qualche signora impellicciata o un gentiluomo in smoking: siete davanti al Teatro dell’Opera, fulcro culturale della città. Dal lato opposto al Teatro c’è invece il Museo Delle Cere che merita una sosta. E se verrete da queste parti di sera il museo ovviamente sarà chiuso; ma nascosto dietro l’incantevole piazzetta si trova uno dei locali più fascinosi del luogo: un irish pub. E qui tra fate, gnomi, folletti, alberi e una mini-cascata potrete festeggiare l’eventuale vincita del torneo con birra irlandese …o con qualcosa di più tipico: sangria a volontà!
Gaudì, Gaudì e ancora Gaudì… A Barcellona non bastano due giorni per visitare l’itinerario delle opere progettate dal personaggio ormai divenuto simbolo della città. E’ doveroso recarsi a Casa Batllò, di cui Gaudì non solo progettò l’interno e l’esterno ma ogni singolo pezzo di arredamento o accessorio: dalle finestre ai cucchiaini. Il tetto coloratissimo, i comignoli storti, le finestre che sembrano deformate: non preoccupatevi non sono gli effetti della sangria ma è la magia delle opere di Gaudì. Architetto che morì in povertà, progettò inoltre Casa Milà chiamata “La Pedrera” (cava di pietra) dalla sua facciata bianca che ricorda davvero una cava di marmo. Non si può perdere a questo punto la visita alla cattedrale simbolo di Barcellona: la Sagrada Familia, ancora in costruzione poiché Gaudì nel suo testamento comandò di ultimare la Chiesa esclusivamente con le offerte dei fedeli e di non accettare finanziamenti da privati. Si sarebbe potuta così considerare davvero una chiesa del popolo. All’esterno, come ogni opera di Gaudì, la struttura è una perfetta contaminatio tra stile gotico e moderno. Ma paradossalmente le due componenti architettoniche non cozzano affatto tra loro. Così abbiamo guglie romaniche ma con punta a forma di fragola o di altri ortaggi colorati con minuscole tessere intrecciate a mosaico. All’interno ancora non c’è molto. E’ affascinante però vedere scultori all’opera che s’ingegnano per realizzare i desideri di Gaudì. Si può cogliere già qualcosa sulle caratteristiche che avrà l’interno di questa chiesa: severa e accogliente allo stesso tempo, è raggiante! E se non soffrite troppo di vertigini prendete pure l’ascensore e salite fino alla punta più alta della cattedrale, sarà un’esperienza memorabile: dai piccoli balconcini si può ammirare dall’alto tutta la città. Per una vista panoramica che regala emozioni forti non c’è solo la Sagrada Familia. Barcellona dal completo può esser vista ancor meglio salendo sulla cima di Parc Guell. Paese dei balocchi catalano: le costruzioni sembrano di marzapane; archi e colonne rimandano invece a costruzioni elementari, primitive. La passeggiata nel parco poterebbe davvero alienarvi: la poesia del percorso, scaturita dall’incontro magico di natura e arte umana, è acuita dalla musica di artisti vari. Una sorta di Partenone spagnolo, questo luogo, sorgendo sul punto più alto della città fa respirare davvero un’atmosfera di sacralità. Riporta un po’ di prosa soltanto la presenza di altri turisti.
Barcellona by Night. Nella capitale della Catalogna ci sono davvero meraviglie da scoprire, angolo dopo angolo si celano sorprese. Ma non stancatevi troppo: anche la a notte a Barcellona è giovane e va vissuta. Magari si può degustare la paella in qualche elegante locale sul porto. Per giungere in questo posto si deve attraversare un imponente struttura ultra-moderna: il ponte che si divide. Ad un certo orario della notte questo ponte si apre e non si può più attraversare. Anche questa stranezza contribuisce a fare di Barcellona una città bizzarra, fantasiosa, imperdibile. I nostri tennisti devono riposare, voi no: vivete Barcellona, sfruttatela in ogni sua particolarità. Ma per fare ciò sarebbe ideale prolungare il soggiorno.

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