Laver Cup 2025, Agassi elogia Fonseca: “Ragazzo intelligente, mi ha sorpreso la sua mentalità”

Antonio Sepe
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Aug 25, 2025; Flushing, NY, USA; Joao Fonseca of Brazil in action against Miomir Kecmanovic of Serbia in the first round of the men’s singles at the US Open at Billie Jean King National Tennis Centre. Mandatory Credit: Mike Frey-Imagn Images/Sipa USA

Andre Agassi sarà uno dei debuttanti in occasione della Laver Cup 2025, di scena a San Francisco dal 19 al 21 settembre. L’ex tennista americano ha infatti ereditato dal connazionale John McEnroe il testimone di capitano del Team World e proverà a guidare la squadra a quella che sarebbe la terza vittoria della sua storia. Alla vigilia dell’ottava edizione, il Kid di Las Vegas ha rilasciato un’intervista a Tennis 365, toccando vari temi interessanti.

Il rapporto con il tennis

Nella sua autobiografia “Open” – considerato uno dei libri a tema sportivo più belli di sempre -, Agassi aveva ammesso di odiare il tennis. A distanza di 15 anni si può dire che il sentimento è cambiato: “Rispetto a quanto scrissi nel libro, ora mi sento meglio riguardo al tennis. La mia carriera è stata tutta un’evoluzione per riuscire a farcela a modo mio e vedere il tennis dal mio punto di vista. Ora sono grato per la carriera che ho avuto e di poterne parlare“.

Cos’è il talento e quanto conta?

Davvero illuminante anche la considerazione su quanto incida il talento nella carriera di un tennista: “La verità è che non sai mai quanto lontano possa portarti perché dentro la mente di un tennista c’è di tutto. Kyrgios, ad esempio, ha un talento unico ma quanto è affidabile? Lo stesso vale per Zverev, che è un ragazzo professionale e possiede un gran tennis, ma credere di essere e cercare di arrivarci sono cose diverse“.

A tal proposito, ha citato come esempio il suo eterno rivale, Pete Sampras: “Quando aveva 17 anni lo vedevo allenarsi e mi dispiacevo per lui. Perché guardandolo pensavo che non sarebbe mai arrivato lontano. Non sapeva colpire dal lato del rovescio, sembrava pigro e con la testa altrove. E invece guardate quello che ha ottenuto. Nel tennis non sai mai chi può farcela: c’è chi usa il trampolino come slancio e non si ferma più e chi invece pensa di farcela e invece sparisce“.

Djokovic visto da vicino

Quando si parla di talento, viene quasi naturale un collegamento con Novak Djokovic. Agassi lo ha anche allenato per un periodo, perciò ha potuto offrire una prospettiva unica: “Affronta tutto con una professionalità incredibile e mette intensità in ogni cosa, anche quando dovrebbe riposarsi. Ha una determinazione immensa, ma ciò che in realtà mi ha stupito di più è la sua capacità intellettuale: fuori dal campo pensa tanto e riflette su tutto, mentre dentro pensa poco perché si affida i suoi colpi sentendoli sempre di più con il progredire della partita. È un tipo intelligente. Ricorda tutti i dettagli e studia se ha bisogno di informazioni“.

Elogio a Fonseca

Infine, un commento su Joao Fonseca, uno dei giocatori più attesi della Laver Cup: “Ammirare il suo tennis è molto facile per via della forza bruta che riesce a generare da entrambi i lati, quasi senza sforzarsi. Inoltre si muove in maniera eccellente. Tuttavia ciò che mi ha sorpreso è la sua mentalità. È un ragazzo che non si lascia intimidire dall’ambiente circostante: crede di meritare di essere qui ed è consapevole di dover migliorare ancora. Non ho dubbi che questo suo essere ricettivo ed elaborare le cose lo aiuterà nella sua carriera“.

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