Prequalificazioni IBI 2017, Federico Maccari: “Vado al Foro per godermi quest’esperienza, sotto tutti i punti di vista”


Federico Maccari, classe 1994, giocherà per la prima volta, le prequalificazioni agli Internazionali BNL d’Italia, grazie alla finale vinta nell’Open BNL di Pescara contro Alberto Brizzi. Best ranking al no. 854 in singolare e al no. 622 in doppio, l’ultimo torneo da lui disputato è stato il Futures F12 in Turchia.
Con semplicità e simpatia, egli spiega a SpazioTennis com’è nata la sua passione per questo sport, ma non mancano alcune curiosità, come la partita persa a livello juniores dove però ebbe un match point contro Zverev, o di come abbia visto Federer “scherzare” Bjorkman in allenamento.
Ti sei qualificato alle Prequali dell’IBI 2017, se non erro a Pescara. E’ la prima volta che ti qualifichi all’evento, oppure no?
“Sì giusto, a Pescara. E si è la prima volta che partecipo al torneino delle prequali”.
Quindi è stato davvero un bell’esordio. Qual è stato l’andamento del torneo?
“È stata un ottima settimana conclusa nel migliore dei modi con la ciliegina sulla torta. Ho vinto 5 partite di cui 4 al terzo set quindi non è stata di certo una passeggiata di salute. In finale ho vinto con Alberto Brizzi 4-6 6-3 6-4, c’erano già stati due precedenti con Alberto, entrambi persi, quindi mi sono preso una bella rivincita. Sono stato bravo a restare lì dopo aver perso il primo set e a stare attento ad inizio terzo set”.
Al Foro Italico c’eri già stato come spettatore?
“Ci sono stato più di una volta da spettatore e anche come sparring quando avevo 14 anni. Ne ho viste tante che mi ricordo bene… Ma il ricordo più bello è quello di aver visto per la prima volta Re Roger Federer da vicino, in allenamento sul vecchio centrale, letteralmente scherzare Bjorkman”.
Con quale spirito vivrai quest’esperienza al Foro Italico?
“Vado al Foro per godermi quest’esperienza, sotto tutti i punti di vista. Cercherò di cogliere ogni singola cosa per arricchirmi il più possibile”.
Ora facciamo un passo indietro: com’è nata la tua passione per la racchetta?
“Me l’ha trasmessa babbo, fino a 10-11 anni facevo calcio, tennis e sci fino a quando ho deciso di dedicarmi solamente al tennis”.
Attualmente, dove e con chi ti alleni?
“Attualmente mi alleno a Bra con Max Puci e i suoi collaboratori, siamo un bel gruppetto: Donati, Eremin, Ocleppo, Longo, Kivattsev e Golubev”.
Quali sono le tue intenzioni per il prossimo futuro?
“Godermi finché posso questo sport maledetto!”
Parliamo un po’ di tennis che conta… Chi ti ispira maggiormente tra i tennisti di prima fascia, e chi tra i giocatori italiani?
“Sono follemente innamorato del tennis che riesce ad esprimere quel marziano di Roger Federer. Ma tra i top 20 me ne piacciono un po’, sono tutti degli atleti pazzeschi! Tra i giocatori italiani mi piacciono molto Fognini e Bolelli, entrambi possiedono un tennis meraviglioso. Ma anche Paolo Lorenzi è un giocatore meraviglioso, duttile, intelligente e impressiona la dedizione al lavoro e la capacità di volersi migliorare giorno dopo giorno”.
E a proposito della cosiddetta “Next Gen”, chi ti convince maggiormente? Tra gli italiani, invece, chi potrebbe emergere?
“Sascha Zverev è quello che più mi convince, e pensare che l’ultimo anno U-18 abbiamo giocato e persi al terzo set con match point a favore (ride, ndr). Tra gli italiani credo molto nel tennis di Donati e mi sta impressionando anche Berrettini per i risultati che sta ottenendo. Ma sono convito che anche Napolitano possa fare molto bene”.
Ultima domanda: quali sono le altre tue passioni, sportive e non?
“Le macchine, sin da piccolo sono sempre stato un amante dei motori. Poi mi piace lo sport in generale, calcio e sci sono quelli che seguo un po’ di più oltre al tennis”.

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