ATP Finals Torino 2025, Sinner: “Fondamentale la prima partita, voglio finire la stagione nel migliore dei modi”

Antonio Sepe
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Jannik Sinner - Andrew Schwartz/SIPA

Sono puntate su Jannik Sinner le luci dei riflettori in occasione delle ATP Finals 2025, di scena a Torino. Campione uscente, l’azzurro si presenta alla Inalpi Arena come chiaro favorito e andrà a caccia del bis, oltre che del terzo titolo consecutivo sul cemento indoor dopo quelli ottenuti nelle scorse settimane a Vienna e Parigi. Intervenuto in occasione del Media Day, il numero uno al mondo ha toccato svariati temi.

Uno di questi è stata la lotta per il numero uno del mondo che lo vede protagonista insieme a Carlos Alcaraz: “L’uscita prematura di Carlos a Parigi ha cambiato le cose. Adesso ci sono vari scenari che conosco e che seguo. Allo stesso tempo, se lui gioca bene torna numero 1 a prescindere da cosa faccio io. Ma lo scorso anno ho alzato il trofeo, è stata una sensazione fantastica ed è ciò che voglio ripetere. Chi sarà numero 1 del mondo è secondario“.

“Alle Finals sei obbligato a partire bene”

Questo torneo è uno dei più importanti, anche in virtù della lotta per del numero 1. Poi ovviamente uno Slam resta sempre uno Slam e quindi è superiore” ha aggiunto Sinner. Sull’approccio alle Atp Finals, invece: “Ovviamente qui c’è un gruppo limitato di giocatori, sei obbligato a partire bene. Se perdi all’esordio influisce tanto. Io però sono solo contento di essere qua, di giocare davanti al pubblico italiano. E provare a finire la stagione nel migliore dei modi. Se ce la faccio bene, altrimenti andiamo avanti“. Infine, un brevissimo riassunto del suo 2025: “Quest’anno ho giocato pochi tornei, ma ho vinto tante partite”.

Sulla possibile presenza di Musetti

Ho visto prima il punteggio del match di Musetti, speriamo bene. Ci siamo sentiti prima del torneo. Io gli ho fatto un in bocca al lupo e lui mi ha fatto i complimenti per Parigi” ha proseguito Sinner. Infine, per concludere: “L’allenamento non è una partita, bensì è una cosa personale e ognuno cura dei dettagli diversi, capendo come funzionano alcuni colpi. Però è bello allenarsi con i migliori al mondo. La prima partita qua è importante ed è diversa perché di solito al primo match non affronti un top 8. Ora so la sensazione perché gioco qui da un po’ di anni”.

Politica? No, grazie

A Jannik è stata posta una domanda relativa anche all’impatto del Governo nell’organizzazione, ma lui ha sorvolato: “Non voglio neanche rispondere. Sono un tennista, cerco di fare bene il mio lavoro. Sicuramente è importante far crescere lo sport perché più grande è meglio è. Ma ho 24 anni e di quello che succede nella parte politica non ho neanche voglia di entrare”.

Piedi per terra

Per me uno sbaglia quando pensa di essere numero 1 al mondo. Io penso sempre di essere numero 2 perché devi sempre lavorare e cercare di migliorarti” ha aggiunto Sinner, sempre particolarmente umile nonostante la manifesta superiorità su una superficie come il cemento indoor. “I numeri sono quelli lì, ma nella mia mente cerco sempre di motivarmi in altri modi e ovviamente sono contento di quello che dicono – ha dichiarato – So di essere molto forte sui campi indoor ma appena ti rilassi un attimo è un casino. Sono contento di essere qui e cercherò di giocare un buon tennis di nuovo. Provo a giocare bene e poi ci vediamo l’anno prossimo”.

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