Diario di Bordo da Parigi (6)

da Parigi, Alessandro Nizegorodcew

Giornata particolare per il sottoscritto quest’oggi. Si comincia infatti con la sveglia anticipata alle ore 7.00 poiché nel palazzo dove alloggio, per alcuni lavori, verrà tolta l’acqua alle ore 8. Alle 8.30 sono prontissimo ma decido comunque di aspettare le 9.30 per uscire, considerando che le giornate tennistiche al Roland Garros terminano intorno alle ore 22.

Al mio arrivo si scatena la pioggia. Match che vengono posticipati più volte sino alle 14 quando si comincia a giocare qualche punto. Intanto entro grazie ad un pass temporaneo in Players Lounge, dove incrocio subito Paolo Lorenzi e Fabio Fognini. Scambio qualche battuta con Paolino, che in questo periodo dell’anno soffre di una forte allergia. “Beh, allora magari a Wimbledon ti sarà passata e potrai far bene?” Risposta: “Si, peccato che sono allergico anche all’erba tagliata……” Paolo ha anche un problema non di pochissimo conto al tallone e non riesce a spingere bene con le gambe.

Sono in attesa di Max Sartori, col quale voglio scambiare qualche opinione su Seppi e su Cecchinato. Nel frattempo saluto i fratelli Piccari e Karin Knapp, in partenza verso la capitale, e mi faccio due risate con Stefano Napolitano. Aiuto inoltre la collega giapponese Erika Tanaka a cercare Mangus Norman, che dovrà intervistare nel tardo pomeriggio.

Arriva Sartori e lo intervisto. Esco dalla Players Lounge e mi porto nuovamente in sala stampa. Si parla della ricorrenza dei 10 anni dalla vittoria in Champions League del Milan a Manchester contro la Juventus. 28 maggio 2003 – 28 maggio 2013. Una ricorrenza che, da milanista (e qui alcuni non avranno più voglia di leggere i miei diari…), significa molto. Il destino a volte è straordinario: esco dalla sala stampa e mi fermo a vedere gli schermi con i risultati in tempo reale, subito fuori dal campo centrale. Dopo pochi istanti mi accorgo che accanto a me c’è uno dei grandissimi protagonisti di quella finale: Serginho! Di solito non chiedo mai di fare fotografie, ma Sergio Claudio Dos Santos…

Tennis giocato? Per ora poco. Insieme a Marco Mazzoni seguo un set di Dimitrov (Falla si ritira pochi minuti dopo) e poi vado alla ricerca dei Giorgi. Oggi voglio consegnare i due Ace Cube! Dopo una ricerca non semplicissima, durata alcuni giorni e complicata dalle difficoltà dell’instabile collegamento wifi (e di conseguenza di whatspapp), li trovo all’interno di una palestra a sua volta all’interno del RG-LAB. In poche parole? Un’impresa.

Lunga chiacchierata con Sergio e consegna degli Ace Cube a Camila, che intanto si allena (cyclette, corsa e altri esercizi, tra cui alcuni scambio a calcio con lo sparring partner).

E’ il momento di andare a seguire un paio di set di Jiri Vesely, divenuto da alcuni mesi uno dei miei pupilli. Il ceco, mancino dalla grande stazza e dal rovescio bimane piatto eccezionale, perde il primo parziale al tie-break e domina il secondo 6-1 contro Kohlschriber. Io e Marco Mazzoni siamo estasiati. Grande servizio, ottimo diritto mancino, buonissima mano (alcune smorzate di rovescio eccelse) e rovescio piatto con apertura minima impressionante (sul veloce può fare veramente i danni con questo colpo).

Intanto mi arriva voce del ritiro di Bolelli, che lascia il campo sul 4-6 4-6 1-2 contro Lu. Simone inizia la conferenza stampa con una battuta: “Il polso è al 75-80% ma non me la sono sentita di proseguire. Speravo si facesse male prima lui (ridendo) ed in effetti sul 3-5 al primo era anche caduto con conseguente fisioterapista in campo. Prima del Foro Italico ho anche bevuto dell’acqua di Lourdes e un po’ ne ho messo sul polso. I frutti ancora devono vedersi però.” Nessun problema ulteriore comunque per Bole, che dovrebbe rientrare al Queen’s, saltando quindi il challenger di Caltanissetta, o addirittura direttamente a Wimbledon per cui “non dovrebbero esserci problemi, manca parecchio e miglioro giorno dopo giorno.

La giornata si conclude in sala stampa, seguendo Djokovic contro quel piccolo fenomeno di Goffin e dando anche uno sguardo a Vesely, che sembra cedere alla distanza ad un buon Kohlschriber.

Una giornata che sembrava destinata a cedere al maltempo, ha invece riservato spettacolo ed emozioni. Ancora una volta è il tennis a battere la pioggia…

 

 

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