Bjorn Borg si racconta: “Devo convivere con il cancro, lo affronto giorno dopo giorno”

Antonio Sepe
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Bjorn Borg - Foto Michael Bemelmans ( Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International)

È una cosa con cui devo convivere“. Bjorn Borg ha parlato così del cancro alla prostata, che gli è stato diagnosticato due anni fa e con cui continuerà a battagliare in futuro. Conosciuto come un uomo molto riservato, in occasione dell’uscita della sua autobiografia “Heartbeats” ha deciso di rendere pubblico questo particolare momento che sta vivendo. “Lo affronto giorno dopo giorno, anno dopo anno” ha dichiarato l’ex giocatore svedese ai microfoni di BBC Breakfast.

Le difficoltà psicologiche

Borg aveva raccontato che la notizia della malattia era arrivata come una doccia fredda. Dopo anni in cui si era sottoposto regolarmente a dei controlli, nel 2023 i medici avevano riscontrato delle anomalie, consigliandogli esami approfonditi. “Il fatto è che non senti niente, ti senti bene e poi succede e basta“, aveva spiegato.

Volato a Vancouver per ricoprire il ruolo di capitano del Team Europe in Laver Cup, al suo ritorno in Svezia Bjorn si era sottoposto a un’operazione. Nonostante le sue condizioni siano migliorate e la malattia sia in remissione, quella di Borg è una battaglia destinata a proseguire: “Psicologicamente è stato difficile accettare la diagnosi. Quando parlai con il medico, mi disse che la situazione era grave e che in futuro sarebbe stata una lotta. Ogni sei mesi vado a fare il test. Ho fatto l’ultimo due settimane fa“.

I problemi con la droga

Durante l’intervista, il sei-volte campione del Roland Garros ha affrontato anche altri argomenti, sempre legati alla sua salute. Ad esempio il rapporto con le droghe dopo il ritiro dal tennis: “Al giorno d’oggi le persone hanno una guida, mentre io non avevo un piano e mi sentivo perso. C’erano tante possibilità per sfuggire alla realtà, dalle droghe all’alcol. La droga mi ha distrutto come persona“.

Fu proprio quando finì in ospedale a Milano, nel 1989, in seguito a un’overdose, che decise di riprovarci con il tennis. Tornò nel circuito dal 1991 al 1993 ma non vinse neppure un match. Poco male perché comunque il lieto fine è arrivato: “Ho rischiato di morire molte volte, ma sono molto felice di me stesso e di come ho sistemato la mia vita“.

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